Lucrezia Borgia (film 1990)

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Lucrezia Borgia (Le Castellane)
Una scena della pellicola: Beatrice d'Este accoglie il messo pontificio
Titolo originaleLucrezia Borgia
Paese di produzioneItalia
Anno1990
Durata82 min
Genereerotico
RegiaLorenzo Onorati
FotografiaSergio Melaranci
MontaggioSilvio Martinelli
Interpreti e personaggi

Lucrezia Borgia o Le Castellane è un film del 1990, diretto dal regista Lorenzo Onorati, sul personaggio di Lucrezia Borgia.

Il giovane Amleto vaga nel suo castello, indeciso se avere o no dolci approcci sessuali con le sue fanciulle, considerato che ha già rapporti amorosi con sua sorella Lucrezia Borgia (Lucia Prato).

Dopo che il consorte, già cagionevole di cuore, muore a causa dei rapporti sessuali con la cameriera Giovanna (Giovanna Chicco), Lucrezia si consola con un rapporto a tre assieme ad un marchesino. Poco dopo Beatrice D'Este (Carmen Di Pietro) istituisce lo Ius Primae Noctis e incita un maniscalco allo stupro di una vergine. Lucrezia uccide, trama ed avvelena gli amanti, compreso il Conte Sciarra, con del vino guasto.[1]

Nel frattempo Beatrice partecipa a orge, ha rapporti sessuali con diversi personaggi e seduce un messo papale dopo averlo accolto nuda in letto. Infine è accusata di tradimento e bandita dai territori pontifici, ma viene stuprata dagli sgherri del Papa lungo il tragitto.

«Squallido film pornografico in cui il nome di Lucrezia Borgia è solo un pretesto, con gli interpreti maschili sempre vestiti, anche quando mimano improbabili atti sessuali, e interpreti femminili sempre nude, anche nelle situazioni meno opportune.»

«Lo spettatore che si dovesse sottoporre alla visione del titolo in questione dovrebbe essere consapevole di andare incontro ad un vero e proprio supplizio, malgrado gli appena 82 minuti di durata. [...] Dissolvenze terribili, zoomate inutili e fuori fuoco allegri scandiscono i fotogrammi; gli attori, come è facile intuire, sono di prima classe (....povero Muller!), il doppiaggio regala momenti di assenza, nei quali si va in presa diretta, ed il montaggio mette assieme copule e narrazione senza alcuna logica e coerenza. I personaggi spuntano come funghi, non vengono presentati e non si capisce il perché delle loro azioni. Si fatica un bel po' a rimettere insieme i cocci, nel disperato tentativo di dare un senso logico al susseguirsi di natiche e pettorali in bella mostra»

In relazione al personaggio di Beatrice d'Este:

«Solo il pensiero fa venire agli storici la pelle d'oca alta un centimetro... In realtà, attraverso il recupero camp - nel suo significato postmoderno - dell'iconografia di Beatrice d'Este, la Duchessa si incarna nell'erotic-body della Di Pietro e resuscita...»

Collegamenti esterni

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