Ottone (vescovo di Roselle)
Ottone vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | Vescovo di Roselle |
Nato | prima metà del IX secolo |
Nominato vescovo | prima dell'850 |
Deceduto | dopo l'861 |
Ottone (prima metà del IX secolo – dopo l'861) è stato un vescovo italiano.
È talvolta indicato come Ottone I, poiché alcuni cronisti inseriscono nelle cronotassi rosellane un secondo Ottone, tradizionalmente riferito al 1000, ma tuttavia privo di qualsiasi riscontro documentario.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Ottone è ricordato vescovo di Roselle nell'anno 850, ventiquattro anni dopo l'ultima menzione del suo predecessore Rauperto.[2] Nel mese di aprile di quell'anno, il presule rosellano fu presente ad un placito presieduto da papa Leone IV e dall'imperatore Ludovico II il Giovane a Roma, riguardante una vertenza tra le diocesi di Arezzo e di Siena in merito ad una lite che proseguiva da molti anni: in questa occasione, la vertenza fu risolta a favore di Siena.[2][3] Il documento, ritenuto un falso da alcuni autori,[4] reca la firma «Otto episcopus Rosellensis».[3]
Il 18 novembre 861 Ottone partecipò al sinodo romano indetto da papa Niccolò I, in cui si esaminava la condotta morale di Giovanni, vescovo di Ravenna, poi assolto da ogni accusa.[2][3]
In una lettera dell'anno 886 di papa Stefano V a Pietro, vescovo di Volterra, è ricordato un anonimo vescovo di Roselle: la mancanza di identificazione impedisce di stabilire se si tratti di Ottone o di un suo sconosciuto successore.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ottone II, secondo Cappelletti (p. 641), sarebbe menzionato in una lettera di papa Gregorio VII, in riferimento ad una lite intercorsa tra i vescovi di Roselle e di Populonia all'epoca di papa Silvestro II (999-1003). Tuttavia nella suddetta lettera, trascritta dello stesso Cappelletti (pp. 692-693), non appare mai il nome di Ottone, motivo per cui Schwartz lo esclude dalla cronotassi di Roselle; cfr. Gerhard Schwartz, Die besetzung der bistümer Reichsitaliens unter den sächsischen und salischen kaisern : mit den listen der bischöfe, 951-1122, Lipsia-Berlino, 1913, p. 262n.
- ^ a b c d Stefano Sodi, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, La diocesi di Roselle-Grosseto dalle origini all'inizio del XIII secolo, Quaderni dell'Istituto superiore di scienze religiose "Niccolò Stenone" n. 2, Pisa, Pacini Editore, 1994, p. 23.
- ^ a b c Giotto Minucci, La città di Grosseto e i suoi vescovi (498-1988), vol. 1, Firenze, Lucio Pugliese, 1988, pp. 150-158.
- ^ Marlene Polock e Herbert Schneider, Die gefälschte Synodalurkunde von Rom 850 (?) Archiviato il 9 marzo 2018 in Internet Archive., in Monumenta Germaniae Historica, Die Konzilien der karolingischen Teilreiche 843-859, a cura di Wilfried Hartmann, Hannover 1984, pp. 495-502.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Cappelletti, Le chiese d'Italia della loro origine sino ai nostri giorni, vol. 17, Venezia, Giuseppe Antonelli, 1862, p. 640.
- (LA) Pius Bonifacius Gams, Series episcoporum Ecclesiae Catholicae, Leipzig, 1931, p. 754.
- Giotto Minucci, La città di Grosseto e i suoi vescovi (498-1988), vol. 1, Firenze, Lucio Pugliese, 1988.
- Stefano Sodi, Maria Luisa Ceccarelli Lemut, La diocesi di Roselle-Grosseto dalle origini all'inizio del XIII secolo, Quaderni dell'Istituto superiore di scienze religiose "Niccolò Stenone" n. 2, Pisa, Pacini Editore, 1994, p. 23.
- (LA) Ferdinando Ughelli, Italia sacra, vol. 3, seconda edizione, Venezia, 1718, col. 661.
Voci correlate
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