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Utente:Zanekost/Sandbox/Chiesa di San Giacomo dall'Orio
Nota sul nome
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante sia opinione diffusa che il titolo della chiesa si riferisca fin dalla fondazione a San Giacomo Maggiore[1] pare che la chiesa fosse intitolata originariamente a un Giacomo differente dagli omonimi apostoli, bensì ad un altro Giacomo Adelphoteos soggetto di particolare culto a Bisanzio nell'epoca in cui venne fondata la chiesa[2]. La variazione dell'intitolazione a San Giacomo maggiore risale alla ricostruzione della chiesa dopo l'incendio del 1149 ed è attestata dal pellegrinaggio annuale dei confratelli della Scuola di San Giovanni Evangelista nella chiesa del fratello del loro santo eponimo documentato a partire dal 1261. A quell'epoca risale infatti la diffusione in Europa del culto campostelano, cioè di San Giacomo Maggiore Matamoros, nonchè il suo collegamento con lo spirito crociato. Infatti più che al pellegrinaggio verso Santjago Venezia risulta rilevante come stazione dei crociati per la Terra Santa con l'istituzione dell'ospedale di San Giacomo in Paludo. Una suggestione del collegamento della parrocchia all'ideologia crociata è l'inserto di un ingenuo bassorilievo di San Giorgio murato sul campanile, un iconografia che appare tra l'XI e il XII secolo e piuttosto diffusa nei regni crociati[3].
L'origine della specifica dall'Orio viene considerata una corruzione di Luprium (o Luprio), antico nome di quellla zona di Venezia[4]; Tassini ricordava anche che alcuni lo riferivano ad una famiglia Orio e che, secondo la sua interpretazione, Sansovino ne ipotizzava la possibile origine dal fatto che la facciata sia rivolta verso un rio[5][6]. Il Luprio comprendeva anche le parrocchie di San Simeone, San Zan Degolà e San Stae nell'attuale sestiere di Santa Croce ma si estendeva oltre il Canal Grande a comprendere anche la parrocchia di San Marcuola. Gli altri centri altomedievali di Venezia erano Canareclum (da cui Cannaregio), Dorsodurum (Dorsoduro), Gemini (ovvero due isole gemelle situate nella parte occidentale di Castello) Olivolo (corrispondente alla parte più orientale di Castello) e la zona centrale di Rivoaltum che si estendeva dall'area dell'attuale Rialto a quella marciana[7].
È possibile trovare in letteratura il nome della chiesa definito con due diverse preposizioni articolate dall'Orio oppure dell'Orio. Bisogna premettere che il patriarcato riconosce la formulazione San Giacomo dall'Orio nella sua lista delle parrocchie (vedi Le 125 parrocchie del Patriarcato di Venezia, su Patriarcato di Venezia. URL consultato il 9 ottobre 2023.) mentre la forma con la preposizione sciolta San Giacomo da l'Orio è quella indicata ufficialmente nella toponomastica comunale (vedi Stradario, su Città di Venezia. URL consultato il 15 settembre 2023.).
Nell'edizione italiana del De situ urbis Venetae di Sabellico (1484-95) viene nominata com semplicementee s. Giacobo senza ulteriori discriminanti[8]; è da notare che successivamente, a seconda del periodo, verranno utilizzate le varie declinazioni del nome come Jacopo, Iacopo, Iacomo o Giacomo.
Sembra che la definizione estesa con preposizione articolata dell'Orio appaia a stampa per la prima volta nel 1581 nella celebre opera del Francesco Sansovino[9] dove si intitola la chiesa San Iacomo dell'Orio, forma seguita con qualche sfumatura nel nome proprio soltanto nell'aggiornamenti di Giovanni Stringa del 1604[10] e di Giustiniano Martinioni del 1663[11]. Infatti a partire da Marco Boschini che nelle sue guide (1664, 1674) la definisce Chiesa di S. Giacomo detto dall'Orio [12][13], preferiranno la medesima preposizione articolata Domenico Martinelli (1684)[14], Anton Maria Zanetti (1733[15], 1771[16]), l'anonimo estensore del Forestiere illuminato (1740 e edizioni successive). Anche Corner nell'edizione italiana delle Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia, e di Torcello (1758) preferisce la forma dall'Orio[17]. Ancora nell'Ottocento Moschini (1815) la definisce S. Jacopo dall'Orio[18], Ermolao Paoletti (1837/1840) più estesamente s. Jacopo Apostolo, detto dall'Orio[19] e Pietro Paoletti fu Osvaldo S. Giacomo dall’Orio (1893 p.58)[20]. È da notare che nelle Curiosità veneziane di Giuseppe Tassini (1863) soltanto nelle edizioni successive almeno a quella del 1872 la preposizione articolata venne modificata da San Giacomo dall'Orio in San Giacomo dell'Orio[21][22].
Nel Novecento la forma dell'Orio fu promossa dall'autorevole guida di Giulio Lorenzetti (1926 ed edizioni successive), fatto che la ha elevata a definizione corretta contagiando di fatto quasi tutti gli autori di repertori sulle chiese di Venezia: Umberto Franzoi con Dina Di Stefano (1976)[23], Sabina Vianello (1993)[24], Alessandra Boccato (1999 p. 56)[25] e Marcello Brusegan (2004)[26]. Ma anche, al di fuori di questi repertori, in testi più generalisti di eminenti studiosi la forma è così citata incidentalmente, per esempio, da Guido Perocco e Antonio Salvadori (1976)[27] e da Wolfgang Wolters (1986[28] e 2007[29]).
Tuttavia, e anche prima, alcuni sacerdoti, più attenti alla vulgata accettata dalla diocesi, hanno pubblicato la forma dall'Orio: Giovanni Costantini con una monografia su questa chiesa nel 1912[30], Gino Bortolan (Le chiese del Patriarcato di Venezia, 1975)[31] e Antonio Niero con una nuova accurata monografia nel 1979[32]. Ugualmente hanno fatto diversi studiosi laici, più attenti invece all'aspetto filologico, per esempio: Giandomenico Romanelli con Giorgio Bellavitis (1985)[33], Claudio Menichelli (1995)[34], di nuovo Menichelli e Bellavitis con Mario Piana e Olivia Pignatelli (2000)[35] e con questi la compagine internazionale di studiosi contributori nella approfondita pubblicazione monografica del 2018[36] e ancor prima la dirimente ricerca archivistica di Wladimiro Dorigo[37].
+++Wladimiro Dorigo
+++Ennio Concina
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ipotesi difesa e argomenta da Niero 1979, pp. 14-16.
- ^ Francesco Trentini in San Giacomo 2018, pp. 89-92.
- ^ Francesco Trentini in San Giacomo 2018, pp. 92-95.
- ^ Michela Agazzi in San Giacomo 2018, p. 23.
- ^ Tassini 1979, p. 288.
- ^ Sansovino 1581, p. 74r.
- ^ Dorigo 2003, pp. 7, 15.
- ^ Sabellico 1544, p, 47.
- ^ Sansovino 1581, Sestiero di S. Croce, Lib.V, pp. 74r-74v.
- ^ Stringa 1604, Sestiero di S. Croce, Lib. V, p 163v.
- ^ Martinioni 1663, Sestiero di S. Croce, Lib. V, p 203.
- ^ Boschini 1664, pp. 513-517.
- ^ Boschini 1674, Sestier della Croce, pp. 12-15.
- ^ Martinelli 1684, pp- 300-302.
- ^ Zanetti 1733, pp. 435-438.
- ^ Questa volta come S. Jacopo dall'Orio, Zanetti 1771, pp. 611-612 et passim.
- ^ In questo caso si adotta la forma più articolata Chiesa di S. Giacomo Maggiore Apostolo, detta San Giacomo dall'Orio: Corner 1754, p. 389.
- ^ Moschini 1815, vol. 2 pp. 114-124.
- ^ Paoletti 1837-40, pp. 172-176.
- ^ Paoletti 1993, p. 58.
- ^ Giuseppe Tassini, Curiosità Veneziane, 2ª ed., Venezia, Grimaldo, 1872 [1863], pp. 322-323.
- ^ Tassini 1979, pp. 288-289.
- ^ Franzoi-Di Stefano 1976, pp. 69-72.
- ^ Vianello 1993, pp. 17-19.
- ^ Boccato 2010, p. 56.
- ^ Brusegan 2007, pp. 3308-311.
- ^ Perocco-Salvadori 1976, vol. 1 pp. 330, 341, 346, 350, vol. 2 p. 473.
- ^ Huse-Wolters 1986, pp. 96, 100.
- ^ Wolters 2007, pp. 63, 106, 212, 214, 251, 280.
- ^ Costantini 1912
- ^ La intitola S. Giacomo Apostolo specificando la vulgata dall'Orio nel testo: Bortolan 1975, p. 118.
- ^ Niero 1979
- ^ Bellavitis-Romanelli 1985, pp. 26, 34-37.
- ^ Menichelli 1995, pp. 26-34.
- ^ Architettura gotica 2000, pp. 75, 78-81, 83-88, 180-181, 187.
- ^ San Giacomo 2018
- ^ Dorigo 2003, pp.7, 15, 26-27, 3870-889, 872-975.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Marco Antonio Sabellico, Del sito di Vingia, Venezia, Venipedia, 2017 [1544].
- Francesco Sansovino, Venetia città nobilissima et singolare descritta in XIIII libri da M. Francesco Sansovino, Venezia, Iacomo Sansovino, 1581.
- Francesco Sansovino e Giovanni Stringa [aggiunte], Venetia città nobilissima et singolare descritta in XIIII libri da M. Francesco Sansovino, Venezia, Altobello Salicato, 1604.
- Francesco Sansovino e Giustiniano Martinioni [con aggiunta di], Venetia città nobilissima et singolare descritta in XIIII libri da M. Francesco Sansovino, Venezia, Steffano Curti, 1663.
- Marco Boschini, Le miniere della pittura, Venezia, Francesco Nicolini, 1664.
- Marco Boschini, Le ricche miniere della pittura veneziana, Venezia, Francesco Nicolini, 1674.
- Domenico Martinelli, Il ritratto di Venezia, Venezia, Giacomo Hertz, 1684, pp. 118-119.
- Antonio Maria Zanetti, Descrizione di tutte le pubbliche pitture della citta' di Venezia e isole circonvicine: o sia Rinnovazione delle Ricche minere di Marco Boschini, colla aggiunta di tutte le opere, che uscirono dal 1674. sino al presente 1733., Venezia, Pietro Bassaglia al segno della Salamandra, 1733.
- Flaminio Corner, Notizie storiche delle chiese e monasteri di Venezia, e di Torcello …, Padova, Giovanni Manfrè, 1758.
- Antonio Maria Zanetti (1706-1778), Della pittura veneziana e delle opere pubbliche de' veneziani maestri libri V, Venezia, Albrizzi, 1771.
- Giannantonio Moschini, Guida per la città di Venezia, I-II, Tipografia di Alvisopoli, 1815.
- Ermolao Paoletti, Il fiore di Venezia, I-IV, Venezia, Fontana, 1837-1840.
- Giuseppe Tassini, Curiosità veneziane, Venezia, Filippi, 1979 [1863].
- Pietro Paoletti fu Osvaldo, L'architettura e la scultura del rinascimento in Venezia, Venezia, Ongania, 1893.
- Giovanni Costantini, La chiesa di S. Giacomo dall'Orio in Venezia, collana Notizie di storia e d'arte, Venezia, Scarabellin, 1912.
- Gino Bortolan, Le chiese del Patriarcato di Venezia, Venezia, 1975.
- Umberto Franzoi e Dina Di Stefano, Le chiese di Venezia, Venezia, Alfieri, 1976.
- Guido Perocco e Antonio Salvadori, Civiltà di Venezia, Venezia, Stamperia di Venezia, 1976.
- Antonio Niero, Chiesa di S. Giacomo dall'Orio, Venezia, Venezia, Offsetip commerciale, 1979.
- Norbert Huse e Wolfgang Wolters, Venezia l'arte del Rinascimento : Architettura, scultura, pittura 1460-1590, Venezia, Arsenale, 1986.
- Sabina Vianello (a cura di), Le chiese di Venezia, Milano, Electa, 1993.
- Claudio Menichelli, Il soffitto a carena di nave di San Giacomo dall'Orio: alcune considerazioni a restauro ultimato, in Bollettino della Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Venezia, Venezia, 1995, pp. 26-34.
- Francesco Valcanover e Wolfgang Wolters (a cura di), L'architettura gotica veneziana - atti del Convegno internazionale di studio, Venezia, 27-29 novembre 1996, Venezia, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 2000.
- Wladimiro Dorigo, Venezia romanica : la formazione della città medioevale fino all'età gotica, Venezia, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, 2003.
- Marcello Brusegan, Le chiese di Venezia - storia, arte, segreti, leggende, curiosità, Roma, Newton Compton, 2007 [2004].
- Wolfgang Wolters, Architettura e ornamento : La decorazione nel Rinascimento veneziano, Sommacampagna, Cierre, 2007.
- Alessandra Boccato, Le chiese di Venezia, Venezia, Arsenale, 2010 [1999].
- Massimo Bisson, Isabella Cecchini e Deborah Howard (a cura di), La chiesa di San Giacomo dell'Orio. Una trama millenaria di arte e fede, Roma, Viella, 2018.