Nucleo operativo di risposta alle crisi di EUFOR
Nucleo operativo di risposta alle crisi di EUFOR | |
---|---|
EUFOR Crisis Response Operation Core | |
Paesi partecipanti e osservatori all'inizio del progetto | |
Descrizione generale | |
Nazione | Unione europea |
Sito internet | https://www.pesco.europa.eu/project/eufor-crisis-response-operation-core/ |
Parte di | |
Cooperazione strutturata permanente | |
Voci su unità militari presenti su Teknopedia |
Il Nucleo operativo di risposta alle crisi di EUFOR (acronimo EUFOR CROC, dall'inglese EUFOR Crisis Response Operation Core) è un progetto di difesa di punta dell'Unione europea in fase di sviluppo nell’ambito della cooperazione strutturata permanente (PESCO). Il CROC contribuirà alla creazione di un "pacchetto di forze a spettro completo" per accelerare la fornitura di forze militari e le capacità di gestione delle crisi dell'UE[1]. Il CROC è destinato a essere una forza militare di 60 000 uomini composta da tre divisioni di quattro battaglioni ciascuna[2]. Gli stati che hanno avviato il progetto nel 2017 sono stati Francia, Germania, Italia e Spagna[2].
Missione
[modifica | modifica wikitesto]Invece di creare una forza armata permanente, il progetto prevede la creazione di un catalogo concreto di elementi militari che accelererebbe la creazione di una forza operativa quando l’Unione decidesse di lanciare un’operazione. È incentrato sulla dimensione terrestre e mira a mettere in campo una forza di 60 000 soldati provenienti solo dai paesi contributori. Sebbene non istituisca alcuna forma di "esercito europeo", prevede una forza dispiegabile e interoperabile sotto un unico comando[2].
Attori coinvolti
[modifica | modifica wikitesto]La Germania è a capo del progetto, ma anche la Francia è fortemente coinvolta poiché il tema è legato alla proposta del presidente Emmanuel Macron di creare una forza d'intervento permanente dell'Unione europea. La Francia vede questo progetto come un esempio di ciò che dovrebbe fare la cooperazione strutturata permanente (PESCO)[3].
A partire da settembre 2021 Cipro, Francia, Germania, Grecia, Italia e Spagna partecipano al progetto e altri stati membri potrebbero aderire[4].
Stati partecipanti
[modifica | modifica wikitesto]Osservatori:
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Project outlines
- ^ a b c (EN) Sven Biscop, European Defence: What's in the CARDs for PESCO?, in Egmont Institute, ottobre 2017.
- ^ (EN) Jacopo Barigazzi, EU unveils military pact projects, in Politico, 10 dicembre 2017.
- ^ (EN) Sven Biscop, The Strategic Compass: Entering the Fray, su egmontinstitute.be, Egmont Institute, settembre 2021. URL consultato il 15 ottobre 2022.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Stato Maggiore Militare dell'Unione Europea
- Cooperazione strutturata permanente
- Missioni militari e civili dell'Unione Europea
- Gruppi tattici dell'UE
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su pesco.europa.eu.