Boy Crazy

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Boy Crazy
film perduto
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(marzo 1922)
Titolo originaleBoy Crazy
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1922
Durata1.463,04 metri (5 rulli)
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,33:1
film muto
Generecommedia, sentimentale
RegiaWilliam A. Seiter
SoggettoBeatrice Van
ProduttoreHunt Stromberg
Casa di produzioneHunt Stromberg Productions
FotografiaBert Cann
Interpreti e personaggi

Boy Crazy è un film muto del 1922 diretto da William A. Seiter e prodotto da Hunt Stromberg. Commedia sentimentale su un soggetto di Beatrice Van, il film aveva come interpreti Doris May, Harry Myers, Fred Gamble, Otto Hoffman, Gertrude Short, Jean Hathaway.

Quando J. Smythe apre un negozio di moda femminile nella piccola città di Santa Boobara, Jackie Cameron rileva il locale di suo padre che si trova dall'altra parte della strada per trasformarlo in un'elegante merceria. Jackie è la cliente preferita di Smythe che è innamorato di lei. La convince anche a comprare un vestito che era destinato a Evelina Skinner, la figlia dell'uomo più ricco e più tirchio di Santa Boobara. Ma, con indosso quell'abito, Jackie viene scambiata per Evelina da due malviventi che, pensando di avere rapito la figlia di Skinner, ne chiedono il riscatto. Smythe, vedendo che Jackie è sparita, quando vede due figuri entrare in casa Skinner, li segue e loro, poi, lo conducono fino alla baracca dove hanno nascosto Jackie, che lui mette in salvo. I due riescono a catturare i rapitori che vengono portati dallo sceriffo. Qui, Smythe e Jackie incassano il premio promesso da Skinner per la cattura dei due malviventi. Con quei soldi, la coppia innamorata decide di mettersi in società per la vita.[1]

Il film fu prodotto dalla Hunt Stromberg Productions.

Distribuzione

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Il copyright, richiesto dalla Hunt Stromberg Productions, fu registrato il 5 marzo 1922 con il numero LP17663[1][2][3]. Nello stesso giorno, distribuito, dalla Robertson-Cole Distributing Corporation, il film uscì anche nelle sale statunitensi.

Non si conoscono copie ancora esistenti della pellicola che viene considerata presumibilmente perduta[3].

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