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Utente:Stanzesegrete/bozza
INSETTI COMMESTIBILI
[modifica | modifica wikitesto]Gli insetti commestibili sono l’alimento alla base dell'entomofagia, ossia l'insieme delle specie di insetti che l'uomo o gli animali possono consumare per la propria alimentazione. Secondo i dati forniti dalla stessa FAO, esistono almeno 1900[1] specie di insetti commestibili [2] che attualmente integrano la dieta di quasi due miliardi di persone distribuite nei cinque continenti[3], ma concentrate principalmente in Asia e Africa.
Ecosostenibilità e il futuro importante ruolo che assumeranno secondo la FAO
[modifica | modifica wikitesto]Gli insetti commestibili rappresentano una fonte alimentare sostenibile[4] e, secondo gli esperti della FAO, sono destinati ad assumere un ruolo importante nell’alimentazione umana e animale dei prossimi decenni.
La popolazione mondiale ha superato i sette miliardi di unità ed è destinata ad aumentare: supererà infatti i nove miliardi nel 2050 . Tale aumento della popolazione richiederà un aumento della produzione alimentare del 70%[5], tuttavia, la superficie terrestre disponibile per produrre il cibo necessario non potrà aumentare perché il 70% del Pianeta è ricoperto dall’acqua e buona parte delle terre emerse non è coltivabile (montagne, deserti, foreste, ecc.).
L’ulteriore sfruttamento intensivo o l’ulteriore deforestazione per aumentare la produzione alimentare del 70%, metterebbe a rischio gli equilibri dell’ecosistema terrestre.
Tra le fonti alimentari sostenibili prontamente disponibili ci sono gli insetti commestibili[6]. Il loro utilizzo è oggetto di studi ed investimenti in Europa (Belgio, Olanda e Francia) e negli Stati Uniti dove sono state avviate le prime start-up per l'allevamento e la trasformazione, poiché l’uso di insetti per l’alimentazione e la produzione di mangimi presenta numerosi vantaggi per l’ambiente, per la salute e per il miglioramento dei mezzi di sostentamento di diverse popolazioni[7].
La FAO lavora dal 2003 al tema degli insetti edibili[4], che contengono amminoacidi, vitamine, ma soprattutto proteine di alta qualità. Gli insetti alimentari hanno inoltre una bassa impronta ambientale: rispetto ad altri animali destinati all’alimentazione umana o animale, consumano, a parità di proteine prodotte, un sesto dei mangimi necessari ad un bovino, un quarto di quelli necessari ad un ovino e meno della metà dei mangimi necessari ai suini e ai polli. Analogamente un allevamento d’insetti commestibili richiede meno acqua potabile e meno territorio di qualsiasi altro allevamento di animali destinati all’alimentazione umana ma soprattutto gli insetti edibili inquinano meno grazie alle basse emissioni di gas serra e di ammoniaca.
Gli insetti possono essere allevati utilizzando come substrato diverse tipologie di rifiuti organici che spesso non sono utilizzabili per allevare altri animali destinati all’alimentazione umana o alla mangimistica per animali, come ad esempio possono essere utilizzati per la bioconversione dei liquami provenienti dagli allevamenti di suini.
L’entomofagia nel mondo è diffusa soprattutto in Asia, Africa e America Latina, ma contrariamente a quanto si possa pensare, è presente anche in Europa e in Italia. In Sardegna ad esempio viene prodotto il Casu Marzu un formaggio pecorino prodotto con le larve della mosca casearia che vengono consumate insieme al formaggio.
Impronta alimentare
[modifica | modifica wikitesto]Consumo di suolo per produrre 1 kg di proteine:
- insetti n.20 mq
- suini n. 45-70 mq
- polli n.40-55 mq
- bovini 145-255 mq
Efficienza di conversione nutrizionale (kg di mangimi necessari per produrre 1 kg di peso edibile dell’animale:
- insetti n. 2 kg
- polli n. 3 kg
- suini n. 5-6 kg
- bovini n. 8-10 kg
Produzione di gas serra (g prodotti per ogni kg in aumento di animale allevato)
- insetti n. 1
- polli n. 300
- suini n. 1300
- bovini n. 2850
Entomofagia nell’antichità
[modifica | modifica wikitesto]Il filosofo e scienziato Aristotele (384-322 a.C.) nella sua opera Historia Animalium descrive con apprezzamenti come gustare le cicale.
Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) racconta che nell’antica Roma si mangiavano insetti come i grossi vermi del rovere che venivano allevati appositamente e, probabilmente, la larva di Lucanus Cervus o Prionus Corioranus.
Nel Nord America pre colombiano era diffuso l’utilizzo di insetti commestibili presso varie popolazioni indigene. Nel territorio dell’attuale California, ad esempio, le popolazioni mangiavano larve di api, vespe, falene e formiche. Nello stato dello Utah, le tribù indigene si cibavano anche d’insetti, in particolare di grilli.
In Cina, tra il 618 e il 907 d.C., durante la dinastia Tang, i dignitari GuangXi apprezzavano una marmellata di formiche.
La situazione Europea
[modifica | modifica wikitesto]Gli insetti commestibili rappresentano un settore alimentare di nicchia nell’Unione europea, e numerosi Paesi membri ne segnalano un utilizzo occasionale per l’alimentazione umana. In Europa gli insetti commestibili sono prevalentemente importati dai paesi asiatici ed in particolare dalla Thailandia dove consumo e allevamento di insetti e aracnidi commestibili (ragni e scorpioni) è molto diffuso.È possibile trovare in internet numerosi siti in inglese, francese e anche in italiano che consentono di acquistare prodotti alimentari a base di insetti commestibili provenienti da vere e proprie industrie alimentari e allevamenti thailandesi o cinesi.
In Svizzera nel 2015 è stata approvata dal parlamento federale una legge che consentirà dal 2016 di avviare l’iter per allevare e produrre alimenti a base di insetti commestibili.
Attualmente l’allevamento di insetti commestibili e il loro utilizzo per l’alimentazione umana o animale non sono regolamentati a livello europeo, ma tre Stati membri dell'Unione Europea (il Belgio, la Francia e i Paesi Bassi) hanno eseguito valutazioni del rischio connesso all’utilizzo di insetti edibili come alimento o mangime.
In Olanda a Wageningen c’è il centro per gli studi e le ricerche sull’utilizzo degli insetti per uso alimentare umano e per la produzione di mangimi per animali più avanzato d’Europa.
Il Belgio alla fine del 2013 ha regolamentato l’allevamento e l’utilizzo di 10 insetti commestibili sotto al vigilanza dell’AFSCA (Agenzia Federale per la Sicurezza della Catena Alimentare) belga: grillo domestico (Acheta domesticus), grillo Gryllodes sigillatus, tarma minore della cera (Achroia grisella), tarma maggiore della cera (Galleria mellonella), tenebrione (Alphitobius diaperinus), baco da seta (Bombyx mori), locusta migratoria, locusta del deserto americano (Schistocerca americana), tarma della farina (Tenebrio molitor), verme gigante della farina (Zophobas atratus). Dal 2014 i prodotti alimentari (pasta, salse, cioccolatini,…) a base di insetti commestibili sono in vendita nei supermercati del Belgio.
La Commissione europea ha cofinanziato un progetto di ricerca per verificare la fattibilità di utilizzare proteine ricavate da insetti commestibili per ricavarne mangimi destinati agli allevamenti di animali. La Commissione ha pertanto richiesto il parere scientifico dell'EFSA.
8 ottobre 2015 l’EFSA (l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare che ha sede a Parma, Italia) ha espresso un proprio parere, in forma di profilo di rischio, sull’utilizzo degli insetti commestibili[8] analizzando i potenziali pericoli biologici e chimici, ma anche legati alla presenza di allergeni e i pericoli ambientali connessi all’uso di insetti allevati per produrre cibi e mangimi.
L'eventuale presenza di rischi biologici e chimici nei prodotti alimentari e nei mangimi ottenuti da insetti commestibili dipenderebbe dal procedimento di produzione, dal mangime (substrato) utilizzato per allevarli, dalla fase del ciclo di vita in cui vengono utilizzati, dalle specie di insetti (oltre 1900 specie), nonché dalle modalità di lavorazione, trasformazione e conservazione. Per quanto riguarda invece l’eventuale trasferimento di contaminanti chimici da diversi tipi di substrato agli insetti stessi i dati disponibili sono attualmente troppo limitati.
Il profilo di rischio prende in considerazione anche gli eventuali pericoli associati a particolari tipi di substrato, come i rifiuti di cucina, il letame oppure le proteine ricavate da deiezioni umane o di ruminanti.
Anche dal punto di vista del rischio ambientale, vale l’analogia con altri tipi di allevamenti: bisogna applicare analoghe strategie per la gestione dei rifiuti e per lo smaltimento delle scorie dell’allevamento.
28 ottobre 2015 Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato in prima lettura (359 sì, 202 no, 127 astenuti) l’accordo con il Consiglio per il novel food. Se sarà confermato, il nuovo regolamento consentirà più facilmente e soprattutto in tempi brevi l’utilizzo di insetti commestibili (anche di altri alimenti quali alghe, funghi, tessuti sintetici, ecc.).
La situazione in Italia
[modifica | modifica wikitesto]In Italia oltre al già citato caso dei formaggi con le larve come il Casu Marzu in Sardegna (presente con altri nomi anche in altre regioni italiane) esistono allevamenti di api e di bachi da seta[9]. In entrambi i casi gli esperti italiani sono tra i migliori al mondo. L’unico alimento prodotto da insetti e autorizzato dalle autorità italiane è il miele. È tuttavia diffuso un colorante alimentare (E 120) usato soprattutto in pasticceria e per l colorazione di sciroppi, bevande e un famosissimo aperitivo italiano: si tratta del Coccus Cati una cocciniglia della famiglia degli afidi.
Nel 2013 è nato in Italia Edible Insects[10] per iniziativa di Andrea Mascaretti (già protagonista della campagna di candidatura di Expo 2015) il primo network nazionale che si occupa di insetti commestibili. In network Edible Insects (insetti edibili o, più semplicemente, insetti commestibili) prende vita all’interno dei progetti di sostenibilità alimentare portati avanti dalla Società Umanitaria di Milano con il Salone Internazionale della Ricerca Innovazione e Sicurezza Alimentare[11]. Il 16 ottobre (Giornata Mondiale dell’Alimentazione) 2014 il Salone Internazionale della Ricerca, Innovazione e Sicurezza Alimentare e il Comitato Scientifico le Università per Expo 2015[12] organizzano un importante convegno internazionale sugli insetti commestibili[13] al quale partecipa, tra gli altri, Paul Vantomme della FAO. Al convegno, seguono workshop gestiti dal network Edible Insects, che realizzano una proposta italiana sugli insetti edibili. Nel network edible insects confluiscono oltre 300 esperti provenienti da circa 30 università, centri ricerca e istituzioni e il documento, composto con il lavoro di tutti, prende la forma di un “libro bianco”[14]: the white paper of edible insects (il Libro Bianco sugli insetti commestibili).
Expo 2015 il momento di svolta dell'atteggiamento culturale europeo
[modifica | modifica wikitesto]Expo 2015 ha rappresentato un momento di sintesi a livello mondiale sulla sostenibilità alimentare e, dal punto di vista della considerazione degli insetti commestibili ha consentito di superare tabù e preconcetti che impedivano di affrontare l'argomento e di considerare in Europa gli insetti commestibili come un alimento a tutti gli effetti.
Il 27 luglio 2015 viene presentato nel Padiglione dell’Unione Europea in Expo 2015 il Libro Bianco sugli Insetti Commestibili[15]: la proposta italiana per l’utilizzo degli insetti edibili quale fonte alimentare sostenibile per l’alimentazione umana e animale.
Il 27 ottobre 2015, è stata effettuata a Milano in Expo la prima e unica degustazione di insetti commestibili in Italia autorizzata dal Ministero della Salute e dalla ASL[16]. La degustazione è stata organizzata dalla Società Umanitaria insieme con Coop Italia (tale degustazione è stata possibile esclusivamente in base ad una legge speciale per Expo, in deroga alle leggi vigenti in Italia).
Un altro risultato importante per la diffusione della cultura dell’utilizzo di insetti per uso alimentare è stato raggiunto nel 2015: per portare avanti il suo progetto di sostenibilità alimentare la Società Umanitaria ha realizzato, in collaborazione con Coop Italia, una mostra sui prodotti a base di insetti e aracnidi commestibili per il Futur Food District (FFD). Tale mostra a carattere divulgativo che è stata organizzata e curata da Andrea Mascaretti, è stata visitata da oltre 720 mila visitatori che hanno potuto visionare due brevi filmati educativi proiettati in loop per tutta la durata di Expo (realizzati da ... e dal Centro Cinematografico della Società Umanitaria di Carbonia). La mostra è stata inaugurata il 1° maggio 2015 e si è conclusa il 31 ottobre 2015; i prodotti esposti, con autorizzazione del Ministero della Salute Italiano e della ASL, sono stati importati dalla Thailandia. I contenuti dei due video sono stati tratti dai lavori del Comitato Scientifico di Edible Insects (Ettore Capri Università Cattolica, Maura Calliera Università Cattolica, Silvia Cappellozza CRA di Padova, Roberto Valvassori Uninsubria, Gianluca Tettamanti Uninsubria, Mario Colombo Unimi, Antonia Ricci Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, Salvatore Ciappellano Unimi, Alfredo Vanotti Ludes, Laura Gasco Università degli Studi di Torino, Paolo Simonetti Unimi, Paul Vantomme FAO, Andrea Mascaretti Salone Sicurezza Alimentare)
Antropologia: usi culinari degli insetti nel mondo
[modifica | modifica wikitesto]Secondo il Prof Marcel Dicke dell'Università di Wageningen (Olanda), in Occidente consumiamo involontariamente 250 gr. di insetti ogni anno. Le tracce di insetti sono presenti accidentalmente in alcuni prodotti alimentari artigianali e/o industriali come la passata di pomodoro, le marmellate, il cioccolato, i succhi di frutta, il vino, ecc.
Nel Levitico si fa riferimento all'entomofagia: "Avrete in abominio ogni insetto alato che cammina su quattro piedi"[17] e "però tra tutti gli insetti alati che camminano su quattro piedi, mangerete quelli che hanno zampe sopra i piedi adatte a saltare sulla terra[18]" e "Di questi potrete mangiare ogni specie di cavallette, ogni specie di locuste, gli acridi e i grilli"[19]. I colonizzatori europei consideravano l'entomofagia come un'usanza repellente e primitiva così fu spesso abbandonata dalle tribù di molte colonie in Africa, Asia e Centro-Sud America. L'antropologo americano Marvin Harris spiega che in Europa e nelle aree temperate gli insetti non rientrano nelle tradizioni alimentari perchè dal punto di vista costi/benefici energetici sono nettamente inferiori ai più comuni animali allevati o cacciati per l'alimentazione umana. Inoltre gli agricoltori li percepiscono come un potenziale pericolo per i raccolti, mentre chi vive in città, essendosi allontanato dall'ambiente rurale, incontra una maggiore barriera culturale e materiale verso l'entomofagia. In Messico ci sono molte specie di insetti commestibili consumati abitualmente come la Sphenarium purpurascens (cavalletta) venduta nelle bancarelle ai mercati, oppure la larva di Acentrocneme hesperiaris (lepidottero) che viene depositata nel mescal, ma la cultura entomofaga risale agli Aztechi che mangiavano le uova di una cimice acquatica (Hemiptera) chiamate dai conquistadores spagnoli: caviale messicano. In Congo è diffuso l'uso alimentare delle termiti, nella Corea del Sud il Ministero della Sicurezza Alimentare considera i vermi della farina un alimento. Carrefour e Auchan in Francia e Harrods a Londra vendono dolci a contenenti insetti e aracnidi commestibili (cioccolatini, caramelle, leccalecca, ecc.). In Svizzera e negli USA sono state avviate produzioni sperimentali di barrette proteiche e snack ottenuti con farine di insetti commestibili.In Belgio sono stati autorizzati dal 2014 degli allevamenti di insetti commestibili destinati all'alimentazione umana. Nei migliori ristoranti occidentali[20] chef stellati sperimentano piatti a base di insetti commestibili. Al NOMA di Copenaghen, considerato il miglior ristorante del mondo[21], viene servito un piatto di crème fraiche con formiche vive. Il famoso ristorante DOM di San Paolo prepara piatti a base di insetti della foresta amazzonica.
Aspetti nutrizionali insetti alimentari
[modifica | modifica wikitesto]Aspetti nutrizionali insetti alimentari[22][23][24]
Tabella 1 (Contenuto % di proteine - Fonte: Xiaoming et al., 2010)
Insetti (ordine) |
Stadio |
% proteine |
Coleoptera |
Adulti e larve |
23 – 66 |
Lepidoptera |
Pupa e larve |
14 – 68 |
Hemiptera |
Adulti e larve |
42 – 74 |
Homoptera |
Adulti, larve e uova |
45 – 57 |
Hymenoptera |
Adulti larve e uova |
13 – 77 |
Odonata |
Adulti e naiadi |
46 – 65 |
Orthoptera |
Adulti |
23 – 65 |
Tabella 2
Insetti (ordine) |
ceneri |
Ca |
P |
Fe |
Lepidoptera |
1-14 |
40-488 |
450-871 |
2-76 |
Coleoptera |
1-2 |
18-208 |
96-488 |
8-14 |
Orthoptera |
1-4 |
75-303 |
424-866 |
3-54 |
Hymenoptera |
1-9 |
14-252 |
366-936 |
6-109 |
Isoptera |
1-10 |
40-144 |
70-793 |
7-53 |
Diptera |
4-11 |
166-296 |
1.220 |
1.442 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ List of edible insects of the world (June 1, 2015), su Wageningen UR. URL consultato il 21 dicembre 2015.
- ^ 1900 specie insetti commestibili (PDF)
- ^ diffusione entomofagia su www.societaentomologicaitaliana.it
- ^ a b FAO insetti fonte alimentare sostenibile (PDF)
- ^ FAO - News Article: 2050: Un terzo di bocche in più da sfamare, su www.fao.org. URL consultato il 21 dicembre 2015.
- ^ (EN) Grub's up - infografica sostenibilità alimentare degli insetti, in The Economist. URL consultato il 21 dicembre 2015.
- ^ (EN) alimenti sostenibili su onlinelibray.wiley.com
- ^ Parere EFSA sugli insetti commestibili
- ^ CREA – API è l'ente di riferimento italiano per la ricerca in apicoltura e bachicoltura (sito: api.entecra.it)
- ^ Il Progetto, perchè – EDIBLEINSECTS, su www.edibleinsects.it. URL consultato il 21 dicembre 2015.
- ^ Società Umanitaria - SALONE INTERNAZIONALE DELLA RICERCA, INNOVAZIONE E SICUREZZA ALIMENTARE, su www.umanitaria.it. URL consultato il 21 dicembre 2015.
- ^ Comitato Scientifico le Università per Expo
- ^ Insetti Commestibili convegno internazionale a Milano http://www.comitatoscientifico-expo2015.org/nutrire-il-pianeta-con-nuove-fonti-sostenibili-linsetto-nel-piatto/
- ^ Testo completo Libro Bianco sugli Insetti Commestibili http://www.edibleinsects.it/whitepaper_dwld/
- ^ Libro Bianco sugli Insetti Commestibili
- ^ Mangiare insetti? Si può - Rai Expo, su Rai Expo. URL consultato il 21 dicembre 2015.
- ^ cap. 20
- ^ cap. 21
- ^ cap. 22
- ^ EntoTour – EDIBLEINSECTS, su www.edibleinsects.it. URL consultato il 21 dicembre 2015.
- ^ The World's 50 Best Restaurants, su www.theworlds50best.com. URL consultato il 21 dicembre 2015.
- ^ tabelle nutrizionali su www.fao.org (PDF)
- ^ Tabella nutrizionale insetti - Wikiplants, su www.cpitalia.net. URL consultato il 21 dicembre 2015.
- ^ tabelle nutrizionali su www.topinsect.net (PDF)
Errore nelle note: Il tag <ref>
definito in <references>
non ha un attributo nome.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- http://www.efsa.europa.eu/it/
- http://www.salonecibosicuro.it
- http://www.fao.org/forestry/edibleinsects/en/
- http://www.proteinsect.eu/
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Plinio, Storia Naturale, G. Einaudi, Torino, 1984
- Edible Insects. Future prospects for food and feed security, Arnold van Huis, Joost Van Itterbeeck, Harmke Klunder, Esther Mertens, Afton Halloran, Giulia Muir e Paul Vantomme, FAO, Roma, 2013 ISBN 978-92-5-107595-1, E-ISBN 978-92-5-107596-8
- Giovanni Sogari e Paul Vantomme, A tavola con gli insetti, Mattioli, 1885.
- A.A.VV., Il progetto Edible Insects. Nutrire il Pianeta con nuove fonti sostenibili, a cura di Ettore Capri, Piacenza, Opera Research Centre, 2015, ISBN 9788898362011.