Anna di Brooklyn

Anna di Brooklyn
Lingua originale	italiano
Paese di produzione	Italia, Francia
Anno	1958
Durata	98 minuti
Rapporto	2,35:1, in Technirama
Genere	commedia
Regia	Vittorio De Sica, Carlo Lastricati
Soggetto	Ettore Maria Margadonna, Dino Risi
Sceneggiatura	Luciana Corda, Ettore Maria Margadonna, Joseph Stefan
Produttore	Milko Skofic
Casa di produzione	Cinematografica Latina, France Cinéma Productions, Produzione Circeo
Distribuzione in italiano	Titanus
Fotografia	Giuseppe Rotunno
Montaggio	Eraldo Da Roma
Musiche	Alessandro Cicognini
Scenografia	Gastone Medin
Costumi	Veniero Colasanti
Trucco	Giuliano Laurenti
Interpreti e personaggi
	Gina Lollobrigida: Anna; Vittorio De Sica: don Luigi; Luigi De Filippo: il giovane muto soprannominato "Zitto-Zitto"; Peppino De Filippo: Peppino, il sindaco del paese; Amedeo Nazzari: Ciccone, il ricco allevatore; Dale Robertson: Raffaele, il meccanico; Carla Macelloni: Rosinetta; Gabriella Pallotta: Mariuccia; Clelia Matania: Camillina, la farmacista; Augusta Ciolli: la zia Carmela; Renzo Cesana: il barone Trevassi; Mario Girotti: Chicco, il nipote di don Luigi; Gigi Reder: Berardo; Fausto Guerzoni: un signore che acquista il medicinale; Emma Baron; Marga Cella; Sandro Moretti; Carlo Rizzo; Molly Robinson; Attilio Torelli; Marco Tulli; Ruth Volner; Pasquale Misiano; Alfredo Ricalzone; Dori Romano;

Anna di Brooklyn è un film del 1958 diretto da Vittorio De Sica e Carlo Lastricati.

Trama

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Anna è appena tornata dagli Stati Uniti nel piccolo paese abruzzese dove è nata, dove vorrebbe trovare marito. La voce circola subito e si fanno avanti tre pretendenti: il ricco allevatore Ciccone, che è stato il primo amore di quando era bambina, il barone Trevassi, squattrinato e in cerca di denaro, e il sindaco Peppino, ma solo perché spinto dalla sorella farmacista Camillina. In realtà Anna ha già in mente chi potrebbe essere un ottimo marito: Raffaele il meccanico, che però non sembra cedere subito alle sue avances.

Commento

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Il film venne girato per gli interni negli studi di Cinecittà e per gli esterni nel paese di Montecelio, distante trenta chilometri da Roma lungo la via Tiburtina. Iscritto al Pubblico Registro Cinematografico con il n. 1.993, ebbe il visto di censura n. 26.653 del 18 aprile 1958.