Base militare italiana di supporto "Niamey"
Base militare italiana di supporto "Niamey" | |
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Ubicazione | |
Stato | in uso |
Stato attuale | Niger |
Città | Niamey |
Informazioni generali | |
Tipo | Base di supporto |
Costruzione | 2020-in corso |
Informazioni militari | |
Utilizzatore | Forze armate italiane |
Comandante attuale | Generale di brigata Massimo Marceddu(dal gennaio 2024) |
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La base militare italiana di supporto "Niamey" (anche Base nazionale Niamey) è una base operativa avanzata interforze delle forze armate italiane all'estero, situata nello Stato africano del Niger, nei pressi della capitale Niamey.
Dipende dal Comando operativo di vertice interforze (COVI).[1]
La base si trova all'interno dell'Aeroporto di Niamey-Diori Hamani, scalo che ospita anche una base statunitense.
Ospita circa 350 militari, appartenenti a Esercito Italiano, Aeronautica Militare e Arma dei Carabinieri, fra istruttori e contingente di sicurezza dislocati nel paese.
Ha il compito principale di fornire supporto logistico alle operazioni militari italiane in Africa occidentale della missione MISIN e di istruire reparti di forze armate e di sicurezza nigerine.[2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il 26 settembre 2017 è stato stipulato un accordo dal governo Gentiloni fra i ministeri della difesa italiano e del Niger, per fornire supporto addestrativo alle forze speciali e di sicurezza di quel paese. Nel 2018 il governo Conte I ha autorizzato la Missione bilaterale di supporto in Niger (MISIN).
Inizialmente ospitati nella base dell'Armée de l'Air francese Aerienne 101 di Niamey, i militari italiani hanno quindi avviato la realizzazione di una propria base, sempre all'interno del sedime aeroportuale. Nel gennaio 2021 è stato inaugurato il complesso addestrativo per le operazioni sul terreno.[3] I lavori del complesso sono realizzati da una task force del Genio su base del 6º Reggimento pionieri.[4] L'addestramento alle forze di sicurezza locali è svolto dal 7º Reggimento Carabinieri, mentre quello ai paracadutisti da istruttori della Brigata Folgore.
La base ha supportato anche i militari italiani nella missione Takuba in Mali, conclusasi nel luglio 2022 e dal dicembre di quell'anno quelli della Missione di partenariato militare dell'UE in Niger. Dal 2022 vi è rischierato anche un velivolo C-27J Spartan della 46ª aerobrigata, che può trasportare fino a 40 paracadutisti.
Nel luglio 2023, dopo il golpe militare nel paese, ha sostenuto il rimpatrio dei civili italiani dal Niger, così come di 65 dei militari italiani di stanza.[5]
Comandanti
[modifica | modifica wikitesto]- Generale di brigata aerea Maurizio D'Andrea (settembre 2020 - aprile 2021)
- Generale di brigata Alessandro Grassano (aprile- dicembre 2021)
- Generale di brigata aerea Davide Cipelletti (dicembre 2021 - luglio 2022)
- Generale di divisione Liberato Amadio (luglio 2022 - gennaio 2023)
- Generale di brigata aerea Nadir Ruzzon gennaio 2023 - gennaio 2024)
- Generale di brigata Massimo Marceddu (da gennaio 2024)[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Niger: cambio di comando alla MISIN tra il Generale di Divisione Liberato Amadio e il Generale di Brigata Aerea Nadir Ruzzon, su reportdifesa.it.
- ^ Prima base interamente italiana nell’Africa occidentale. Mai discussa in Parlamento, su pagineesteri.it.
- ^ GLI ITALIANI IN NIGER CON UNA BASE MILITARE AUTONOMA- AUMENTA LA PRESENZA ITALIANA IN AFRICA, su congedatifolgore.com.
- ^ MISIN: nuovo Comandante della Missione Italiana di Supporto in Niger, su difesa.it.
- ^ La missione italiana in Niger al bivio. Con l’ultimo golpe nel Sahel trema la colonna occidentale, su repubblica.it.
- ^ congedatifolgore.com
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Base operativa avanzata
- Africa occidentale
- Missioni militari italiane all'estero
- Sahel
- Base militare italiana di supporto "Amedeo Guillet"