Indice
Xenorophidae
Xenorophidae | |
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Ricostruzione di Cotylocara macei | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Ordine | Cetacea |
Sottordine | Odontoceti |
Famiglia | Xenorophidae |
Generi | |
Gli xenorofidi (Xenorophidae) sono un gruppo di cetacei estinti, appartenenti agli odontoceti. Vissero nell'Oligocene (circa 28 - 23 milioni di anni fa) e i loro resti fossili sono stati ritrovati nella parte orientale degli Stati Uniti. Sono considerati tra i più antichi e più arcaici fra gli odontoceti.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Questi animali, solitamente non più lunghi di tre metri, possedevano un rostro estremamente sottile e moderatamente allungato. Tra le altre caratteristiche distintive, si ricordano le grandi ossa lacrimali che ricoprivano in parte i processi sopraorbitali e la copertura parziale o completa della fossa temporale. La dentatura era rimasta eterodonte, come quella degli archeoceti, con piccoli denti triangolari e dentellati nella parte posteriore delle fauci. Rispetto ad altri odontoceti, le ossa nasali degli xenorofidi erano allungate ma tendevano ad essere spostate posteriormente (così come le narici esterne), spingendo quindi anche il parietale e il sopraoccipitale all'indietro (Geisler et al., 2014). Questo insolito stile di muso telescopico è notevolmente diverso da quello degli altri odontoceti arcaici, in cui le narici retratte implicano la riduzione delle ossa nasali e il sopraoccipitale mantiene più o meno la classica posizione.
Classificazione
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia Xenorophidae venne istituita nel 2008 da Uhen, per accogliere Xenorophus e l'assai simile Albertocetus, due cetacei provenienti da terreni oligocenici del Nordamerica orientale. Attualmente, i generi inclusi comprendono anche Archaeodelphis e i ben noti Echovenator e Cotylocara. Gli xenorofidi sono tra le radiazioni evolutive più basali del gruppo degli odontoceti, secondi solo ad Ashleycetus in quanto a primitività. Le interpretazioni correnti indicano che questa famiglia ebbe un'evoluzione parallela a quella degli altri odontoceti, soprattutto per quanto riguarda la marcata elaborazione del loro apparato di ecolocazione. L'evoluzione del biosonar degli xenorofidi anticipò alcuni sviluppi simili, ma convergenti che ebbero luogo lungo la linea evolutiva degli odontoceti derivati (ad esempio la fossa temporale ricoperta), ma portò anche allo sviluppo di tratti unici a questa famiglia, come l'apparizione di bacini rostrali nella mascella (Geisler et al., 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- G. M. Allen. 1921. A new fossil cetacean. Bulletin of the Museum of Comparative Zoology, 65(1):1-14.
- R. Kellogg. 1923. Description of an apparently new toothed cetacean from South Carolina. Smithsonian Miscellaneous Collections, 76(7):1-7.
- M. D. Uhen. 2008. A new Xenorophus-like odontocete cetacean form the Oligocene of North Carolina and a discussion of the basal odontocete radiation. Journal of Systematic Paleontology, 6(4):433-452.
- Jonathan H. Geisler, Matthew W. Colbert, James L. Carew. 2014. A new fossil species supports an early origin for toothed whale echolocation. Nature, DOI: 10.1038/nature13086.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Xenorophidae
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Xenorophidae, su Fossilworks.org.