UDFy-38135539

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UDFy-38135539
Galassia nana
UDFy-38135539 ripresa dal telescopio spaziale Hubble.
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneFornace
Ascensione retta03h 32m 38.13s[1]
Declinazione-27° 45′ 53.9″[1]
Distanza13,1 miliardi di a.l.  
Magnitudine apparente (V)28,1[1]
Dimensione apparente (V)0,0025' x 0,0025'
Redshift8,6
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia nana
Dimensioni10000 a.l.
(3066 pc)
Altre designazioni
HUDF.YD3, TST2010 3, MDC2010 1721
Mappa di localizzazione
UDFy-38135539
Categoria di galassie nane
Immagine di UDFy-38135539 presa dallo Hubble Space Telescope
Diagramma dell'Hubble Ultra Deep Field

UDFy-38135539 è la classificazione secondo l'Hubble Ultra Deep Field (UDF) della galassia scoperta nell'ottobre 2010 alla quale venne conferito, prima della scoperta di altri oggetti più distanti, il titolo di galassia più lontana mai osservata dalla Terra.

Fu scoperta nel 2009 in modo indipendente da tre gruppi di ricerca utilizzando le immagini scattate con la Ultra Deep Field camera del telescopio spaziale Hubble e identificata dai tre gruppi con le designazioni UDF-38135539 (R Bouwens et al.),[1] HUDF.YD3 (A Bunker et al.),[2] e 1721 (R McLure et al.).[3] La scoperta fu annunciata sulle riviste Astrophysical Journal e Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

La sua scoperta fu dettagliata nell'articolo "Spectroscopic Confirmation of a Galaxy at Redshift z=8.6"[4] sulla rivista Nature il 21 ottobre 2010.

Lehnert in particolare affermò che sebbene a quel momento UDFy-38135539 fosse l'oggetto più distante e più antico mai osservato (la sua formazione venne fatta risalire tra i 150 e 800 milioni di anni dopo il Big Bang), le nuove tecniche di indagine avrebbero potuto permettere permettere la scoperta di nuove galassie ancora più antiche.

«Questa scoperta non è il limite, probabilmente non ci siamo neppure vicini.[5]»

  1. ^ a b c d R.J. Bouwens, G.D.Illingworth, P.A. Oesch, M. Stiavelli, P. van Dokkum, M. Trenti, D. Magee, I. Labbe, M. Franx, M. Carollo e V. Gonzalez, Discovery of z~8 Galaxies in the HUDF from ultra-deep WFC3/IR Observations, in Astrophysical Journal, vol. 709, n. 2, 2010, pp. L133, Bibcode:2010ApJ...709L.133B, DOI:10.1088/2041-8205/709/2/L133, arXiv:0909.1803.
  2. ^ Andrew Bunker, Stephen Wilkins, Richard Ellis, Daniel Stark, Silvio Lorenzoni, Kuenley Chiu, Mark Lacy, Matt Jarvis e Samantha Hickey, The Contribution of High Redshift Galaxies to Cosmic Reionization: New Results from Deep WFC3 Imaging of the Hubble Ultra Deep Field, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 409, n. 2, 2009, pp. 855–866, Bibcode:2010MNRAS.409..855B, DOI:10.1111/j.1365-2966.2010.17350.x, arXiv:0909.2255.
  3. ^ R.J. McLure, J.S. Dunlop, M. Cirasuolo, A.M. Koekemoer, E. Sabbi, D.P. Stark, T.A. Targett e R.S. Ellis, Galaxies at z = 6 – 9 from the WFC3/IR imaging of the HUDF (PDF), in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 403, n. 2, 2010, pp. 960–983, Bibcode:2010MNRAS.403..960M, DOI:10.1111/j.1365-2966.2009.16176.x, arXiv:0909.2437.
  4. ^ (EN) Lehnert, M. D., Nesvadba, N. P. H.; Cuby, J.-G.; Swinbank, A. M.; Morris, S.; Clément, B.; Evans, C. J.; Bremer, M. N. et al., Spectroscopic confirmation of a galaxy at redshift z = 8.6, in Nature, vol. 467, 2010, pp. 940–942 doi = 10.1038/nature09462.
  5. ^ (EN) Discovery News, Oldest Object in Universe Found, su news.discovery.com. URL consultato il 21 ottobre 2010 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2010).

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