Discussione:Mura dell'Aquila

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Questa voce rientra tra gli argomenti trattati dai progetti tematici sottoindicati.
Puoi consultare le discussioni in corso, aprirne una nuova o segnalarne una avviata qui.
 Abruzzo
 Architettura
ncNessuna informazione sull'accuratezza dei contenuti. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla scrittura. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla presenza di fonti. (che significa?)
ncNessuna informazione sulla presenza di immagini o altri supporti grafici. (che significa?)

Un problema riguarda il nome della porta che qui viene riportato come Leoni. Questa è stata dedicata a Leone di Cecco (da Cascia), all'epoca capitano delle guardie della città. Per cui il nome dovrebbe essere Porta Leone, come è stata chiamata fino a 20-30 anni fa. In effetti sia De Ritiis, Luigi Rivera ed altri ne parlano sia al singolare che al plurale.


Porta di Lucoli esiste tuttora ed è murata sotto un gruppo di palazzine. Come alte porte (Porta Romana, porta Leone etc) è realizzata dentro una delle torri. Non è presente nella pianta del Fonticulano perché questa non è un catalogo delle porte esistenti in Città nel 1575, ma in realtà una pianta che correda il suo testo "Geometria". Quello che appare su tale mappa sono le porte agli estremi dei due cardi e dei tre decumani. In totale segna 10 porte più tre (Romana, Rivera e Tione) su strade principali. La porta di Barisciano non viene nominata, è infatti chiusa da oltre 40 anni al momento del rilievo. La porta accanto al castello è solo un varco, visibile ancora ai primi del '900, diretto al Forte Spagnolo.

La Porta di Lucoli si raggiunge uscendo da Porta Roiana e procedendo verso Ovest. E' stata ristrutturata, con maldestria, verso la fine del XX secolo a seguito di un'alluvione che ha danneggiato il torrione stesso. Per quanto sia completa, al contrario di Porta Romana, alcune sue pietre sono state sostituite da sassi non lavorati.

Da aggiungere la nuova porta riscoperta all'angolo tra viale XXV aprile e via Tancredi da Pentima. Il nome della porta, citata da Alessandro De Ritiis, dall'Antinori e dal Rivera, è Porta di Poggio Santa Maria ed è presente nelle mura della città fin dall'inizio, in particolare nelle cronache relative all'anno 1328. Potremmo modificare l'immagine delle mura e delle porte.

Porta Pilese è rimasta aperta finché è stata utile all'accesso agli orti di Margherita d'Austria (quindi c'è nel 1575 e non oltre). E' attualmente visibile solo dal lato interno, nella quinta torre verso nord a partire dalla porta della Stazione.

Ringrazio per le indicazioni che sono state riportate nella voce, al netto di informazioni già presenti e adeguatamente fontate. È stata anche aggiunta la citazione di Porta di Poggio Santa Maria, rinvenuta recentissimamente, ed è stata aggiornata la mappa. Mi permetto di ricordare di firmare i propri interventi per facilitare le discussioni.--La Sacra Sillaba msg 12:50, 3 nov 2015 (CET)[rispondi]


Come detto 7 mesi fa, De Ritiis e Antinori hanno parlato della Porta di Poggio Santa Maria tramite gli accenni alla chiesa di Santa Maria di Loriano a alla porta della Maina. Buccio di Ranallo non c'entra assolutamente nulla. E poi.... avere rimappato le porte e avete spostato la porta di Poggio Santa Maria nel nulla, di fronte a Brico anziché all'angolo della stazione.

Il mio intervento era diretto a riportare informazioni storiche e lette da documenti in archivio piuttosto che dalle notizie tipo "mio nonno raccontava che...". Per via di testimonianze dirette volevo far presente che la Porta di Pizzoli è stata aperta, semidiroccata con le sue mura, fino agli anni sessanta del XX secolo, quando furono utilizzate come contenimento del campo di calcio dei salesiani. Con la prima grande alluvione crollò buona parte di questo tratto di mura e si procedette alla ricostruzione sommergendo di terra anche la Porta di Pizzoli fino al bastione delle suore lauretane. La porta della stazione non è a sesto acuto ma "a tutto sesto". Ribadisco che Buccio di Ranallo mai e poi mai ha parlato della Porta di Poggio Santa Maria. Lo ha fatto solo Antinori nelle sue precisazioni alle affermazioni del De Ritiis. Per la Porta di Civita di Bagno le notizie ella sua presenza sono fornite da Luigi Rivera storico e aquilano, testimone oculare del suo smantellamento su "Le piante ed i prospetti della Città dell'Aquila sec.XV-XIX". La descrive "a sesto acuto, sul luogo dell'attuale barriera di Collemaggio", confusa da alcuni con la Porta di Bagno. Ed è l'unica testimonianza che ne abbiamo in 600 anni di storia della città. Per Porta Tione si può aggiungere che per diverso tempo è stata chiamata "Porta di Picenze" perché aveva lo sbocco in prossimità del locale di Picenze, Quarto di Santa Maria, ma era al servizio di quelli del Quarto di San Giorgio per gli effetti del diploma di Carlo II del 1294. (Sandro Zecca)

Collegamenti esterni modificati

[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Mura dell'Aquila. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 16:55, 16 gen 2018 (CET)[rispondi]

Collegamenti esterni modificati

[modifica wikitesto]

Gentili utenti,

ho appena modificato 1 collegamento/i esterno/i sulla pagina Mura dell'Aquila. Per cortesia controllate la mia modifica. Se avete qualche domanda o se fosse necessario far sì che il bot ignori i link o l'intera pagina, date un'occhiata a queste FAQ. Ho effettuato le seguenti modifiche:

Fate riferimento alle FAQ per informazioni su come correggere gli errori del bot

Saluti.—InternetArchiveBot (Segnala un errore) 08:15, 27 mar 2018 (CEST)[rispondi]