Ceratozamia zaragozae
Ceratozamia zaragozae | |
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Stato di conservazione | |
Critico[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Cycadophyta |
Classe | Cycadopsida |
Ordine | Cycadales |
Famiglia | Zamiaceae |
Genere | Ceratozamia |
Specie | C. zaragozae |
Nomenclatura binomiale | |
Ceratozamia zaragozae Medellín-Leal, 1963 |
Ceratozamia zaragozae Medellín-Leal, 1963 è una pianta appartenente alla famiglia delle Zamiaceae, endemica dello stato di San Luis Potosí, in Messico.
Il suo epiteto specifico è in onore del generale messicano Ignacio Zaragoza (1829-1862), eroe della resistenza contro l'intervento francese in Messico.[2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questa pianta è dotata di un fusto di forma ovoidale, lungo 9–20 cm, largo 9–11 cm, in parte sotterraneo.
Le foglie lanceolate, irregolarmente ritorte su sé stesse e lunghe fino a 95 cm, sono composte da foglioline di consistenza coriacea disposte sul rachide in modo alternato. La base del picciolo è tomentosa sul lato dorsale e glabra su quello ventrale.
È una specie dioica, con coni maschili eretti, peduncolati, lunghi 10–20 cm e di 2–3 cm di diametro. I coni femminili hanno una forma cilindrica, lunghi 8–12 cm, larghi 6-7,6 cm. Sia i microsporofilli che i macrosporofilli presentano all'apice due proiezioni cornee caratteristiche del genere Ceratozamia.
I semi hanno una forma rozzamente sferica, con un diametro di circa 2 cm.[2]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è endemica dello stato di San Luis Potosí, in Messico. Si trova, in particolare, a sud-ovest di Rioverde.
Cresce sui monti della Sierra de la Equiteria, a circa 1 800 m di altitudine, nelle foreste di pini e querce. Il suolo in questo habitat è costituito da affioramenti vulcanici e riolite.[1]
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List classifica C. zaragozae come specie in pericolo critico di estinzione (Critically Endangered). È minacciata in particolare dalla raccolta indiscriminata di esemplari, che in alcune zone ne ha già determinato la scomparsa. L'unica popolazione nota di C. zaragozae conta meno di 50 esemplari.[1]
È inserita nell'Appendice I della Convention on International Trade of Endangered Species (CITES)[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Chemnick, J & Gregory, T., Ceratozamia zaragozae, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b F. Medellin-Leal, A new species of Ceratozamia from San Luis Potosí (PDF), in Brittonia, vol. 15, 1963, pp. 175-176. URL consultato il 23 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2011).
- ^ CITES - Appendices I, II and III (PDF), su Convention On International Trade In Endangered Species Of Wild Fauna And Flora, International Environment House, 2011 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Whitelock, Loran M., The Cycads, Timber press, 2002, ISBN 0-88192-522-5.
- Haynes J.L, World List of Cycads: A Historical Review (PDF), su cycadsg.org, IUCN/SSC Cycad Specialist Group, 2011 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ceratozamia zaragozae
- Wikispecies contiene informazioni su Ceratozamia zaragozae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ceratozamia zaragozae, su The Cycad Pages. URL consultato il 10 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 31 marzo 2011).