Giacomo Bisiach

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Giacomo Bisiach (ritratto di Benvenuto Disertori)

Giacomo Bisiach (Milano, 28 novembre 1900Venegono Superiore, 8 maggio 1995) è stato un liutaio italiano.

Giacomo Bisiach è il sesto dei sette figli di Leandro Bisiach.[1]

Nato a Milano il 28 novembre 1900, si dedica allo studio del violoncello presso la scuola di Musica di Milano. Era infatti opinione del padre Leandro, che un buon liutaio, per realizzare ottimi strumenti, dovesse conoscere dall'interno i problemi che può porre l'esecuzione di uno strumento ad arco.

Soldato in un reggimento di artiglieria pesante campale ad Aqui per quattro anni, Giacomo partecipò alla prima guerra mondiale quando questa volgeva al termine e subito dopo il congedo raggiunse il padre Leandro a Siena.[2]

Nella città toscana il conte Guido Chigi-Saracini nel 1916 aveva commissionato a Leandro la creazione e organizzazione di un museo di strumenti musicali antichi, con annesso un laboratorio di liuteria. A Siena Giacomo conobbe l'intagliatore chiantigiano Igino Sderci che, già trentenne, conosciuti i Bisiach, rivolse la sua abilità alla liuteria.

Sotto l'orientamento di quest'ultimo e soprattutto del padre e del fratello maggiore Carlo, Giacomo, insieme al fratello minore Leandro Jr, affinò le proprie capacità fino a quando, agli inizi degli anni venti, i Bisiach, conclusa l’esperienza senese, non rientrarono a Milano.

A Milano, in piazza Duomo 2, nell'atelier del padre, Giacomo studiò la fattura degli strumenti dei maestri liutai della tradizione classica italiana e ciò grazie anche al continuo passaggio dei più grandi musicisti dell'epoca che si recavano nel laboratorio di liuteria per la manutenzione dei propri strumenti.[3]

Nel 1930, Giacomo sposò Giuseppina Oddono, latinista e grecista, dalla quale ha avuto cinque figli.

Seguendo il modello produttivo del padre Leandro, Giacomo si specializzò prima nella verniciatura e poi nel restauro.[4]

La più significativa intuizione di Leandro Sr, che portò il suo laboratorio a eccellere, fu quella di organizzare la produzione in modo da superare il concetto del liutaio tuttofare. Leandro promosse e stimolò il lavoro di una vera e propria squadra, formata da talenti diversi, in modo che la realizzazione degli strumenti risultasse la sommatoria delle capacità di ciascuno.

Nel laboratorio Bisiach[5] si formarono pregiati liutai come Ornati, Sgarabotto, Dante Paolo Regazzoni e i fratelli Riccardo e Romeo Antoniazzi. Gli allievi del laboratorio si specializzarono nella costruzione iniziale dello strumento, mentre Leandro Bisiach ne curava e controllava la finitura data dagli spessori, la verniciatura e la sonorità: in pratica l'assetto finale complessivo dello strumento.

Giacomo Bisiach fu, dei cinque figli, quello che si dedicò più specificatamente alla verniciatura e finitura degli strumenti.

I violini del laboratorio Bisiach prendevano quasi tutti la strada dell'America o del Giappone, sotto la supervisione delle maestranze delle Belle Arti di Milano che ne certificavano l'autenticità e il pregio.

Storica fu l'amicizia con la critica d'arte e direttrice della Pinacoteca di Brera, Fernanda Wittgens.

La famiglia dei liutai Bisiach

Era tale la perizia di Giacomo Bisiach nella messa a punto dello strumento, che il musicologo, artista e incisore Benvenuto Disertori, docente di paleografia musicale rinascimentale a Cremona e Parma, ebbe a definirlo lo “psichiatra del violino, perché sa mettergli a posto l'anima”.

Ebbero modo di apprezzare le qualità di Giacomo, concertisti come Pau Casals, Yehudi Menuhin, Massimo Amfiteatrof e Nathan Milstein.

Giacomo e Leandro Jr,[6] avevano il loro atelier in corso Magenta 27. Durante i bombardamenti che funestarono la città di Milano nel 1943 persero quasi interamente la collezione di strumenti e oggetti antichi acquistati nel tempo dal padre. Dopo la guerra ricostituirono la raccolta[7]. Quando i due fratelli, nel 1970, sciolsero la loro società, allestirono presso il Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci un laboratorio di liuteria.

Nella sua residenza di Venegono Superiore, Giacomo proseguì la sua professione per altri 25 anni intrattenendo rapporti frequenti con liutai italiani e stranieri e continuamente ricevendo giovani allievi che volevano intraprendere l'arte liutaria.

Morì l'8 maggio 1995.

  1. ^ Blot, Eric, 1955-, Un secolo di liuteria italiana, 1860-1960 = A century of Italian violin making, Turris, ©1994-, ISBN 88-7929-026-6, OCLC 31243279. URL consultato il 3 gennaio 2021.
  2. ^ Il liutaio Giacomo Bisiach (c. 1934). da DISERTORI, Benvenuto.: Condizione esemplare: (1934) | Studio Bibliografico Adige, su abebooks.it. URL consultato il 3 gennaio 2021.
  3. ^ Leandro e Giacomo Bisiach con Giuseppe Stefanini, su liuteriabresciana.it. URL consultato il 3 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
  4. ^ (EN) Giacomo Bisiach, su Brobst Violin Shop. URL consultato il 3 gennaio 2021.
  5. ^ (EN) Maker Profile, su Tarisio. URL consultato il 3 gennaio 2021.
  6. ^ BISIACH Giacomo e Leandro - 1963, su Cremona Violin Store & Workshop s.r.l.. URL consultato il 3 gennaio 2021.
  7. ^ (EN) GIACOMO AND LEANDRO BISIACH, su christies.com. URL consultato il 3 gennaio 2021.
  • Eric Blot, Un secolo di Liuteria Italiana 1860-1960 - A century of Italian Violin Making - Emilia e Romagna I, Cremona 1994. ISBN 88-7929-026-6
  • La Liuteria Italiana / Italian Violin Making in the 1800s and 1900s - Umberto Azzolina
  • I Maestri Del Novicento - Carlo Vettori
  • La Liuteria Lombarda del '900 - Roberto Codazzi, Cinzia Manfredini 2002
  • Dictionary of 20th Century Italian Violin Makers - Marlin Brinser 1978
  • Dictionnaire Universel del Luthiers - René Vannes 1951, 1972, 1985 (vol.3)
  • Universal Dictionary of Violin & Bow Makers - William Henley 1970
  • Meister Italienischer Geigenbaukunst - Walter Hamma 1964
  • Natale Gallini, Franco Gallini, Museo degli strumenti musicali, Milano, 1963.
  • BISIACH, Giuseppe, detto Leandro, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'11 marzo 2013
  • Gli ultimi dei Bisiach di Paolo Fornaciari in Arte Liutaria n.10/88

Collegamenti esterni

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  • Philip J. Kass, Bisiach Family (PDF), William Moening & Sons Ltd., 1983. URL consultato il 5 aprile 2007.
  • Philip J. Kass, Selected World of Strings Newsletters, William Moening & Sons Ltd., 1982. URL consultato il 5 aprile 2007 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2007).