Discussione:Fitoterapia

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Uno dei principi fondamentali di Teknopedia è il tentativo di raggiungere il punto di vista neutrale nella stesura degli articoli. Credo che tu ti sia discostato parecchio da questo principio nell'articolo fitomedicina. Credo dovresti leggere la pagina di servizio: Aiuto:NPOV. Ciao e a presto.

Svante T 17:05, Gen 13, 2005 (UTC)

Punto di vista neutrale

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E quale, caro Svante sarebbe secondo te un punto di vista più neutrale per la fitomedicina? Credi forse che le piante producano sostanze altamente complesse per il divertimento di uomini che esistono da molto meno tempo di loro?

Come fitoterapista sono d'accordo, che non tutti rimedi fitoterapici trovano un razionale di questo tipo; ma una buona parte si. E che non abbia un'approccio folcloristico alla fitomedicina non dev'essere uno svantaggio per un punto di vista neutrale.

Grazie. A presto.

Peter Forster

Ciao Peter Foster, una delle regole principali della wiki è quella che dice di non inserire il punto di vista personale e una frase che comincia con "Dubito..." è dichiaratamente un'opinione personale.
Sbisolo 22:22, Gen 13, 2005 (UTC)

Ho rivisto l'articolo, soprattutto nella forma, togliendo le frasi NNPOV. Ora mi pare accettabile e si potrebbe togliere l'avviso NNPOV. Marcok 10:12, Gen 14, 2005 (UTC)

Ho corretto l'incipit come suggerito dall'autore originale dell'articolo, chiarendo un po' meglio i rapporti tra Fitomedicina e Fitoterapia. Per il momento Fitoterapia è un redirect a questo articolo, ma potrebbe essere sviluppato in una articolo autonomo. Marcok 12:47, Gen 14, 2005 (UTC)

approccio evolutivo

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Ciò che mi pare problematico nell'approccio proposto dall'autore non è il fatto che si proponga un legame coevolutivo tra erbivoro e pianta per spiegare la presenza di sostanze ad attività farmacologica, quanto che questo possa esaurire in sè il campo della fitomedicina (uso medicinale delle piante).

non solo tra erbivori e piante, ma anche tra difese di piante da microorganismi e artropodi, lombricali, ... vedi esempi battericidi, virostatici, pesticidi. in olii essenziali.
Contro gli erbivori sono indirizzati piùttosto sostanze del tipo lassativi, costipativi, ormoneregolatrici e alcaloidi. E' lecito ipotizzare che tante di queste sostanze nelle piante non abbiano una funzione metabolica, perché l'agricoltura umana è riuscita a coltivare piante con tassi bassissimi di queste sostanze, come si nota p.es. in patata <=> solanina. Come in altre è riuscito a tenere tassi alti o ad aumentarli come nelle piante officinali. Né intendo né dico tutte, ma evidentemente una buona parte di quelle usate come rimedi.

diciamo subito che per quanto affascinante, l'approccio coevolutivo non è esente da problemi sia di tipo teorico (contrapposizione tra selezionisti che leggono in ogni carattere presente un meccanismo di selezione e contingentisti come Gould che controbattono con l'esistenza di caratteri ereditati non adattivi) sia di tipo empirico, legati in particolare alla definizione di ciò che può essere chiamato coevoluzione (Coevoluzione: cambiamento nella composizione genetica di una specie (o gruppo) in risposta ad un cambiamento genetico in un’altra specie (o gruppo).

Sono interessanti teorie. Mi affascinano come uomo curioso, l'evoluzione se ne sbatte di tutte

Più genericamente, l’idea di un qualche cambiamento evolutivo reciproco tra specie che interagiscono è una definizione stringente di coevoluzione. E’ necessario specificare che non tutte le interazioni, simbiosi, mutualismi, ecc. si possono considerare esempi di coevoluzione. In un senso c’è certamente stato un “evolversi insieme”, ma per determinare se ciò corrisponde alla nostra definizione stringente di coevoluzione sono necessarie attente 1) osservazioni, 2) sperimentazioni e 3) analisi filogenetiche).

Personalmente sono in grado di osservare, di fare deduzioni e modelli miei e di confrontarli con la realtà. Falsificandoli adatto le deduzioni e aggiusto i modelli: per me un'eterno lavoro sin' dall'infanzia. Per altro mi mancano conoscenze, mezzi e interesse.

Ma più importante mi pare sottolineare che anche se accettassimo completamente la tesi coevoluzionistica, essa potrebbe spiegare solo attività di tipo antiparassitario (protozoi, elminti, micro e macroparassiti, cioè i principali predatori intrni dell'uomo preistorico e dei suoi progenitori)

Per me, la razza umana è solo un "eczema sulla faccia della terra". E se intendo coevoluzione non intendo pianta - uomo ma pianta - battere, ... . Certo che la lavanda non produce il suo olio per il piacere umano (non sa neanche cos'è l'uomo). Per sostanze di tutt'altro tipo come modificatori di digestione, ormonesimili, alcaloidi, ... vedi sopra.

e poco altro, mentre è chiaro che il castello teorico e la massa di piante utilizzate a scopo terapeutico dall'antichità ad oggi sono state sviluppate in un processo di tipo culturale.

Evidente che non solo la scelta, la preparazione, i dosaggi, ... ma persino la coltivazione di piante officinali è un'atto culturale umano come p.es. le arti culinarie.

Possiamo forse dire, con una enunciazione minima, che il fatto che le piante producano certe sostanze che poi noi utilizziamo non ha nulla a che vedere con il fatto che noi le utilizziamo, e questo mi sembra evidente

Perfettamente d'accordo.

a meno di non avere una visione religiosa antropocentrica, anche se rimane da dire che l'uomo ha operato per millenni sulle piante tramite la domesticazione, scegliendo e selezionando le piante proprio pe ri propri interessi.

... e sono anche fiero di questo, ma non è argomento per antropocentrismi.

Marco Valussi

Grazie 151.30.23.2 per lo stimolante discorso.
__Peter 15:05, Feb 7, 2005 (UTC) pforster@nikko.ch

In onore il Tuo parere, ma qui si tratta di un'enciclopedia. Al parere: fra poco ci vorrà una ricetta medica per una tisana di camomilla? __Peter 08:11, 6 apr 2006 (CEST)[rispondi]

ho sistemato il paragrafo nNPOV e spostato il template in alto: esistono specifici template per i paragrafi giudicati non neutrali. Ho aggiunto anche il disclaimer medico che va messo in cima ad ogni voce del genere (ancor più se contestata). ciao. --Lucas 16:42, 7 apr 2006 (CEST)[rispondi]
Tante grazie. __Peter 13:52, 28 apr 2006 (CEST)[rispondi]

Ho un dubbio: la discussione sul significato del termine fitoterapia dovrebbe essere il più universalistico possibile o collegarsi direttamente alla situazione legislativa/normativa della wikipedia in questione? Mi spiego, dire che la fitoterapia è una disciplina medica è vero e falso a seconda di cosa si intende per medica. Se si intende BIOMEDICA allora, in Italia la fitoterapia non fa parte della biomedicina, non è riconosciuta cme una branca della medicina e non esistono specializzazioni in fitoterapia a livello universitario che portino al diritto di fregiarso di un titolo specifico. In realtà non esiste da nessun aparte in Europa una specializzazione riconosciuta in Fitoterapia. D'altro canto esistono corsi di laurea in fitoterapia (in UK) che non sono legati direttamente ai corsi di laurea in mediicna, ma che portano al diritto di fregiarsi del titolo di fitoterapeuta. Quindi è del tutto fuorviante dire che la foitoterapia sia parte della biomedicina. Se si intende medicina in senso lato, ovvero che la fitoterapia è una arte medica, allora è certamente vero ma anche banale. Se, come credo, si intendeva dire che la fitoterapia ha forti basi scientifiche a differenza di altre terapie, allora questo è vero, ma era questo che andava detto. E' anche del tutto illogico dire che non sarebbe una mediicna alternativa perché io preparati vegetali avrebbero una attività dimostrabile scientificamente. Questo presupporrebbe che il significato di medicina alternativa sia coestensivo a quello di medicina non provata scientificamente, cosa che non è. Marco Valussi

Sostanze attive

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Ho dato una ritoccatina ed eliminato il template nNPOV; anche se rimane da approfondire il discorso dell'"approccio evolutivo". Non credo che solo sostanze di difesa da predatori possano essere calssificate come attive dal punto di vista fiototerapico: penso per esempio (e qui immagino, non essendo un esperto) ad aromi che possono attirare insetti per l'impollinazione. La voce rimane da sviluppare meglio e da coordinare con erboristeria. --L'uomo in ammollo 12:43, 28 apr 2006 (CEST)[rispondi]

Le funzioni di sostanze attive di piante ho trattato in diversi contesti e sempre frammentari. Se ti interessano, ti allego i links. sono a Tua Disposizione (Cc-by-nd-2.5-it). Dimmi di quali ti serve una versione redazionabile e te li faccio avere. Quanto mi ricordo, ecco l'elenco:
Buon lavoro e ti ringrazio per il Tuo impegno. __Peter 13:52, 28 apr 2006 (CEST)[rispondi]


Gentili signori, a questo punto dovete dirmi cos'è la Fitomedicina. Tempo fa, quando ero in Italia, avevo letto qualcosa di diverso, adesso le distorsioni sono lampanti. Spiegatemi! Grazie

--basca 19:15, 19 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Nel dizionario Italiano come p. e. De Mauro non figura il termine. In altre lingue si usano "fitomedicina" nel senso di curare le piante (e non curare con le piante). Vedi p. e. Deutsche Phytomedizinische Gesellschaft. 8=)__Peter 20:08, 19 giu 2006 (CEST)[rispondi]
Caro Peter, mettiamo da parte i dizionari quando sorgono nuove idee e nuove teorie, la tua spiegazione mi pare riduttiva e priva di informazioni; è forse il caso che ti documenti di più? Hai internet a disposizione: http://www.plantasmedicinales.org/index.php?10 Asociaciòn Argentina de Fitomedicina - Accademia di Fitomedicina in Italia.Cerchiamo di non dare informazioni sbagliate a chi legge. Avere opinioni diverse vuol dire discutere e crescere, perché discutere ci permette di confrontarci e andare avanti. Wiki è già vittima di vandalismo informativo e cognitivo, rischia di fallire se non siamo più che onesti. --basca 19:29, 22 giu 2006 (CEST)[rispondi]

Caro Basca, il tuo commento mi sembra un pò ingeneroso nei confronti di Peter. E' cosa risaputa da chiunque lavori nel campo che il termine fitomedicina è assolutamente raro e poco utilizzato, anche nei paesi di lingua spagnola, e sicuramente in Italia è quasi assente dalle discussioni. Il termine usato è fitoterapia. Nei paesi di lingua inglese il termine è herbal medicine, Phytotherapy o Botanical medicine limitatamente agli USA. In nessun caso ho mai sentito nessuno riferirsi alla pratica terapeutica con le piante come Phytomedicine. Anche le autorità competenti (apparati amministrativi o di governo e tribunali) quando devono discutere dell'argomento, pur riconoscendo che il termine non è legalmente riconosciuto (ma lo è in UK), lo utilizzano per riferirsi alla pratica, e mai utilizzzano il termine fitomedicina. La stragrande maggioranza di testi parlano di fitoterapia e non di fitomedicina. IL fatto che esista una accademia di fitomedicina non significa nulla. Marco Valussi

Non sono ingenerosa verso Perter, anzi; mi infastidisce però che ignoriate realtà solo perché diverse da ciò che pensate. Se davvero la Fitomedicina non esiste, non capisco perché dobbiate dire, nell'enunciato, che è una definizione improria della fitoterapia: ignoratela del tutto, non esiste! ;) Il fatto è che la Fitomedicina ingloba la fitoterapia, come atto pratico di applicazione delle piante medicinali; inoltre l'Ordine dei Medici di Roma ha istituito, anni fa, il registro dei medici iscritti nell'ambito delle Medicine complementari e, tra le specialità, figura, pensate un po', la Fitomedicina, oltre all'Agopuntura e all'Omeopatia. Ovviamente, per voi, anche questo non vorra' dire nulla...--basca 15:11, 9 dic 2006 (CET)[rispondi]


Veramento non capisco l'oggetto del contendere, nè capisco l'acrimonia. Nessuno ha mai detto che la Fitomedicina non esiste. Cosa vorrebbe dire poi non si sa... Si è detto che il termine Fitomedicina è un termine poco usato nella lingua italiana per definire l'utilizzo terapeutico/clinico delle piante medicinali, mentre il termine Fitoterapia è decisamente più comune nella lingua italiana (fide De mauro ad esempio, per il quale il termine Fitomedicina non esiste, ma anche secondo altri dizionari) e in tutte le altre lingue, che il termine è usato dagli organismi professionali che raccolgono i fitoterapeuti, che il termine è usato per definire i corsi di specializzazione e master italiani in materia, che il termine è usato nelle discussioni accademiche sull'argomento, che il termine è usato nelle riviste scientifiche e nei libri scientifici e di testo (se ne avessi bisogno posso portare una biblio vasta sull'argomento, ma al momento mi parrebbe uno spreco di spazio). Il termine Fitomedicina viene proposto dal dottor Campanaro e dal dotto Suozzi come termine migliore, ma questa è una loro proposta :-) Oltretutto il termine fitomedicina come proposto dal dotto Campanaro non denota lo stesso campo semantico coperto dal termine fitoterapia. Fitomedicina, secondo l'autore, è infatti la pratica della fitoterapia da parte di un medico con estratti particolari soltanto di quel epiante che posseggono una mole di dati paragonabile a quella dei farmaci di sintesi. Se proprio vuoi puoi proporre il termine Fitomedicina con questa accezione, che però non copre tutto il resto della pratica fitoterapica nel mondo (cioè il 99%). Che L'ordine dei medici di Roma abbia proposto il termine Fitomedicina non sorprende, visto chi c'è tra gli attivisti... Comunque il punto è quello della comprensibilità del termine, e non basta certo che un ordine dei medici utilizzi un termine piuttosto che un altro per modificare le consuetudini linguistiche. E non dimentichiamo che fino a prova contraria la fitomedicina (come l'omeopatia e l'agopountura) NON sono specialità mediche, e che l'unico albo professionale riconosciuto a livello statale con protezione legale dello status e del termine è britannico.
E' altrettanto chiaro che visto che seppur raramente il termine fitomedicina viene usato, è importante menzionarlo, come sarebbe importante menzionare altri sinonimi se esistessero (medicina botanica ad esempio se fosse usato, o medicina delle erbe, ambedue presenti nelle lingue anglosassoni).
Non basta battere i pugni sul tavolo per avere ragione...

Marco Valussi 14:15, 10 dic 2006 (CET)[rispondi]

Biomedicina??

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Biomedicina è quella branca medica che si occupa di genetica e biologia molecolare applicata alla medicina. Che ci sta a fare accostata alla fitoterapia?? --Yuмa--ʘ_ʘ discussioni 09:53, 8 lug 2006 (CEST)[rispondi]

Biomedicina è un termine riconosciuto nella lingua italiana per descrivere "l’insieme delle scienze mediche e biologiche", e non per definire una branca medica specifica. Ovvero identifica in maniera disambigua ciò che viene normalmente indicato con il termine medicina, termine che è ambiguo perché, con tipico atteggiamento eurocentrico o occidentocentrico, identifica una forma specifica di medicina con la medicina in senso generale. Il termine medicina, in senso tecnico e non nel parlare quotidiano, andrebbe usato per identificare qualla pratica umana che in varie forme ha intrapreso il compito di trattare le malattie intese in senso ampio. E' chiaro che all'interno di una classe di professionisti (i medici) si utilizzi il termine medicina, ma vale la pena ricordare che per discutere di argomenti metamedici, ovvero sui rapporti tra le varie medicina, è inappropriato utilizzare termini che appartengano ad uno dei sistemi sotto analisi, mentre è appropriato utilizzare termini e categorie propri dei campi di ricerca più generali, come ad esempio l'antropologia medica o la storia della medicina. Qundi associare biomedicina a fitoterapia ha lo stesso senso che associare medicina ippocratica e medicina cinese Marco Valussi 10:38, 8 lug 2006 (CEST)[rispondi]

Mi sembra però che il termina venga utilizzato in senso specialistico, altrimenti non ci sarebbe un Istituto di biomedicina e di immunologia molecolare o un dottorato in biomedicina, ad esempio. Nello specifico, entrambi gli istituti si occupano di una particolare specializzazione della medicina, che studia le malattie a livello molecolare, credo. Posso sbagliarmi, ma questa è l'impressione che ho, da ignorante che sono :) --Yuмa--ʘ_ʘ discussioni 13:33, 8 lug 2006 (CEST)[rispondi]

No, il punto che volevo avanzare non è che non esista un utilizzo specialistico del termine biomedicina, bensì che l'accezione generale del termine è quella di medicina scientifica o occidentale. Comunque, se c'è possibilità di ambiguità tra i due termini, è possibile usare un aterminologia doiversa, anche se a mio parere più convoluta e meno conosciuta, come medicina scientifica, o medicina scientifica occidentale, o medicina cosmopolita, tutti termini usati nella letteratura antropologica quando si devono mettere a confronto sistemi medici localo con la biomedicinaMarco Valussi 15:12, 8 lug 2006 (CEST)[rispondi]

Fitoterapia: alternativa o no?

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Riguardo all'ultima modifica apportata al testo, nella quale si dice che la fitoterapia non dovrebbe essere considerata una terapia alternativa poiché utilizza composti chimici come fa la biomedicina, riterrei opportuno eliminarla poiché del tutto erronea (e mi spiace per il testo riferito). Questa frase infatti sembrerebbe implicare due concetti:

primo, che qualsiasi terapia utilizzi dei composti chimici sia da cosiderarsi automaticamente biomedicina, cosa naturalmente del tutto infondata. Ciò che caratterizza la biomedicina non è il fatto di usare dei farmaci, bensì di utilizzare interventi terapeutici (tra i quali quelli farmacologici) alla luce di una teoria della salute e della malattia basata sulla biologia e sull'approccio scientifico. I siringeiros che in america latina ed in africa utilizzano farmaci convenzionali con metodiche mutuate dalla medicina tradizionale locale, e quindi con diagnostica e nosologia completamente differenti da quella biomedica, non praticano la biomedicina, bensì la loro medicina tradizionale, adattandosi a nuovi strumenti, come del resto hanno sempre fatto quando scoprivano nuove piante o nuovi riti.

secondo, che qualsiasi terapia alternativa non utilizzi strumenti terapeutici usati dalla biomedicina, cosa del tutto destituita di fondamento; se consideriamo la storia della medicina vediamo che la maggior parte delle terapia ora dette alternative o ora considerate non ortodosse hanno usato strumenti del tutto simili a quelli della biomedicina, ma seguendo linee teoriche diverse (o superate). Vorrei ricordare alla sua nascita la medicina scientifica (parliamo dei primi decenno del 900, nelle università americane post-Flexner) era una medicina PURAMENTE TEORICA, che non poteva offrire nuovi strumenti terapeutici o risultati clinici concreti (dato che era un approccio giovanissimo) e che di conseguenza doveva usare gli stessi strumenti che le derivavano dalle altre medicine che essa stessa criticava (medicina allopatica, medicina omeopatica, medicina eclettica, fitoterapia, naturopatia, ecc.)Marco Valussi 16:37, 10 ago 2006 (CEST)[rispondi]


Comunque ecco qui sotto la frase "incriminata": "In realtà da più parti si fa presente (vedi anche la voce Dobrilla G e Coruzzi G in bibliografia)che la fitoterapia non dovrebbe essere inserita tra le medicine alternative in quanto essa prevede l'assunzione di composti chimici al pari della medicina tradizionale. E' ben noto, tra l'altro, che pure l'industria farmaceutica spesso commercializza farmaci che derivano dalle piante, o produce o per sintesi (totale o parziale) composti identici a quelli presenti nei vegetali." Marco Valussi 16:38, 10 ago 2006 (CEST)[rispondi]

Terapia non farmacologiche

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Perché mai è stato cambiato il rimando a terapia, passandolo a terapia non farmacologiche? Come si pensa possano agire le piante se non per via farmacologica? Pensiamo forse che lo zenzero sia antiemetico agendo sull'"aura nauseante" del soggetto :-)? Direi di riportarlo alla situazione precedente. Marco Valussi 15:29, 16 nov 2006 (CET)[rispondi]

Concordo. --L'uomo in ammollo 17:40, 10 dic 2006 (CET)[rispondi]


[[]]=AROMATERAPIA E FITOTERAPIA= Per chi fosse interessato alla omogeneità dell'approccio. [[1]] --Enzo.Stracu (msg) 14:50, 18 mar 2009 (CET)[rispondi]

Vi scannate tanto

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e non vi siete accorti che sotto pianta medicinale non ci sono categorie - ciao --Pierpao (msg) 11:23, 20 ott 2009 (CEST)[rispondi]

Fitoterapia non accettata dalla scienza medica?

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La Encyclopaedia Britannica la definisce pratica medica basata sulla scienza: "Phytotherapy, the use of plant-derived medications in the treatment and prevention of disease. Phytotherapy is a science-based medical practice and thus is distinguished from other, more traditional approaches, such as medical herbalism, which relies on an empirical appreciation of medicinal herbs and which is often linked to traditional knowledge" LINK--151.20.172.209 (msg) 21:37, 4 lug 2017 (CEST)[rispondi]

La voce di Teknopedia in inglese non ha alcun disclaimer circa la presunta non accettazione da parte della medicina; strano quindi che compaia in italiano--151.20.172.209 (msg) 21:37, 4 lug 2017 (CEST).[rispondi]

Ma state scherzando? Se un medico vi consiglia di prendere della valeriana dispert va contro la medicina ufficiale? Molti farmaci prendono i loro principi attivi proprio dai rimedi naturale. Quell'avviso è totalmente senza senso! Parola di medico.

Ma siamo sicuri che la fitoterapia, e quindi i fitoterapici, non sia riconosciuta dalla medicina ufficiale e sia solo una delle tante medicine alternative? Vorrei ricordare l'utilizzo, oltre che della valeriana, come riportato qui sopra da un altro utente, di altri principi attivi, estratti, composti e prodotti di origine vegetale di solito utilizzati per la cura di numerose patologie: estratti di senna per la stipsi, i glucosidi cardiotonici quali i digitalici estratti dalla Digitalis purpurea per la cura dell'aritmia cardiaca e dell'insufficienza cardiaca, l'Troxerutina per la cura delle patologie venose. Penso, quindi, si debba rivedere l'attuale posizione ed eliminare l'avviso che non riconosce la fitoterapia come medicina ufficiale.--93.42.218.10 (msg) 13:56, 1 nov 2011 (CET)[rispondi]
credo che tutto dipende da come viene descritta in voce, ad es vedi qui --ignis Fammi un fischio 14:02, 1 nov 2011 (CET)[rispondi]
mi sono permesso di rimuovere l'avviso per i motivi qui riportati... Questa voce è completamente da rivedere, chi l'ha scritta ha confuso fitoterapia ed erboristeria nonostante siano due cose diametralmente opposte --Mado (msg) 10:19, 20 giu 2012 (CEST)[rispondi]
Sono contrario alla rimozione. La fitoterapia rientra tra le medicine alternative (vedi per esempio qui o qualsiasi sito di medicine alternative), anche se come caso limite, perché molti suoi trattamenti hanno un effetto clinico dimostrato (a differenza di quasi tutte le medicine alternative), mentre il fatto che sia materia di studio in alcune università è irrilevante (lo è anche l'omeopatia). Quando l'efficacia di un principio attivo di origine vegetale viene dimostrata, si comincia a usarlo anche nella medicina "ufficiale", ma questo avviene caso per caso, non significa che la fitoterapia in blocco faccia parte della medicina ufficiale. Qualche fonte invece per l'affermazione che fitoterapia e erboristeria siano diametralmente opposte? Andrea.gf - (parlami) 12:02, 20 giu 2012 (CEST)[rispondi]
i rimedi fitoterapici o i loro principi attivi oltre ad essere standardizzati, titolati ed iscritti in farmacopea sono comunemente impiegati per fini terapeutici e non solo salutistici (come possono essere erboristerie ed omeopatia) --Mado (msg) 12:13, 20 giu 2012 (CEST)[rispondi]

La fitoterapia è quella branca della medicina che prevede l'utilizzo di piante medicinali contenenti sostante farmacologicamente attive. L'attività farmacologica di una sostanza/molecola è determinata col metodo scientifico! ad esempio: il fatto che fitoterapici con principi attivi antrachinonici abbiano effetti lassativi è accettato dalla medicina ufficiale in quanto provato e in quanto si conoscono i meccanismi per cui tali molecole hanno questo effetto. Non è invece accettato dalla medicina ufficiale il fatto che una diluizione eccessiva di un principio attivo possa in qualche modo aumentare l'efficacia del principio stesso, cosa che sostiene l'omeopatia, che in questo caso si può definire medicina alternativa. --Mado (msg) 18:57, 20 giu 2012 (CEST)[rispondi]

Finalmente rispondo, scusa il ritardo. Non c'è dubbio che il meccanismo di azione della fitoterapia sia scientificamente sensato, a differenza di quello dell'omeopatia. Ma questo non basta a farne una specialità della medicina scientifica, e soprattutto non siamo noi a doverlo decidere: come fonte secondaria dobbiamo semplicemente riportare le conclusioni generalmente accettate al riguardo. Su qualsiasi fonte accademica si trova che la specialità scientifica che studia l'effetto delle sostanze chimiche (naturali o di sintesi) sull'organismo è la farmacologia, non la fitoterapia, che rientra invece tra le medicine alternative. Con una "maggiore affinità con i paradigmi della medicina convenzionale" rispetto ad altre, come scrive ad esempio la Treccani, ma comunque con diversi problemi, legati sia alla sicurezza di impiego sia alla possibile interazione con le terapie farmacologiche convenzionali. Quindi mi dispiace per la fitoterapia, che mi sta molto più simpatica dell'omeopatia e dell'iridologia, ma l'avviso deve rimanere. Andrea.gf - (parlami) 14:13, 26 giu 2012 (CEST)[rispondi]
le medicine alternative pretendono di curare le malattie con metodi diversi da quelli previsti dalla medicina ufficiale, la fitoterapia non fa ciò: l'azione farmacologica del fitoterapico non ha nulla di "alternativo" in quanto si prefigge di curare una malattia con lo stesso principio di una farmaco di sintesi: ossia sfruttando l'effetto fisiologico che hanno determinati composti chimici sul nostro organismo, l'efficacia dei fitofarmaci è provata ed accettata dalla comunità scientifica, e questo basterebbe ad eliminare l'etichetta di "medicina alternativa". Hai ragione quando dici che la specialità scientifica che studia l'effetto delle sostanze chimiche (naturali o di sintesi) sull'organismo è la farmacologia, infatti dietro ogni fitoterapico ci stanno studi di carattere farmacologico con approccio rigorosamente scientifico che determinano efficacia ed effetti collaterali. Dire "fitoterapia" in effetti ha poco senso, sarebbe più corretto fare semplicemente la distinzione tra farmaco di sintesi e farmaco fitoterapico, ed anche in questo caso la differenza sta solo nelle procedure (standardizzate e riportate nella farmacopea ufficiale) eseguite per ottenere la forma farmaceutica finale, la differenza tra fitoterapico e farmaco di sintesi è più sottile di quello che sembra da un punto di vista farmacologico. --Mado (msg) 16:34, 26 giu 2012 (CEST)[rispondi]


Allora, vediamo se al terzo tentativo riesco a farmi capire.
Se io prendo una sostanza naturale, ne isolo il principio attivo e ne verifico l'efficacia secondo protocolli standardizzati, sommistrandolo in dosi controllate e mantenendo le impurezze a un livello minimo, pubblico i risultati dello studio su riviste scientifiche con peer review e lo commercializzo soltanto se ho superato la prova sperimentale, sto facendo della farmacologia (disciplina di laboratorio, non chirurgica), non della fitoterapia, e il fatto che il principio attivo sia di origine naturale e non sintetica è del tutto secondario. L'importante è che l'efficacia del farmaco sia dimostrata.
Se invece parto dal principio ideologico e non scientifico (tratto da uno dei siti che hai citato) di usare "principi attivi derivati esclusivamente dalle piante o da associazione di piante", applico il principio totalmente non scientifico (sempre tratto dalle tue fonti) dell'"attività terapeutica globale della pianta", secondo il quale non posso isolare il singolo principio attivo perché "ogni costituente ha un propria ragione d'essere nell'economia fisiologica della pianta stessa" e di conseguenza uso estratti non purificati che contengono diversi componenti, e faccio i controlli in modo scientifico soltanto se ne ho voglia, eccetera, allora sto facendo della fitoterapia, pratica medica che non fa parte della medicina scientifica, tant'è che non rientra in nessuna sua classificazione (non fa parte né della farmacologia, né della biochimica, né di qualsiasi altra disciplina internistica o di laboratorio).
Dal punto di vista scientifico una farmacologia che si autoimponga di usare soltanto principi attivi di origine vegetale non ha nessun senso (così come non ce l'avrebbe una farmacologia che usasse soltanto principi di origine animale, o di sintesi), quindi il concetto stesso di fitoterapia è intrinsecamente non scientifico, anche se poi la pratica può essere condotta in modo più o meno razionale.
Il fatto che alcuni farmacisti e fitoterapisti abbiano deciso di pubblicizzarla come parte della medicina scientifica può far piacere ma non significa nulla, sia perché deciderlo non sta a loro ma alla comunità scientifica (che si è pronunciata in modo chiaro, vedi il link della Treccani, che ha un grado di autorevolezza un po' diverso da quello dei venditori di prodotti fitoterapici) sia perché ci sono almeno altrettanti suoi sostenitori che invece continuano a pubblicizzarla come medicina alternativa o "sorella" dell'omeopatia, compresi i promotori di una legge regionale a suo favore: [2] [3] [4]
Prima di convincere gli altri che fa parte della medicina scientifica, i promotori della fitoterapia dovrebbero almeno mettersi d'accordo tra di loro.
In ogni caso, il massimo che si può scrivere nella voce è che la fitoterapia non è necessariamente antiscientifica (a differenza per esempio dell'omeopatia) e che esistono dei tentativi (benemeriti, ma coesistenti con altri approcci completamente diversi) di portarla avanti in modo scientifico; scrivere che fa parte della medicina scientifica sarebbe semplicemente falso. Rimetto l'avviso, e ti prego di non toglierlo di nuovo finché non raggiungiamo il consenso in questa pagina di discussione. --Andrea.gf - (parlami) 22:26, 26 giu 2012 (CEST)[rispondi]
Concordo con Andrea.gf: ci sono differenze fondamentali tra farmacologia e fitoterapia, che riguardano sia le modalità di estrazione e lavorazione dei principi attivi sia, soprattutto, il metodo (scientifico da un lato, empirico dall'altro) che sta alla base della ricerca e dello sviluppo nei due campi. Favorevole, dunque, a mantenere il disclaimer terapie alternative senza che ciò "squalifichi" in alcun modo l'argomento della voce. --Mari (msg) 00:08, 27 giu 2012 (CEST)[rispondi]
Così è come la wikipedia italiana definisce la medicina alternativa: "Con il termine medicina alternativa si fa riferimento a un variegato e non omogeneo sistema di pratiche[1] per le quali non esiste prova dell'efficacia[2] o che se sono state sottoposte a verifica sperimentale ne è stata ravvisata la inefficacia (o, per talune di esse, anche la pericolosità)[2]. Per tali motivi non vengono ricomprese nell'alveo della medicina scientifica." i rimedi fitoterapici non corrispondono a tale definizione. In questo periodo ho seguito un corso universitario di Fitoterapia ed ho seguito un paio di conferenze sull'efficacia dei fitoterapici ed ogni docente universitario, ricercatore o farmacista che ha parlato ha sottolineato il fatto che la fitoterapia è riconosciuta come parte della medicina ufficiale, capisco che la mia "esperienza personale" possa non significare nulla e che il concetto di "ipse dixit" sia un approccio antiscientifico, ma personalmente ritengo più attendibile un ricercatore o un docente universitario che un sito internet o wikipedia stessa...--Mado (msg) 17:22, 27 giu 2012 (CEST)[rispondi]

L'OMS-Organizzazione Mondiale della Sanità scrive riguardo alla Medicina Tradizionale e alle Medicine Alternative (tra le quali fa rientrare anche la fitoterapia): "Il sostegno dell’OMS alla MT&C. La missione dell’OMS consiste nel contribuire a salvare vite umane e a migliorare la salute dei popoli. Nel contesto della MT&C, l’OMS promuove questo ruolo nei seguenti modi: &#1048576; facilitando l’integrazione della MT&C nei sistemi sanitari nazionali attraverso l’aiuto agli Stati membri per sviluppare le proprie politiche nazionali in questo settore; &#1048576; producendo linee guida per la MT&C su prodotti, pratiche e professionisti, elaborando e fornendo standard internazionali, linee guida tecniche e metodologie per la ricerca; &#1048576; stimolando la ricerca strategica sulla MT&C dando supporto ai progetti di ricerca clinica su sicurezza ed efficacia; &#1048576; sostenendo l’uso razionale della MT&C attraverso la promozione del suo utilizzo basato sulle evidenze; &#1048576; agendo da intermediario per la comunicazione sulla MT&C, operando da centro di raccolta e distribuzione per facilitare lo scambio di informazioni" (p.16). LINK--151.20.172.209 (msg) 16:11, 1 lug 2017 (CEST)[rispondi]

L'Istituto Superiore di Sanità accetta la fitoterapia come medicina; quindi non è corretto affermare che la fitoterapia non è accettata dalla medicina; è un grave errore e andrebbe corretto. Si veda la recente polemica tra ISS e regione toscana, in cui lo ISS critica la regione Toscana per avere autorizzato una serie di medicine alternative, facendo però eccezione per la fitoterapia, che non viene sottoposta a critica in quanto scienza.--151.20.172.209 (msg) 21:20, 4 lug 2017 (CEST)[rispondi]

Il CICAP (Il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) scrive: "Il 29 settembre si terrà a Roma un simposio, organizzato dal senatore Paolo Romani, che intende favorire l’introduzione nel sistema sanitario nazionale di medicine alternative come omeopatia, ayurveda, chiropratica, osteopatia e medicina antroposofica. Come CICAP sosteniamo la necessità di fornire le prove delle proprie affermazioni. Tra le pratiche presenti nel programma del convegno, l’unica ad aver dato chiari risultati sperimentali positivi, pur con alcune limitazioni, è la fitoterapia"--151.20.171.248 (msg) 20:07, 24 dic 2017 (CET).[rispondi]

In voce si legge, al contrario, "Le pratiche descritte non sono accettate dalla medicina, non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate"; il CICAP dice l'esatto contrario: "l’unica ad aver dato chiari risultati sperimentali positivi, pur con alcune limitazioni...", ed essendo il CICAP una fonte autorevole e non di parte, il disclaimer andrebbe rimosso o modificato--151.20.171.248 (msg) 20:17, 24 dic 2017 (CET).[rispondi]

ho tolto il disclaimer --ignis scrivimi qui 20:45, 24 dic 2017 (CET)[rispondi]

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