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Zoea (sommergibile 1938)
Zoea | |
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Descrizione generale | |
Tipo | sommergibile posamine |
Classe | Foca |
Proprietà | Regia Marina |
Cantiere | Tosi, Taranto |
Impostazione | 3 febbraio 1936 |
Varo | 5 dicembre 1937 |
Entrata in servizio | 12 febbraio 1938 |
Radiazione | 1º febbraio 1948 |
Destino finale | demolito |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento in immersione | 1659,44 t |
Dislocamento in emersione | 1333,04 t |
Lunghezza | 82,25 m |
Larghezza | 7,166 m |
Pescaggio | 5,93 m |
Profondità operativa | collaudo: 100[1] m |
Propulsione | 2 motori diesel Tosi da 2900 HP + 2 motori elettrici Ansaldo da 1300 hp 1 batteria di accumulatori al piombo composta da 248 elementi. |
Velocità in immersione | 7,8 nodi |
Velocità in emersione | 15 nodi |
Autonomia | 9880 miglia a 8 nodi; 3560 miglia a 15 nodi; 7,8 miglia a 7,8 nodi, 84,5 miglia a 4 nodi in immersione |
Equipaggio | 7 ufficiali, 53 tra sottufficiali e marinai |
Armamento | |
Armamento | alla costruzione
dal 1941:
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Dati estratti da[1][2][3] | |
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Lo Zoea è stato un sommergibile posamine della Regia Marina.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Causa i suoi ampi spazi ricavati per le mine, fu molto impiegato in missioni di trasporto, svolgendo 21 missioni di questo tipo[4].
Il 18 giugno 1940 fu il primo sommergibile italiano ad effettuare una missione di tale tipo: partì per Tobruk con 48 tonnellate di munizioni[5], facendo ritorno a Taranto il 24[6].
Il 29 giugno fu inviato nelle acque a ovest di Alessandria per posare delle mine, ma due di queste scoppiarono accidentalmente obbligando ad interrompere la posa; lo Zoea si spostò poi a sud di Creta ma fu attaccato e danneggiato da un aereo, dovendo tornare a Taranto[6].
Il 10 ottobre partì da Taranto per posare uno sbarramento di mine nella zona di Haifa (in un'analoga missione, più o meno contemporanea, nella stessa zona, scomparve il gemello Foca).
Nel maggio 1941 fu visitato a Bardia da Erwin Rommel, che ringraziò per il trasporto di 80 tonnellate di benzina destinate all'Afrika Korps[7].
Nell'estate del 1941 affondò nel porto di Taranto per un errore nell'apertura di alcune valvole e sfoghi; fu comunque in breve recuperato e rimesso in funzione[7].
Nel giugno 1942, mentre rientrava dalla Libia (aveva trasportato carburante e provviste da Taranto a Derna con partenza il 24 giugno), fu oggetto dell'attacco da parte di un bombardiere Bristol Blenheim, che respinse e danneggiò[6].
Agli inizi di settembre 1943, nell'ambito del «Piano Zeta» di contrasto all'imminente sbarco anglo-americano a Salerno, fu dislocato in funzione difensiva nel Mar Ionio[8].
In seguito all'armistizio si consegnò agli Alleati ad Augusta e da lì poi, il 16 settembre, si spostò a Malta ove giunse l'indomani (dovette compiere tutta la navigazione in immersione per non rischiare di essere avvistato e scambiato per sommergibile ancora nemico da unità alleate); il 13 ottobre lasciò Malta (in gruppo con altri 14 sommergibili fra i quali il gemello Atropo) per rientrare in Italia[6][9].
Nel 1944 fu messo in cantiere per lavori che non terminarono mai per la fine della guerra: nel dopoguerra fu radiato e quindi avviato alla demolizione[7].
Lo Zoea aveva svolto in tutto 32 missioni di guerra, percorrendo complessivamente 31.192 miglia in superficie e 2689 in immersione[10].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Regio Sommergibile Foca, su xmasgrupsom.com, 21 settembre 2010. URL consultato il 20 settembre 2010 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2012).
- ^ Regio Sommergibile Zoea, su xmasgrupsom.com, 21 settembre 2010.
- ^ FOCA large submarine minelayers (1937-1939), su navypedia.org.
- ^ Giorgerini, Uomini sul fondo, p. 367. Sempre a proposito delle missioni di trasporto, riguardo al fatto che vi erano destinati preziosi sommergibili in condizioni anche tutt'altro che di emergenza e con carichi tutt'altro che vitali, si può leggere a p. 303 la composizione quanto meno curiosa di un carico dello Zoea durante una missione di trasporto con destinazione Lero: poche casse di parti di ricambio per sommergibili, 400 fiaschi di Chianti, 100 kg di fichi secchi, 50 rasoi, 48 stilografiche, 250 bottiglie di alcolici, 130 kg di salame, 40 panettoni Motta, 120 confezioni di acqua di Colonia, 5 scatole di torrone e altro
- ^ Giorgerini, p. 366.
- ^ a b c d xmasgrupsom.com. URL consultato il 21-09-2010.
- ^ a b c betasom.it. URL consultato il 21 settembre 2010.
- ^ Giorgerini, p. 364.
- ^ Joseph Caruana, Interludio a Malta, in Storia Militare, n. 204, settembre 2010, pp. 54-63.
- ^ Attività Operativa
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, Mondadori, 2002, ISBN 978-88-04-50537-2.