Utente:Laorjan/Sandbox

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Lorenzo Rota (Carenno, 7 agosto 18186 agosto 1855) è stato un botanico italiano.

Infanzia e primi studi

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Lorenzo Rota nacque il 7 agosto 1818 a Carenno in valle S. Martino, da Finili Mana Eusebia e Matteo Rota, in una famiglia agiata. A Bergamo compì gli studi liceali “Studi filosofici nel Seminario Vescovile”. A Pavia si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia, dove sviluppò l’amore e l’attitudine verso il mondo della botanica.

Periodo pavese

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Il periodo di studio a Pavia di Lorenzo Rota iniziò nell’anno 1837 con l'iscrizione alla Facoltà medico-chirurgica. Questa scelta di studi gli permise di venire a contatto con gli insegnamenti relativi ai campi della botanica e chimica oltre a quelli di medicina. Supera gli esami universitari con voti molto alti. Ebbe professori illustri come Bartolomeo Panizza, Luigi Porta e Giuseppe Moretti. Quest’ultimo, professore di botanico, fu fondamentale per il percorso di studi di Rota. Intorno a Moretti si creò un gruppo di botanici tra i quali era presente anche Rota. Questo gruppo fu molto importante per la carriera e per le ricerche di Rota come testimoniato dalla sua tesi di laurea in cui sono citati alcuni dei componenti del gruppo. In particolare dichiara un particolare debito di gratitudine nei confronti del professor Moretti, in quanto proprio quest’ultimo gli ha permesso di studiare diverse piante grazie al suo ricco erbario.

Laurea in medicina

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Il conseguimento della laurea avvenne il 5 luglio 1843.

Il posto di assistente

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Il 9 giugno 1843 un avviso del rettore dell’università di Pavia avvisava che alla fine dell’anno scolastico si sarebbero liberati alcuni posti di assistente, tra i quali uno alla cattedra di botanica. Conseguita la laurea il Rota presentò richiesta. Il posto come assistente venne assegnato proprio a Rota. I compiti di assistente alla cattedra di Botanica dovevano essere di notevole impegno, compiti che non conosciamo nel dettaglio, ma che dovevano occupare molto tempo. In questo periodo il Rota trova però il tempo per redigere il Prospetto delle piante Fanerogame della provincia di Pavia. Non sappiamo molto altro di questo suo periodo a Pavia, possiamo però ricordare che qui conobbe la moglie, Albina Brugnatelli, nipote del professore di Chimica.

Lorenzo Rota è stato un professore stimato, dapprima come medico presso Adrara San Martino e successivamente con uno studio privato a Bergamo. Gabriele Rosa scrive che Rota è stato sempre professionale durante il corso dei suoi studi. Rota fu nominato nella commissione sanitaria istituita per combattere l’emergenza colerica del 1855. L’interesse per la materia medica è testimoniato anche dai vari articoli pubblicati dalla gazzetta medica italiana, dove sono presenti diverse testimonianze sulla cura della tubercolosi polmonare da parte di Rota. Per studiare il colera, spende molto tempo con i malati e questo lo porta ad ammalarsi. Dopo aver capito di aver contratto la malattia, si diresse a Bergamo per riprendere i suoi studi. Quando la malattia ostacola completamente il proseguimento dei suoi studi si sposta in val Brembana per curarsi. Proprio quando sembrava che la malattia fosse stata sconfitta, il 6 agosto muore. Lorenzo Rota è stato citato nel manifesto affisso dal comune per ringraziare coloro che si sono prodigati per contrastare l’epidemia.


Periodo Austriaco

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Durante la vita di Lorenzo Rota la bergamasca era sotto l’impero austriaco ed era parte del regno Lombardo-Veneto. Il regno in cui Rota cresce e vive è quello austriaco, anche se la Lombardia e il Veneto erano sotto il controllo indiretto dei monarchi austriaci. Questo regno è molto giovane perché si forma a seguito della disfatta di Napoleone e il conseguente Congresso di Vienna. Il contesto che Rota abita si è creato poco prima che lui nascesse; infatti l’effettiva formazione del regno Lombardo-Veneto avviene nel 1816 quando l’imperatore Francesco I nomina il conte che presiederà il governo della regione per contro dei regnanti austriaci. A seguito dello smantellamento del regno d'Italia istituito da Napoleone, nel regno lombardo veneto si attuarono molti cambiamenti nelle istituzioni.

Vennero applicate a queste terre le leggi dell’impero austroungarico e venne rivoluzionato il sistema di tassazione, ma il sistema scolastico universitario non subì cambiamenti a causa dell’ammirazione personale del conte di Saurau verso Napoleone. Il sistema scolastico quindi rimane uguale a quello istituito Napoleone e quando Rota si iscrisse all'università ebbe la possibilità di studiare botanica in aggiunta alle materie prettamente legate alla medicina. Gli avvenimenti del primo decennio del 1800 hanno influenzato la carriera e la vita di Lorenzo Rota perché gli diedero la possibilità di sviluppare la sua passione: la botanica.


Il ruolo di assistente alla cattedra di botanica di rota lo impegnava per molto tempo infatti doveva dare servizio sia come professore in cattedra che agli studenti che frequentavano l'orto botanico della facoltà. In questo periodo Rota ha scarso tempo da dedicare alle sue ricerche. Nonostante la scarsità di tempo di cui Rota disponeva trovò comunque il modo di preparare il suo contributo floristico: il Prospetto. Nella prima parte Rota descrive il territorio e quindi i fiumi come Ticino, po', Lambro e Olona, la pianura che suddivide in Lomellina piano dell' Oltrepò è la zona Pavese e le paludi ancora molto estese che comprendevano nelle valli dei fiumi. Le specie elencate sono identificate tramite simboli riguardanti la corologia.

Confronto Prospetto - flora Ticinensis

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L’esplorazione del territorio fu molto più ampia rispetto a quella svolta nella Flora Ticinensis e quindi Rota svolse un’analisi più profonda e accurata delle specie presenti nell’ambiente vicino a Pavia. La valutazione Critica della Flora Ticinensis sembra il motivo principale che indusse il giovane Rota a intraprendere una nuova scrittura e questo può essere anche visto come un orientamento comune dei botanici dell'epoca che si impegnarono nel determinare l’identità delle flore locali.

Nell’erbario di Pavia sono raccolti i 494 fogli con i campioni raccolti da Rota di cui la maggior parte provengono dall’area della bergamasca con campioni anche dall’area di Pavia e Brescia. Ci sono anche campioni delle Prealpi comasche che sono principalmente raccolte nell’Erbario Comolli. Mancano le date di raccolta che però possiamo presupporre che i campioni siano stati raccolti tra il biennio 1840-1842 si deduce però che i campioni raccolti nell’area di pavia siano stati raccolti in un periodo più ampie. Le notizie raccolte sul soggiorno pavese lasciano ancora lacune specialmente per quanto riguarda le sue attività dopo la laurea. Rota non lasciò Pavia per esercitare la professione di medico ma svolse un biennio come assistente. Durante questo periodo stabilì rapporti con dei botanici, però non abbiamo fonti che citano il giovane Rota negli studi di botanica pavesi e lombardi.


Voci correlate

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Collegamenti esterni

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