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Variara (mitra)
Mitra Variara | |
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Tipo | Mitra |
Origine | Italia |
Impiego | |
Utilizzatori | Resistenza italiana |
Conflitti | Seconda guerra mondiale |
Produzione | |
Date di produzione | 1944-45 |
Descrizione | |
Peso | ?? kg |
Calibro | 9 mm |
Munizioni | 9 × 19 mm Parabellum |
Azionamento | doppio grilletto (fuoco singolo e a raffica) |
Cadenza di tiro | ?? colpi al minuto |
Alimentazione | caricatori da 10, 20, 30 o 40 colpi. |
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Il Variara è un mitra la cui peculiarità è di essere stato progettato e prodotto totalmente in clandestinità dalla Resistenza italiana durante la seconda guerra mondiale.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'esigenza della sua creazione potrebbe essere dovuta alla difficoltà, insorta in alcune Repubbliche partigiane del Piemonte, di approvvigionarsi di armi automatiche tramite il furto o il trasporto aereo tattico da parte degli Alleati.
Le reali circostanze della nascita del Variara non sono chiare, ma pare che la sua produzione sia stata avviata a Biella da operai FIAT già esperti nella fabbricazione di armi.
Il nome Variara era stato preso a prestito da un distaccamento partigiano, a sua volta intitolato a un "resistente" caduto[1].
A differenza dei modelli precedenti (copie artigianali dello Sten), era un progetto nato e sviluppatosi esclusivamente in ambiente clandestino, che incorporava le particolarità di diversi mitragliatori dell'epoca (vedi sotto).
I dettagli sulla durata del servizio sono incerti, come pure il numero di esemplari prodotti: solo pochi Variara sopravvissuti alla guerra sono custoditi in qualche museo italiano.
Caratteristiche tecniche
[modifica | modifica wikitesto]Il Variara era un progetto totalmente originale che riuniva caratteristiche copiate da diversi mitra fra i più diffusi all'epoca:
- l'otturatore, il castello e il meccanismo di sparo del mitra Sten,
- il calcio pieghevole e il caricatore del FNAB-43,
- la sicura dell'MP 40,
- il sistema a doppio grilletto (anteriore per il colpo singolo, posteriore per quello automatico) del Beretta MAB 38.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Enzo Biagi, La seconda guerra mondiale, Fabbri Editori, 1997.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Biagi, Enzo, La seconda guerra mondiale, Fabbri Editori, 1997.