Abrothrix sanborni
Abrothrix sanborni | |
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Stato di conservazione | |
Prossimo alla minaccia (nt)[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Euarchontoglires |
Ordine | Rodentia |
Famiglia | Cricetidae |
Sottofamiglia | Sigmodontinae |
Tribù | Abrotrichini |
Genere | Abrothrix |
Specie | A.sanborni |
Nomenclatura binomiale | |
Abrothrix sanborni (Osgood, 1943) |
Abrothrix sanborni (Osgood, 1943) è un roditore della famiglia dei Cricetidi diffuso nell'America meridionale.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Roditore di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo tra 100 e 115 mm, la lunghezza della coda tra 69 e 85 mm, la lunghezza del piede tra 23,5 e 25,5 mm, la lunghezza delle orecchie tra 13,5 e 16 mm e un peso fino a 30 g.[3]
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]Il colore generale del corpo è bruno-nerastro. Le orecchie sono piccole e cosparse di pochi peli. Le zampe sono bruno-nerastre. La coda è più corta della testa e del corpo ed è uniformemente scura.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Comportamento
[modifica | modifica wikitesto]È una specie terricola attiva sia di giorno che di notte.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si nutre di funghi, larve, artropodi, foglie, semi e frutta.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]Si riproduce in primavera ed estate.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è diffusa lungo le coste del Cile meridionale inclusa l'isola di Chiloé e presso il lago Quillén, nell'Argentina meridionale.
Vive nelle foreste pluviali fino a 820 metri di altitudine.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]La IUCN Red List, considerato che l'estensione del proprio areale non è superiore a 20.000 km² e la popolazione è in declino a causa della perdita del proprio habitat a causa dell'intenso sfruttamento boschivo, classifica A.sanborni come specie prossima alla minaccia (Near Threatened).[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Patterson, B. & D'Elia, G. 2008., Abrothrix sanborni, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Abrothrix sanborni, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Wilson & al., 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Osgood WH, The Mammals of Chile, in Publication of the Field Museum of Natural History, Zoological Series, vol. 30, 1943.
- Mann Fischer G, Los pequenos mamiferos de Chile, in Gayana, Zoologia, vol. 40, 1978.
- John F.Eisenberg & Kent H.Redford, Mammals of the Neotropics, Volume 2: The Southern Cone: Chile, Argentina, Uruguay, Paraguay, The University of Chicago Press, 1992. ISBN 9780226706825
- Patton JL, Pardinas UFJ & D'Elia G, The Mammals of South America. Volume 2: Rodents, The University of Chicago Press, 2015. ISBN 978-0-226-16957-6.
- Don E. Wilson, Russell A. Mittermeier, Thomas E. Lacher, Jr, Handbook of the Mammals of the World. Volume 7 Rodents II, Lynx Ediciones, 2017. ISBN 978-84-16728-04-6
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Abrothrix sanborni
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