Le 20 squadre vennero divise in quattro gironi da cinque squadre ciascuna. Il formato prevedeva un turno preliminare e due turni eliminatori, composti da spareggi A/R. In caso di pareggio, era previsto un terzo incontro in campo neutro.
Le vincenti di ogni girone si sarebbero qualificate alle Olimpiadi.
Il Consiglio federale della FIGC, in accordo con il CONI, decise all'unanimità di non far partecipare la squadra di calcio al torneo preolimpico in quanto, come evidenziato in un comunicato, riteneva che:[1]
«le regole sul richiesto dilettantismo dei giocatori che possono partecipare alla Olimpiadi risultano inadeguate in quanto non pongono tutte le nazioni partecipanti sullo stesso piano sportivo»
Le iniziative dei dirigenti del CONI presso il CIO volte ad ottenere il mutamento delle regole, difatti, erano state respinte. In tal modo, la FIGC riteneva di:[1]
«dover denunziare all'opinione pubblica la posizione anormale che viene a crearsi nel caso specifico del calcio per il mantenimento di norme ormai superate ed alle quali quasi nessuno si attiene o si può attenere»
Pochi giorni prima della decisione della FIGC, l'Italia P.O. aveva partecipato ai Giochi del Mediterraneo di Tunisi 1967 con alcuni calciatori professionisti. Il fatto era stato oggetto di proteste, in particolare, da parte dell'Algeria, che aveva lamentato come la convocazione di Anastasi, Fara e Chiarugi da parte del C.T. Paolo Todeschini fosse avvenuta in spregio al regolamento.[2]