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Benito Paolo Torsello (meglio noto come B. Paolo Torsello) (Alessano, 1º giugno 1934) è un architetto italiano, teorico del restauro architettonico.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la laurea in architettura - conseguita nel 1959 allo IUAV con una tesi sul progetto di una unità abitativa prefabbricata da 3000 abitanti nelle Barene di San Giuliano (relatore Giuseppe Samonà) - nel 1960 inizia a svolgere attività professionale come architetto e intraprende la carriera accademica presso la stessa università come assistente volontario prima di Composizione architettonica (1960-66), poi di Elementi di architettura e rilievo dei monumenti (1966-67), materia di cui diviene assistente incaricato nel 1969. Nel 1971 diventa assistente ordinario di Composizione architettonica 2 e assume l'incarico di insegnamento di Scenografia (mantenuto fino al 1974). Nel 1973-74 è professore incaricato di Tecnica del restauro urbano e dall'anno successivo di Restauro dei monumenti, materia di cui diviene professore associato nel 1984. Nel 1978 presso lo IUAV fonda il Laboratorio di fotogrammetria[1], uno dei primi laboratori in Italia ad applicare questa tecnica al rilievo dei monumenti.
Dal 1985 incomincia a collaborare con l'Università di Genova come professore a contratto di Teoria del restauro, divenendovi poi professore ordinario di Restauro architettonico nel 1991. Presso l'Università di Genova nel 1991 fonda il Laboratorio MARSC (Metodiche Analitiche per il Restauro e la Storia del Costruito) e nel 1994 la Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti, di entrambi è direttore fino al 2006, anno del pensionamento[1]. Anche dopo il pensionamento continua a svolgere attività didattica all'interno della Scuola di specializzazione da lui fondata[2].
Ambiti di ricerca
[modifica | modifica wikitesto]L'ambito principale dell'attività di ricerca di Torsello è il restauro architettonico nei suoi aspetti storici, teorici, metodologici e tecnici. A partire dalla fine degli anni Settanta ha dedicato una parte significativa della sua attività di ricerca agli aspetti tecnici e teorici dell'uso degli strumenti analitici - in particolare del rilievo, tanto nelle sue forme tradizionali, quanto in quelle più evolute - per la conoscenza dell'architettura e all'applicazione dell'informatica alla gestione e al controllo del progetto di restauro, essendo stato fra i primi ad promuovere l'utilizzo delle tecniche di ritocco fotografico per la simulazione degli interventi conservativi[3]. Torsello ha inoltre fornito contributi fondamentali alla teoria del restauro, concorrendo - assieme a Marco Dezzi Bardeschi e Amedeo Bellini - alla generale affermazione di posizioni maggiormente conservative; in particolare Torsello ha proposto di sostituire nell'approccio al bene da restaurare al tradizionale concetto di "valore", visto come soggettivo e selettivo, quello di "dato" che richiede di essere conservato:
«Il concetto di valore implica coinvolgimento e giudizio, quindi scelta, possesso, preferenza, privilegio, ma anche emarginazione, negazione, rifiuto e così via; quello di dato comporta distacco, sospensione, rinvio [...] il dato chiede la presa d'atto di una compiutezza che si è già realizzata, quindi non più realizzabile, ma che, proprio per questo, si dispone come fonte praticamente inesauribile di saperi, come inizio sempre nuovo, nella sua apparente immobilità, di processi interpretativi [...] Nell'ottica che privilegia il dato, il restauro secondo valori si mostra come esito finale e conclusivo della ricerca e dell'intervento; esso, per così dire, riconsegna al mondo un oggetto ridefinito nella sua generale eloquenza storiografica (ed estetica), oltre che nei suoi complessivi significati documentari. Tali significati [...] dall'istante in cui sono fissati nella materialità del monumento, si costituiscono come esito terminale della ricerca, fissano l'interruzione e l'epilogo di quella ricerca. [...] In una prospettiva rovesciata, dunque, [...] il conservare implica riattivazione e mobilità della ricerca. Il dato, infatti, è sempre disponibile a nuove letture, sollecitando altre e più perfezionate tecniche di analisi; esso resta in parte sepolto ed occultato negli strati profondi della sedimentazione e attende che nuove "archeometrie" ne svelino presenza e significati»
Nel 2005 Torsello ha promosso un importante momento di riflessione disciplinare: la realizzazione del libro Che cos'è il restauro?, nel quale ha chiamato nove tra i principali teorici a formulare una definizione del restauro. In particolare, secondo Torsello:
«Il restauro è il sistema dei saperi e delle tecniche che ha per fine la tutela delle possibilità d'interpretare l'opera in quanto fonte di cultura, in modo che sia conservata e attualizzata come origine permanente d'interrogazione e di trasformazione dei linguaggi che da essa apprendiamo»
Principali progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Restauro di Palazzo Paternò come sede del Comune di Presicce (1965).
- Restauro della Chiesa di S. Maria degli Angeli a Presicce (1965).
- Piano Particolareggiato del centro storico di Presicce (1974).
- Restauro di alcuni comparti del centro storico di Ancona (1975-1984) (in collaborazione).
- Restauro di Palazzo Malacari ad Ancona (1985) (in collaborazione).
- Restauro del Teatro liberty a Thiene (1986) (in collaborazione).
- Restauro del Castello di Carlo V a Lecce (1984-93).
- Restauro del Castello di Rapallo (1996) (direzione scientifica).
- Restauro della Torre civica di Rapallo (1997) (direzione scientifica).
- Restauro del Convento di Filetto (1998) (direzione scientifica).
- Restauro del Castello di Camogli (1998) (direzione scientifica).
- Restauro del Monastero di Valle Christi a Rapallo (1999) (direzione scientifica).
- Restauro del Teatro di Camogli (2000) (direzione scientifica).
Principali rilievi
[modifica | modifica wikitesto]- Affreschi della Cappella degli Scrovegni a Padova (1977).
- Castello Sforzesco di Vigevano (1980).
- Villa Capra Valmarana, detta "La Rotonda" di Palladio a Vicenza (1980).
- Castello di Carlo V a Lecce (1980-83).
- Baldacchino di San Pietro di Gian Lorenzo Bernini a Roma (1981).
- Refettorio di Santa Maria delle Grazie e parete del Cenacolo vinciano a Milano (1981).
- Statua bronzea del Leone di San Marco in Piazza San Marco a Venezia (1984).
- Scalone monumentale di Mauro Coducci alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista a Venezia (1986).
- Statua di Cangrande della Scala nel Museo di Castelvecchio a Verona (1992).
- Cattedrale di San Vigilio a Trento (1992).
- Cupola della Cappella della Sacra Sindone di Guarino Guarini a Torino (1997).
Opere monografiche
[modifica | modifica wikitesto]- Proposte per una dimensione urbana del restauro, IUAV, Venezia, 1974.
- Antologia bibliografica sulla "catalogazione dei beni culturali", IUAV, Venezia, 1978.
- Misura e conservazione: tecniche di rilevamento, CLUVA, Venezia, 1979.
- Restauro architettonico. Padri, teorie, immagini, Franco Angeli, Milano, 1984.
- La materia del restauro. Tecniche e teorie analitiche, Marsilio, Venezia, 1988.
- Il castello di Rapallo. Progetto di restauro, Marsilio, Venezia, 1999 (curatela).
- Tecniche di restauro architettonico, UTET, Torino, 2003 (a cura di Stefano F. Musso e Paolo B. Torsello).
- Che cos’è il restauro?, Marsilio, Venezia, 2005 (curatela).
- Figure di pietra, Marsilio, Venezia, 2006.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Curriculum di B. Paolo Torsello
- ^ Curriculum del Prof. Arch. Paolo B. Torsello nel sito della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio
- ^ Curriculum di Benito Paolo Torsello
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A. Quendolo, Introduzione allo studio del restauro architettonico. Fondamenti e percorsi bibliografici, Unicopli, Milano, 1999.
- M.P. Sette, Dalla storia alla cronaca. La triplice polarità del dibattito attuale, in Id., Il restauro in architettura. Quadro storico, UTET, Torino, 2001, pp. 183–199.