Indice
Extremely Large Telescope
Extremely Large Telescope | |
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Raffigurazione artistica del telescopio E-ELT | |
Ente | ESO |
Stato | Cile |
Localizzazione | Cerro Armazones |
Coordinate | 24°35′21.48″S 70°11′29.76″W |
Altitudine | 3 046 m s.l.m. |
Clima | Desertico |
Costruito nel | 2017 – in costruzione |
Prima luce nel | 2027 [1] |
Caratteristiche tecniche | |
Tipo | Riflettore |
Lunghezza d'onda | Visibile, infrarosso |
Diametro primario | 39,3 m |
Diametro secondario | 4,09 m |
Diametro terziario | 3,75 m |
Risoluzione angolare | da 0,001 a 0,65 secondi d'arco a seconda dello strumento |
Area | 978 m² |
Distanza focale | 743.4 m |
Specchio | Multispecchio composito |
Montatura | Nasmyth |
Cupola | Classica |
Sito ufficiale | |
L'Extremely Large Telescope (ELT), denominato in fase progettuale sino al 2017[2] European-Extremely Large Telescope (E-ELT) è un telescopio estremamente grande, progettato per essere il telescopio ottico di prossima generazione dello European Southern Observatory, con un diametro dello specchio primario di 39 metri. [3]
Tecnologia
[modifica | modifica wikitesto]ELT è entrato nella fase di progettazione dopo che uno studio di fattibilità per un telescopio di 100 m di diametro, noto come Overwhelmingly Large Telescope, ha avuto esito negativo, sia per l'eccessiva complessità, sia per il costo molto elevato.
La tecnologia disponibile per la fabbricazione degli specchi pone un limite, intorno agli 8-10 metri di diametro, per quelli costituiti da un singolo pezzo. I prossimi telescopi di grandi dimensioni prevedono un fitto insieme di specchi esagonali per formare uno specchio composito di oltre 10 m di diametro. L'ELT userà questo stesso approccio, con sistemi di ottica adattiva in grado di compensare i disturbi della turbolenza atmosferica e rendere effettivo tutto il potenziale reso disponibile dal grande diametro. A gennaio 2018 sono stati prodotti i primi 6 dei 798 segmenti esagonali che costituiranno lo specchio primario.[4]
ELT dispone di 5 specchi, con forme, dimensioni e ruoli diversi. Lo specchio primario raccoglierà la luce dal cielo notturno e la rifletterà sullo specchio secondario. Questo sarà il più grande specchio secondario mai utilizzato fino ad ora in un telescopio, rifletterà la luce sullo specchio terziario che a sua volta la trasmetterà ad uno specchio adattivo, il quarto. Anche il quarto specchio sarà il più grande specchio adattivo mai costruito per un telescopio. Questo quarto specchio regolerà la propria forma per correggere le distorsioni causate dalla turbolenza atmosferica prima di trasmetterle al quinto specchio, piatto e inclinabile, che stabilizzerà l'immagine e la trasmetterà agli strumenti.[5]
Specchio primario
[modifica | modifica wikitesto]Lo specchio primario è costituito da 798 segmenti del diametro di 1,45 m (portati a 931 con un set per manutenzioni) arrivando ad un diametro di 39 m e un'apertura centrale di 11,1 m. La sub-unità di ogni segmento pesa 365 kg compresi sensori e attuatori.[7]
Specchio secondario
[modifica | modifica wikitesto]A maggio 2017 è terminata la fusione dello specchio secondario avente un diametro di 4,2 metri e dal peso di 3,5 tonnellate. Lo specchio grezzo è stato ottenuto fondendo la vetroceramica Zerodur, ed è al momento della sua creazione ''il più grande specchio secondario mai implementato per un telescopio ed il più grande specchio convesso mai prodotto finora''.[8]
Specchio terziario
[modifica | modifica wikitesto]Lo specchio terziario ha una forma concava con diametro di 3,8 m, spessore di 10 cm e un foro di 7 cm. Consente la rifocalizzazione tra gli specchi M2 e M4.[7]
Quarto specchio
[modifica | modifica wikitesto]Il quarto specchio ha una forma piatta di tipo attivo, con un diametro di 2,4 m e fino a 8 000 attuatori. Progettazione e realizzazione sono affidate tramite un contratto da €30 milioni al consorzio AdOptica in collaborazione con l'INAF.[7][9]
Quinto specchio
[modifica | modifica wikitesto]Il quinto specchio ha una forma ellittica di 2,1 x 2,6 m, è inclinato e ha lo scopo di compensare il movimento dell'immagine fino a qualche Hz.[7]
Scopi
[modifica | modifica wikitesto]Il progetto ELT punta a osservare l'universo visibile a un livello di dettaglio 16 volte superiore a quello fornito dal Telescopio Spaziale Hubble. Uno specchio di circa 39 metri consentirà anche lo studio dell'atmosfera dei pianeti extrasolari. Il progetto del sistema ottico a 5 specchi stima in circa 1.05 miliardi di Euro il costo di realizzazione ed operatività per il 2028.
Costruzione
[modifica | modifica wikitesto]Il 26 aprile 2010 l'ESO identificò il luogo di costruzione del telescopio in Cile, sulla montagna Cerro Armazones, nel Deserto di Atacama.[10] Nel giugno del 2014 iniziarono i lavori di sbancamento della vetta,[11] mentre nel maggio del 2017 si tenne la cerimonia della posa della prima pietra dell'edificio del telescopio[12]. La prima luce, inizialmente prevista nel 2025, a causa della pandemia di COVID-19 è stata posticipata al 2028.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Inizialmente prevista per il 2025, a causa della pandemia di COVID-19 la prima luce è stata posticipata al 2027.
- ^ L'E-ELT cambia nome, su eso.org, 12 giugno 2017.
- ^ (EN) ESO, ELT promo 2020, su YouTube, 4 febbraio 2020.
- ^ a b Successo nella fusione dei primi segmenti dello specchio principale di ELT, su eso.org, ESO, 9 gennaio 2018. URL consultato il 4 novembre 2018.
- ^ Redazione Eso, Presto sarà lucido il terzo occhio di Elt, su MEDIA INAF, 3 febbraio 2020. URL consultato il 1º aprile 2020.
- ^ Firmati alcuni contratti per specchi e sensori di ELT, su eso.org.
- ^ a b c d (EN) E-ELT OPTICS, su eso.org.
- ^ Terminata la fusione dello specchio secondario di ELT, su eso.org.
- ^ 30M€ per la tecnologia italiana, su media.inaf.it, 19 giugno 2015.
- ^ Scelto il sito per E-ELT. Il più grande occhio verso il cielo al mondo sarà collocato in Cile, sul Cerro Armazones., su eso.org, ESO, 26 aprile 2010.
- ^ Inizio esplosivo per l'E-ELT, su eso.org, ESO, 19 giugno 2014. URL consultato il 4 novembre 2018.
- ^ Cerimonia per la posa della prima pietra del Telescopio Estremamente Grande dell'ESO, su eso.org, ESO, 26 maggio 2017. URL consultato il 4 novembre 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Final stage for telescope design, su news.bbc.co.uk.
- (EN) The Extremely Large Telescope, su eso.org.
- (EN) Green light for ELT, su theregister.co.uk.
- (EN) Ground Telescope to Super Size, su news.bbc.co.uk.
- (EN) Record mirror for Euro telescope BBC Online August 7 2006, su news.bbc.co.uk.
- (EN) "ESO Council Gives Green Light to Detailed Study of the European Extremely Large Telescope" Spaceref.com [collegamento interrotto], su spaceref.com.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Extremely Large Telescope
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su elt.eso.org.
- (EN) Tom Scott, The largest telescope that will ever be built*, su YouTube, 2 ottobre 2023.