Indice
Astreo
Astreo | |
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Astreo | |
Nome orig. | Ἀστραῖος |
Caratteristiche immaginarie | |
Epiteto | "Stellato" |
Specie | Titano |
Sesso | Maschio |
Astreo (in greco antico: Ἀστραῖος?, Astràios, "stellato") è un personaggio della mitologia greca, un titano figlio di Crio ed Euribia[1][2].
Genealogia
[modifica | modifica wikitesto]Fratello di Perse e Pallante[3], da lui e dalla moglie Eos (l'aurora) nacquero le stelle ed i tre venti del mediterraneo (Borea il vento del nord, Austro il vento del sud, e Zefiro, il vento dell'ovest)[4]. I venti greci erano tradizionalmente tre e solo nell'Odissea di Omero si ritrova il quarto (l'Euro).
Alla coppia viene anche attribuita la paternità degli Astra Planeta[5], cioè i pianeti visibili ad occhio nudo quando riflettono la luce del sole: Mercurio (Hermes, Ερμής), Venere (Afrodite, Αφροδίτη), Marte (Ares, Άρης), Giove (Zeus, Δίας) e Saturno (Crono, Κρόνος).
Ad Astreo ed Eos viene anche fatta discendere la figlia Astrea che era la dea della costellazione della Vergine[6] ed Apeliote, anch'esso un vento dell'est.
Infine le stelle, a loro attribuite[5], tra cui Fosforo ed Espero[4].
Mitologia
[modifica | modifica wikitesto]Astreo era il titano delle stelle e dei pianeti, dell'astrologia e del crepuscolo (inteso come l'attimo intercorrente tra la scomparsa della luce solare e l'arrivo della luce degli astri nel buio notturno).
Viene nominato nelle Dionisiache di Nonno di Panopoli come dio delle profezie e degli oroscopi, dal quale si reca Demetra per conoscere il destino della figlia Persefone[7].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Krios, su theoi.com, Theoi Greek Mythology. URL consultato il 22 ottobre 2013.
- ^ Astreo su theoi.com Archiviato il 20 agosto 2010 in Internet Archive. (In inglese)
- ^ Esiodo, Teogonia, 375 su theoi.com (In inglese)
- ^ a b Esiodo, Teogonia, 378 su theoi.com (In inglese)
- ^ a b Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, libro I. 1.2.4 su theoi.com (In inglese)
- ^ Astrea su theoi.com (In inglese)
- ^ Nonno di Panopoli, Dionisiaca, libro VI.66 su theoi.com (In inglese)