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Deforestazione su scala regionale

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This graph shows values of total forest cover for various regions and sub-regions of the world using FAO data, with deforestation in some areas and reforestation in others.
Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation.

I tassi e le cause del fenomeno della deforestazione variano da regione a regione. Nel 2009, i 2/3 del totale delle foreste mondiali erano situate in 10 paesi: 1) Russia, 2) Brazil, 3) Canada, 4) United States, 5) China, 6) Australia, 7) Congo, 8) Indonesia, 9) Peru and 10) India.[1]

I tassi annuali stimati, relativi alla deforestazione, sono di 13.7 milioni di ettari all'anno; area che equivale al territorio della Grecia. Solo la metà di questi territori viene successivamente sottoposta ad un processo di riforestazione. Il fenomeno della deforestazione è causato dall'azione umana, ma anche da fenomeni legati al cambiamento climatico. All'interno del Protocollo di Kyoto è compreso un trattato sulla prevenzione del fenomeno della deforestazione, che però non prevede l'obbligo di risultato.

Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP), il continente africano si deforesta al doppio del tasso mondiale. [2][3][4] Alcune fonti affermano che la deforestazione ha causato la sparizione di quasi il 90% delle foreste dell'Africa Occidentale.[5][6] Mentre nell'Africa Centrale questo fenomeno si sta intensificando .[7] Secondo un rapporto della FAO, tra gli anni Ottanta, Novanta e il primo decennio del nuvo secolo, l' Africa ha perso la più alta percentuale di foreste tropicali rispetto a qualsiasi altro continente.[8] Sempre secondo le statistiche della FAO, nel 1997 solo il 22.8% delle foreste tropicali dell'Africa Occidentale non sono state soggette a deforestazione.[9] La Nigeria ha perso l'81% delle sue foreste secolari in soli 15 anni (1990–2005).[10] La deforestazione massiva delle foreste africane costituisce una minaccia per la sicurezza alimentare in molti paesi del continente.[11] Uno dei fattori che contribuiscono maggiormente ad innalzare il tasso di deforestazione nel contintete africano è la stretta dipendenza della popolazione dal legno, utilizzato come combustipile per generare calore e cucinare.[12]

Repubblica Democratica del Congo

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Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Democratic Republic of the Congo.

Nella Repubblica Democratica del Congo la deforestazione è stata causata in parte da prelievi illegali di legname e attività minerarie, ma soprattutto dalle attività necessarie alla sussistenza di una popolazione in condizioni di miseria. Nella parte orientale del paese, ad esempio, più di 3 milioni di persone vivono a meno di un giorno di cammino dal Parco Nazionale del Virunga. Il legname proveniente dalle foreste di questo parco è usato da molte di queste persone come combustibile, materiale da costruzione e per la produzione di carbone da legna. Questo rappresenta una grossa minaccia per il parco e in particolare per l'habitat del gorilla di montagna.[13]

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Ethiopia.

La principale causa della deforestazione in Etiopia è rappresentata dalla crescita demografica e dalla conseguente crescente domanda di prodotti agricoli e legna da ardere.[14] Organizzazione quali Farm Africa stanno collaborando con il governo federale e gli enti locali per creare un sistema di gestione delle foreste.[15] L'Etiopia è stata ripetutamente colpita da carestie a causa di episodi di siccità e impoverimento delle risorse naturali. La deforestazione contribuisce ad aggravare l'entità degli eventi siccitosi a causa del minore apporto di umidità in atmosfera ed è inoltre causa di fenomeni di erosione del suolo. L'Etiopia ha perso il 98% del proprio patrimonio boschivo negli ultimi 50 anni.[15]

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Kenya.

In Kenya la superficie forestale è passata da circa il 10% nel 1963 all'1,7% nel 2006.[16]

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Madagascar.

In Madagascar la deforestazione ha interessato il 94% dei suoli fertili, con conseguenti fenomeni di erosione e desertificazione.[17] Dall'arrivo dell'uomo 2000 anni fa, il Madagascar ha perso oltre il 90% del proprio patrimonio forestale originario.[18] Buona parte di questa perdita si è verificata dopo l'ottenimento dell'indipendenza dalla Francia ed è conseguenza dell'agricoltura di sussistenza praticata su terreni sottratti alla foresta anche tramite incendi dolosi.[19] Anche a causa della deforestazione, il paese non riesce a soddisfare le esigenze di cibo e acqua potabile per una popolazione in rapida crescita.[20][21]

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Nigeria.

Secondo la FAO, in Nigeria si osserva il più rapido ritmo di riduzione della foresta primaria. Negli ultimi 5 anni è andato perduto più della metà del patrimonio forestale. Tra le cause principale ci sono il prelievo di legname, l'agricoltura di sussistenza e l'estrazione di combustibili fossili, specialmente nelle aree meridionali ricche di giacimenti petroliferi. Quasi il 90% della foresta pluviale in Africa Occidentale è andato distrutto.[22]

Lo stesso argomento in dettaglio: Environmental issues in Russia § Deforestation.

La Russia possiede l'area territoriale contenente foreste più grande della Terra, con circa 12 milioni di km2 di foresta boreale, più estesa di quella pluviale amazzonica. Le foreste russe contengono il 55% delle conifere su scala mondiale e rappresentano l'11% della biomassa sulla Terra. Si stima che ne vengano deforestate ogni anno circa 20,000 km2 .[23] L'attuale entità di deforestazione in Russia è facilmente osservabile mediante l'utilizzo di Google Earth. Le aree prossime alla Cina sono quelle più colpite, poiché luogo in cui vi è il principale mercato di legname dello Stato.[24] La Deforestazione in Russia è particolarmente nociva, in quanto le foreste hanno una breve stagione di crescita, ciò dovuto agli inverni estremamente rigidi e pertanto, necessitano di più tempo per ricostituirsi.

Sud-est asiatico

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Lo stesso argomento in dettaglio: Southeast Asian haze.

Il disboscamento è ingente nei paesi del sud-est asiatico,[25] la seconda zona critica per la grande biodiversità su scala mondiale[26] . Secondo il rapporto del 2015 condotta dalla FAO, il Vietnam possiede il secondo tasso più alto di deforastazione delle foreste primaria al mondo, secondo solo alla Nigeria.[27] Più del 90% delle foreste pluviali secolari dell' Arcipelago delle Filippine è stato rimosso.[28] Altri Paesi del sud-est asiatico, in cui è in corso un massiccio disboscamento sono la Cambogia e il Laos. Secondo un documentario realizzato da TelePool, la deforestazione è condizionata e diretta da personale militare e dal governo corrotto (Guardia Forestale).[29][30]

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Cambodia.

La Cambogia ha uno dei tassi di deforestazione più alti al mondo, terzo dopo la Nigeria e il Vietnam, secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO).

Il governo cambogiano ha giocato un ruolo importante nel plasmare l'utilizzo delle foreste del paese. Straordinariamente, un'ampia zona del paese è stata definita come area protetta, circa il 20% del totale, ma diverse protezioni sono state successivamente scavalcate attraverso concessioni vendute a compagnie sia nazionali sia straniere per lo sviluppo agricolo ed industriale, comprese le zone dei parchi nazionali.

Il governo è stato ampiamente criticato, sia a livello nazionale sia dall'estero, per tali politiche contraddittorie e per una generale mancanza di rafforzamento delle norme a tutela dell'ambiente. I rappresentati, infatti, hanno ricevuto pressioni per praticare una maggiore e più ampia silvicoltura sostenibile.

Il destino delle foreste della Cambogia sarà influenzato largamente dalle comunità locali che hanno come fonte di sostentamento proprio la vegetazione.

La deforestazione è provocata direttamente: dalla gestione errata delle società commerciali,dalla raccolta di legna da ardere, dall'agricoltura invasiva e dallo sviluppo infrastrutturale ed urbano. Pressioni indirette includono una rapida crescita della popolazione, disparità nelle terre fondiarie, mancanza di tecnologia agricola e limitate opportunità di progresso.

La superficie della foresta primaria in Cambogia è crollata drammaticamente da più del 70% nel 1970, all'epoca della fine della guerra del Vietnam, fino addirittura al 3,1% nel 2007.

Tale processo sta avvenendo a ritmi incalzanti ed allarmanti, con una perdita totale della vegetazione prossima al 75% sin dalla fine degli anni '90. Nel complesso, la Cambogia ha perso 25,000 chilometri quadrati di foresta tra il 1990 e il 2005, di cui 3,340 solo costituiti da foreste primarie.

A partire dal 2007, rimangono meno di 3,200 chilometri quadrati della suddetta vegetazione, con il risultato che la sostenibilità futura delle riserve forestali del paese è in serio pericolo.

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Indonesia.
Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation of Borneo.

A partire dal 2008, al ritmo attuale, le foreste pluviali tropicali in Indonesia dovrebbero scomparire nel giro di 10 anni, in Papua New Guinea nell'arco di 13-16 anni.[31]

L'Indonesia ha perso più del 72% di foreste vergini e di queste, il 40% esclusivamente nel 2005. Il fenomeno del disboscamento illegale avviene frequentemente in 37 parchi nazionali su 41. Ciò rappresenta un costo pari fino a 4 miliardi di dollari statunitensi ogni anno. Le foreste che si trovano lungo le pianure delle isole di Sumatra e del Borneo rischiano di essere spazzate via entro il 2022. Secondo Transparency International sono state mosse numerose decisioni controverse dei tribunali in quest'area del globo riguardo all'integrità della magistratura.[32]

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Malaysia.

Tra il 1990 e il 2010, la Malesia ha perso l'8,6% della propria vegetazione, pari a circa 1.920.000 ettari[1]

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in the Philippines.
Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Thailand.
Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Vietnam.

Yoichi Kuroda, noto ambientalista giapponese tutt'oggi in vita, ha tracciato una visione storica ed attuale della "distruzione di una larga scala di terreni e di paesaggi", reperibile qui.

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Sri Lanka.

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Paesaggio della parte centrale della Sicilia

L'Islanda ha subito una deforestazione intensa sin dall'arrivo degli Scandinavi, nel diciannovesimo secolo. All'epoca dell'insediamento umano, circa 1140 anni fa, foreste di betulle e boschi coprivano almeno il 25% della superficie islandese. Gli insediamenti cominciarono con l'abbattimento di foreste e il rogo di boscaglie per creare campi e pascoli. La deforestazione non finì in Islanda fino alla metà del ventesimo secolo. Il rimboschimento e la rivegetazione sono riusciti a recuperare poche aree.[33] Tuttavia, è possibile additare la pastorizia quale principale ragione per cui né le foreste di betulle né i boschi sono più ricresciuti.

La Sicilia è un esempio frequentemente citato di deforestazione causata dall'uomo, praticata sin dai tempi dell'Impero Romano, quando l'isola divenne una regione agricola,[34] fino ai giorni nostri. Ciò, in modo graduale, ha inaridito l'ambiente, provocando un calo delle precipitazioni e il prosciugamento dei fiumi. Oggigiorno, intere province della zona centrale e sud-occidentale dell'isola, sono praticamente senza alcun tipo di foreste.[35] Questo influisce anche sulla fauna selvatica, di cui non resta molto nei pascoli e nei campi di grano dell'entroterra.[34]

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Russia.

America del Nord

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Benché ripristinata in qualche modo nel 1987, questa foresta vicino alla Baia di Clayoquot, nella provincia della Columbia Britannica, ha perso molto terreno, prendendo le sembianze di un deserto dal 1993

Nel 2005, si stima che 56,000 ettari siano stati deforestati in Canada, colpendo meno dell'0,02% delle foreste. Il settore agricolo ha rappresentato poco più della metà per via della creazione di zone adibite al pascolo o alle colture in genere. Il resto, è stato causato dallo sviluppo urbanistico, dall'accesso per i trasporti, dalla realizzazione di attività ludico-ricreative (19%);dallo sviluppo idroelettrico (10%); dal settore forestale (10%); e da altre imprese adibite all'estrazione di altre risorse naturali (8%). Circa due terzi della deforestazione si è verificata nella foresta boreale canadese, soprattutto nella provincia dell'Alberta, nella Saskatchewan, e nella Manitoba, dove le foreste confinano con le praterie. [36]

In Canada, prima del 2000, meno dell'8% delle foreste boreali erano protette dai processi di sviluppo e più del 50% sono state cedute alle varie industrie del legno per essere tagliate.[37]

Stati Uniti d'America

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Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in the United States.
Disboscamento nella Contea di Clatsop, Oregon

Nel 1600, prima dell'arrivo degli Europei, più o meno metà dell'area territoriale che oggi corrisponde agli Stati Uniti era costituita da foreste - circa 4 000 000 chilometri quadri. Nei successivi 300 anni la terra è stata ripulita, principalmente per l'attività agricola, alla stessa velocità con cui aumentava il tasso di crescita della popolazione. Per ogni persona aggiunta alla popolazione, uno o due ettari della terra veniva coltivata. Tale trend continuò fino al 1920, quando la quantità di terreno coltivato si stabilizzò, nonostante la popolazione continuasse ad aumentare. Quando le fattorie abbandonate vennero trasformate nuovamente in foreste,dal 1952, il loro numerò iniziò ad aumentare , raggiungendo il picco nel 1963. Da allora, però, vi è stata una continua diminuzione delle aree forestali, con alcune eccezioni di terre "guadagnate" dal 1997.

America Centrale e Caraibi

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Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Central America.

Nel corso della storia si sono osservati cicli di deforestazione e riforestazione in America Centrale. Entro il XV secolo l'estensione delle foreste si era ridotta in modo significativo a causa dell'agricoltura intensiva praticata dai Maya. Prima dell'arrivo degli europei, le foreste coprivano 500.000 kmq, circa il 90% della regione. In seguito si affermò l'esigenza di disboscare estese superfici per una produzione agricola destinata all'esportazione di beni primari per il sistema economico europeo.[38] A partire dagli anni '60, l'allevamento del bestiame è diventato la prima causa di deforestazione. In tempi recenti, il bestiame nutrito a foraggio nelle fattorie centroamericane (contrapposto a quello nutrito con cereali diffuso altrove) si è rivelato adatto alle esigenze dei fast food dei paesi ricchi. Si parla anche di "hamburger connection" a proposito di questo esempio di legame tra comportamenti alimentari nei paesi ricchi e problemi ambientali nei paesi poveri.

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Haiti.

South America

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Amazon Rainforest

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Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation of the Amazon Rainforest.
Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Brazil.

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Vi sono opinioni divergenti su quale sia la causa principale della deforestazione in Brasile, anche se c'è un ampio consenso sul ruolo importante rivestito dall'espansione di coltivazioni e pascoli. Un aumento dei prezzi dei prodotti agricoli possono determinare un incremento del ritmo della deforestazione.[39][40] La recente diffusione di una nuova varietà di soia ha determinato lo spostamento di allevamenti di bestiame e coltivazioni di altro genere verso altre aree prima occupate dalla foresta.[41] In alcune regioni si è vista una diminuzione contenuta della superficie forestale: ad esempio la foresta pluviale atlantica, estesa lungo una vasta porzione delle aree costiere del Brasile, ha vista una riduzione di appena il 7% rispetto alle dimensioni originarie.[42] Malgrado gli impegni in materia di conservazione, poche aree protette sono gestite in modo efficiente.[43] Si stima che l'80% del prelievo forestale in Amazzonia sia illegale.[44]

Nel 2008, il governo brasiliano ha presentato dati che delineavano un record nel tasso di deforestazione.[45][46] Il ritmo di distruzione della foresta è cresciuto del 69% secondo questi dati del governo.[47] La deforestazione potrebbe annientare o danneggiare gravemente circa il 60% della Foresta Amazzonica entro il 2030, secondo una nuova relazione del WWF.[48]

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Colombia.

La Colombia è ricoperta da foreste per il 58% circa del suo territorio.

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Peru.
Lo stesso argomento in dettaglio: Land clearing in Australia.

L'Australia ha conosciuto ritmi di deforestazione elevati, a causa dell'espansione delle coltivazioni durante la fase di colonizzazione. Negli anni recenti il fenomeno ha riguardato soprattutto la Tasmania e il Queensland,[49] ma è atteso un suo rallentamento grazie all'implementazione di una nuova legislazione in materia .[50][51] Nel 1998 la deforestazione è stata ritenuta responsabile di circa il 12% del totale delle emissioni di CO2 dell'Australia for around 12%.

Un ulteriore fattore rilevante è costituito dall'espansione delle aree urbanizzate. Le foreste litoranee sono ormai frammentate a causa dell'urbanizzazione lungo le vie di comunicazione dovuta all'attrattività turistica della costa orientale australiana.[52]

Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in New Zealand.

Originariamente, circa l'85% del territorio della Nuova Zelanda era ricoperto da foreste: circa un millennio fa i Maori popolarono l'arcipelago determinando una progressiva riduzione della superficie forestale. All'arrivo dei primi coloni europei, tra il 1772 e il 1840, circa il 53% dell'area era occupato da foreste. A partire dal 1840 (Trattato di Waitangi), vi fu un rapido processo di deforestazione, determinato dall'esigenza di rendere alcuni terreni adatti all'agricoltura e dal prelievo di legname. La distruzione del patrimonio boschivo avvenne anche tramite incendi dolosi. Nel 2010 circa il 31% del territorio neozelandese era occupato da foreste. Dal 1998 si assiste ad una lenta espansione della superficie boschiva.

Papua New Guinea

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Lo stesso argomento in dettaglio: Deforestation in Papua New Guinea.

La Papua Nuova Guinea (PNG) detiene una tra le più estese foreste pluviali del mondo. Il livello di disboscamento illegale è tra i più alti al mondo e riguarda circa il 70-90% di tutta l'esportazione di legname secondo le stime.[53]

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  6. ^ African Rainforest, Steve Nix
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Further reading

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