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«Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso.»

Marcel Proust, dipinto di Jacques-Emile Blanche.
Museo d'Orsay, Parigi.

Valentin Louis Georges Eugène Marcel Proust (Parigi, 10 luglio 1871Parigi, 18 novembre 1922) è stato uno scrittore francese, la cui opera principale s'intitola Alla ricerca del tempo perduto.


È lo scrittore francese più tradotto e diffuso al mondo ed uno dei più importanti della letteratura europea del '900.

La sua vita si snoda nel periodo compreso tra la repressione della Comune di Parigi e gli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale; la trasformazione della società francese in quel periodo, con la crisi dell'aristocrazia e l'ascesa della borghesia durante la Terza Repubblica francese, trova nell'opera maggiore di Proust una approfondita rappresentazione del mondo di allora. L'importanza di questo scrittore è tuttavia legata alla potenza espressiva della sua originale scrittura e alle minuziose descrizioni dei processi interiori legati al ricordo e al sentimento umano; la Recherche infatti è un viaggio nel tempo e nella memoria che si snoda tra vizi e virtù.

I genitori di Marcel, Adrien Proust e Jeanne Weil

I luoghi dell’infanzia di Marcel, la casa della famiglia paterna a Illiers e quella della famiglia materna a Auteuil, sono molto importanti per capire la sua personalità e la sua opera.

Illiers (dipartimento Eure-et-Loir), che ha cambiato il nome in Illiers-Combray in occasione del centenario della nascita di Marcel, una piccola cittadina a 114 km da Parigi e a 25 km da Chartres, sarà per circa 15 anni il luogo delle vacanze di Pasqua e, a volte, dell’estate della famiglia di Marcel.

Il nonno paterno, Louis Proust, aveva una bottega di spezie sulla piazza del paese di fronte alla chiesa e aveva sposato intorno al 1827 Virginie Torcheaux. Nel 1828 era nata Elisabeth e nel 1834 Adrien, il padre di Marcel. Egli non menzionò mai nei suoi scritti i nonni paterni, e la casa delle vacanze, che avrà tanta parte nella Recherche, è quella della zia Elisabeth che aveva sposato Jules Amiot, commerciante di stoffe. (La casa esiste tutt’ora ed è stata trasformata in museo. Maison de Tante Léonie - Musée Marcel Proust)

Adrien Proust, dopo essersi diplomato con una borsa di studio al liceo di Chartres, va a Parigi a studiare medicina, si laurea a pieni voti e inizia una carriera medica di successo come primario e professore universitario, riceve importanti incarichi dal governo in occasione del diffondersi della peste in Europa intorno al 1860-1870, diventa un luminare nel campo dell’igiene.

All’epoca di Marcel, Auteuil era un borgo alle porte di Parigi, ora completamente inglobata nella metropoli, luogo di villeggiatura fuori porta per ricche famiglie borghesi. Jeanne Weil, la madre di Marcel, discendeva da un'agiata famiglia ebrea di origine tedesca, il nonno materno, Nathè Weil, era un agente di cambio. La nonna materna Adele Berncastel, amante della musica e della letteratura (appassionata delle lettere di Madame de Sévigné), trasmetterà insieme alla figlia Jeanne, l’amore per la lettura e per le opere d’arte al nipote.

Marcel e il fratello Robert

Nel 1873, quando Marcel ha 2 anni, nasce il fratello Robert che seguirà le orme paterne diventando anche lui un medico di successo. Anche se per tutta la vita nutrì un profondo affetto per il fratello, non c’è traccia di Robert nella sua opera.

Nella Recherche le due località sono sovrapposte, la descrizione della casa della zia Leonie a Combray corrisponde a quella di Illiers ma molte situazioni, come la famosa scena del bacio della mamma, sono accadute a Auteil, e i personaggi dei nonni e dei prozii sono ispirati a quelli materni.

Tutti gli anni, la famiglia di Marcel prendeva il treno il venerdì santo per passare le vacanze pasquali a casa degli zii. Una parte importante del soggiorno a Illiers erano le passeggiate per le campagne, erano essenzialmente due, una più breve in direzione di Meseglise, che egli poi chiamò la strada di Swann, ed una più lunga la strada dei Guermantes.

A nove anni, Marcel ha un primo gravissimo attacco di asma, la malattia che lo tormenterà per tutta la vita, attribuita dai medici a cause psicosomatiche ed aggravata dal diffondersi dei pollini in primavera.

Più tardi, per la salute cagionevole di Marcel, iniziarono i soggiorni al mare, in varie località della Normandia come Trouville e Cabourg.

La classe di filosofia al Liceo Condorcet (1888-1889). Marcel è il primo a sinistra in seconda fila.

Dopo aver frequentato con ottimi risultati il Liceo Condorcet ed aver conseguito il premio d'onore nella dissertazione di francese agli esami di baccalaureato nel 1889, Proust si arruolò come volontario nel 76mo Reggimento di fanteria di stanza ad Orléans.

L'esperienza militare, anche se terminata in modo deludente, perché non venne considerato idoneo alla prosecuzione del servizio essendosi classificato penultimo del suo corso, corrisponde a un periodo di un certo benessere fisico: sia nel corpo sia nella sfera più profonda degli affetti, un tentativo di diventare come tutti gli altri: vi è in Proust una percezione dell'alterità dovuta alla scoperta della sua omosessualità. Il tentativo però fallisce, i suoi disturbi si aggravano e Marcel sa ormai che è un malato di asma cronica e inguaribile: sarà nel personaggio del suo primo romanzo, Jean Santeuil, che egli rifletterà questa coscienza della salute perduta. Egli cercherà di tenere nascosto il suo orientamento sessuale fino alla morte della madre, ma già in Jean Santeuil vi sono dei passaggi di cui si riconoscono in personaggi femminili le figure reali di giovani amici di Proust, come Lucien Daudet [1]. A questo processo di mascheramento lo scrittore ricorrerà anche in seguito, e in Albertine, personaggio della Recherche, è riconoscibile una trasposizione della vicenda di Alfred Agostinelli[2], prima "prigioniero" dell'amore di Proust, poi "fuggitivo" verso un destino di morte.

Il liceo Condorcet

Certamente questo sforzo continuo di mascherare la sua natura lo tiene in costante tensione e farà dire più tardi ad André Gide che nei colloqui con Proust questi si rimproverava per «Questa indecisione, che, per nutrire la parte eterosessuale del suo libro, gli aveva fatto trasporre à l'ombre des jeunes filles tutto ciò che i suoi ricordi di omosessuale gli proponevano di grazioso, di tenero e di affascinante, di modo che non gli era restato più per Sodoma che del grottesco e dell'abbietto». [3].

Concluso il servizio militare, seguì alla Ecole libre de sciences politiques le lezioni dello storico Albert Sorel (che non lo giudicò positivamente); alla Sorbona frequentò i corsi di Henri Bergson, suo zio acquisito. Proust più tardi negò che la sua opera fosse influenzata dal pensiero del filosofo [4][5]. Alla laurea in legge, nel 1893, seguì un breve periodo di pratica presso uno studio legale, che valse a Proust la convinzione che quella non fosse affatto la sua strada.

La giovinezza

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Proust iniziò molto giovane a frequentare gli ambienti raffinati dell'alta borghesia e dell'aristocrazia, grazie alla posizione sociale ed economica della sua famiglia. Incontrò scrittori in vista, tra i quali probabilmente Paul Valéry e André Gide; nel salotto di Madeleine Lemaire, che frequentava insieme all'amico musicista Reynaldo Hahn, conobbe Robert de Montesquiou, di famiglia illustre, colto ed elegante, notoriamente omosessuale. Montesquiou, al quale già si era ispirato Joris Karl Huysmans per il protagonista del romanzo À rebours (Controcorrente), fornì a Proust molti elementi per il personaggio del barone Charlus nella Recherche.

Robert de Montesquiou, modello del barone Charlus della Recherche

Da un'altra figura delle cronache mondane, la contessa Elisabeth de Greffulhe, Proust trasse spunti per i personaggi della duchessa Oriane de Guermantes e della principessa di Guermantes.

In questi anni coltivò le sue ambizioni letterarie: nel 1894 pubblicò Les Plaisirs et les Jours, raccolta di prose poetiche, ritratti e racconti, in cui egli appare uno scrittore promettente. Tuttavia l'opera, illustrata dall'apprezzata acquarellista Madeleine Lemaire, passò quasi inosservata, e fu accolta con severità da alcuni critici, primo fra tutti lo scrittore e giornalista Jean Lorrain, che fece anche velenose insinuazioni sulle amicizie maschili di Proust, in particolare sul legame con il diciassettenne Lucien Daudet, figlio dello scrittore Alphonse Daudet. Ne nacque un duello alla pistola, che finì senza ferite ma causò disagio e dolore nell'autore esordiente. Egli fu da quel momento considerato un dilettante; questa fama si mantenne fino alla pubblicazione dei primi volumi della Recherche.

Jean Lorrain. Caricatura di Sem (Georges Goursat, 1863-1934).

Nel 1896, su pressioni del padre, trovò un incarico come volontario presso la Bibliothèque Mazarine; ben presto però ottenne un congedo per malattia, che venne prolungato per alcuni anni, finché fu considerato dimissionario. Continuò a vivere nell'appartamento dei suoi genitori (in Boulevard Malesherbes) fino alla morte di essi.

Nell'estate del 1895 aveva intrapreso la redazione di un romanzo sulla vita di un giovane appassionato di letteratura nella Parigi elegante di fine secolo. Pubblicato postumo nel 1952, il libro, intitolato Jean Santeuil dal nome del personaggio principale, è rimasto incompiuto. Proust vi rievoca l'affare Dreyfus, del quale fu un testimone diretto, assistendo al processo. Fu uno dei primi sostenitori di una petizione a favore del capitano francese accusato di tradimento, e la fece firmare ad Anatole France.

Verso il 1900 abbandonò la stesura di questo romanzo per dedicarsi alla lettura delle opere di Thomas Carlyle, Ralph Waldo Emerson e di John Ruskin, scrittore, critico d'arte e studioso di estetica.

Traduzioni, articoli, saggi

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Proust iniziò a tradurre le opere di Ruskin nel 1900, dopo la morte dello scrittore. L'opera di Ruskin ebbe tale importanza per lui che Proust dichiarò di conoscere "a memoria" alcuni suoi libri, compresi The Seven Lamps of Architecture, The Bible of Amiens e Praeterita.

Dato che non padroneggiava bene la lingua inglese, lavorò sulla base di una prima traduzione letterale fatta dalla madre, per poi elaborarla in francese raffinato con l'aiuto dell'amica Marie Nordlinger, cugina di Reynaldo Hahn. Pubblicò nel 1904 La Bible d'Amiens, e nel 1906 Sésame et les lys. Queste traduzioni furono accolte favorevolmente dai critici, come Henri Bergson, ma non ebbero successo editoriale. Sono tuttavia importanti per le ricche prefazioni e le note dettagliate che accompagnano il testo (Proust aveva compiuto dei "pellegrinaggi ruskiniani" nel nord della Francia, ad Amiens, e soprattutto a Venezia dove si recò con la madre). Numerosi altri viaggi furono compiuti da Proust insieme ad un nuovo amico, Bertrand de Salignac-Fénelon, che darà origine al personaggio di Saint-Loup nella Recherche[6]. Nel corso del lavoro di traduzione, Proust si distaccò progressivamente da Ruskin, fino a criticarne le posizioni estetiche. Cominciò così a elaborare la propria teoria sull'arte e sul ruolo dell'artista nella società. Proust rimprovera a Ruskin la sua "idolatria estetica" e afferma che l'opera d'arte dev'essere amata per se stessa e non perché viene citata da uno scrittore. Questi giudizi sono affidati, nella Recherche, a due personaggi centrali come Swann e Charlus.

Proust soffrì per la morte del padre (26 novembre 1903) e soprattutto per la perdita della madre (26 settembre 1904), che lo lasciò a lungo in uno stato di prostrazione. Dopo la loro morte Proust preferì non ricevere più gli amici in casa propria e prese l'abitudine di fare inviti e di soggiornare anche per settimane intere all'Hôtel Ritz in Place Vendôme, uno degli alberghi più lussuosi di Parigi; ancora oggi questo albergo conserva al primo piano una stanza dedicata a Marcel Proust.

Gli amici di Marcel Proust

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Lo stesso argomento in dettaglio: Gli amici di Marcel Proust.
Reynaldo Hahn

Per meglio capire come Proust sia potuto arrivare a comprendere fino in fondo l'animo umano può anche essere d'aiuto ricordare i più importanti tra i suoi amici. I lunghi anni trascorsi in società gli hanno procurato la cattiva fama di dilettante snob, in realtà egli ha utilizzato tutta la sua esperienza mondana per comporre la grande opera: nella miriade di personaggi sono stati utilizzati dettagli fisici, morali e comportamentali osservati per lunghi anni.

I luoghi di Marcel Proust

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Lo stesso argomento in dettaglio: I luoghi di Marcel Proust.
Caillebotte e una rappresentazione possibile dell'ambiente di Combray

Approfondire la conoscenza dei luoghi descritti da Proust permette di capire meglio la sua capacità di trasfigurare la realtà pur restandole fedele. È importante conoscere i luoghi proustiani perché l'enorme sensibilità dello scrittore ha avuto spesso contraccolpi in base ai mutamenti d'abitazione. Nello stesso modo i luoghi a lui cari sono stati largamente inseriti nelle sue opere. Molti ammiratori di Proust amano ripercorrere le strade e i luoghi da lui frequentati.

Proust e il denaro

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Alla morte della madre l'eredità venne divisa tra i due fratelli Proust. Jean-Yves Tadié, importante biografo, ha calcolato sulla base della minuta della successione presso il notaio, in valori 1990, un capitale di 42 milioni di franchi francesi (il cambio era di circa 300 lire e quindi sono circa 12 miliardi di lire) a disposizione di Marcel Proust.

Come investitore Proust appartiene alla categoria che compra quando un titolo sale e vende quando scende. La Borsa lo distrae dall'impegno della scrittura (così come il casinò d'estate ove gioca molto), e la sua sensibilità lo spinge verso titoli con un bel nome fantasioso ed esotico: Ferrovie del Messico, Miniere d'oro australiane, Ferrovie del Tanganica, Tram, Light and Power di Buenos Aires sono i suoi preferiti.
Nel 1914, alla vigilia della grande guerra, Proust perse molto denaro per il ribasso che le Borse ebbero in quel periodo.

Così Marcel è considerato completamente incapace di "fare il contabile", di capire appieno il valore del denaro: è molto generoso, dà mance e regali principeschi. Nel suo animo non tiene in alta considerazione i beni materiali, in particolare i mobili, le case (con il fratello terrà solo per 12 anni la casa dei genitori) e le collezioni.

In tutta la Recherche in sostanza non ci sono numeri, né tanto meno prezzi (nel Tempo ritrovato dice: «Le opere che contengono teorie sono come oggetti su cui si sia lasciato il prezzo») e neppure le date in cui avvengono i fatti.

Verso il romanzo

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In questi anni, oltre a scrivere articoli di cronaca mondana, nati dall'assidua frequentazione dei salotti borghesi e aristocratici, Proust pubblicò dei pastiches di altri scrittori, in un esercizio di imitazione che potrebbe averlo aiutato a mettere a punto lo stile personale. Nel 1908 cominciò a dedicarsi a diversi frammenti che più tardi sarebbero confluiti nel libro Contre Sainte-Beuve. In una lettera del 5 o 6 maggio scrisse: "Ho in cantiere: / uno studio sulla nobiltà / un romanzo parigino / un saggio su Sainte-Beuve e Flaubert / un saggio sulle donne / un saggio sulla pederastia (non sarà facile pubblicarlo) / uno studio sulle vetrate / uno studio sulle pietre tombali / uno studio sul romanzo". [7]

Da questi materiali disparati cominciò a prendere forma un testo narrativo, la cui trama a grandi linee era centrata su un io narrante, insonne, che di notte ricorda come da bambino aspettava che la madre venisse a chiamarlo la mattina. Il romanzo si sarebbe dovuto concludere con un esame critico di Sainte-Beuve e con la confutazione della sua teoria che per comprendere l'opera di un artista lo strumento più importante sia la biografia. Nel manoscritto incompiuto ci sono molti elementi che corrispondono a parti della Ricerca: in particolare, alle sezioni "Combray" e "Un amore di Swann" del volume primo, e alla sezione finale del volume settimo.

La difficoltà di trovare un editore, e un graduale cambiamento nell'impostazione del romanzo, indussero Proust a rivolgersi a un progetto diverso che contenesse tuttavia molti temi ed elementi di quello abbandonato.

L'opera più celebre: La Recherche

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Lo stesso argomento in dettaglio: Alla ricerca del tempo perduto.
La tomba di Proust

Alla ricerca del tempo perduto (À la recherche du temps perdu) è un romanzo scritto tra il 1908-1909 e il 1922 e pubblicato nell'arco di quattordici anni, tra il 1913 e il 1927, gli ultimi tre volumi postumi.

L'opera è suddivisa per meri motivi editoriali in sette volumi:

In Dalla parte di Swann Proust ha inserito un vero e proprio "romanzo nel romanzo" col titolo Un amore di Swann.

Iniziato nel 1909, il romanzo Alla ricerca del tempo perduto venne elaborato durante anni di volontaria reclusione nella casa di Boulevard Haussmann, nei quali Proust, la cui salute già cagionevole era peggiorata, lavorava di notte, scrivendo a letto nella stanza foderata di sughero per isolamento acustico. Questa è ora riprodotta nel Museo Carnavalet di Parigi.

Il primo volume, Du côté de chez Swann (Dalla parte di Swann) fu respinto dall'editore Gallimard su consiglio di André Gide, e venne edito a spese dell'autore da Grasset (1913). Il 30 maggio 1914, in un incidente aereo, Proust perse il segretario e compagno, Alfred Agostinelli. Il dolore per questa perdita si riflette in alcune pagine della Ricerca.

Le edizioni Gallimard accettarono il secondo volume, À l'ombre des jeunes filles en fleurs (All'ombra delle fanciulle in fiore), che valse a Proust nel 1919 il premio Goncourt. Ricevette moltissime lettere di congratulazioni e si decise ad uscire di casa per frequentare le personalità presenti nella Parigi del dopoguerra. Nell'agosto del 1920 uscì il terzo volume, la prima parte di Le côté de Guermantes (I Guermantes), e nel 1921 la seconda parte insieme alla prima parte del quarto volume, Sodome et Gomorrhe (Sodoma e Gomorra). La sua salute peggiorava rapidamente, ma Proust non cessò di lavorare ai volumi successivi. Nell'aprile 1922 fu pubblicata la seconda parte di Sodome et Gomorrhe.

Il 18 novembre 1922, per una bronchite mal curata, Marcel Proust morì. Venne sepolto nel cimitero parigino del Père Lachaise.

Gli ultimi tre volumi, alle cui bozze si era dedicato instancabilmente senza però completarne la revisione, furono pubblicati postumi a cura del fratello Robert.

Il famoso ritratto di Marcel Proust eseguito da Jacques-Émile Blanche nel 1892 è conservato nel Musée d'Orsay di Parigi. Tutti i manoscritti delle opere letterarie di Marcel Proust sono conservati presso la Bibliothèque nationale de France.

Ultima pagina della Recherche

Oltre alla Ricerca, celebre capolavoro, nella produzione letteraria di Marcel Proust vanno ricordate le prefazioni alle due opere dello scrittore inglese John Ruskin: La Bible d'Amiens (1904) e Sésame et les lys (1906).

Inoltre:

  • Mélancolique villégiature de Madame de Breyves (1893)
  • L'indifférent (novella del 1893, pubblicata nel 1896)
  • Les plaisirs et les jours (1896)
  • Sur la lecture (1905)
  • Dal 1895 al 1900 lavora al romanzo Jean Santeuil che resterà incompiuto e inedito sino al 1952.
  • Nel 1908 inizia il saggio Contre Sainte-Beuve che verrà pubblicato postumo nel 1954.

Proust e la critica letteraria

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Decine di critici letterari in tutto il mondo hanno dedicato i loro studi all'opera di Proust. La critica letteraria si è evoluta col tempo, dando di volta in volta preminenza ad aspetti diversi degli scritti di Proust.

Nel '900 i critici hanno privilegiato, di Proust, la padronanza della sintassi, le leggi che regolano il suo periodare, la struttura del racconto e il suo procedere, la costruzione dei personaggi e le loro somiglianze con persone reali che Proust conosceva.

In ambito internazionale si può segnalare la lettura mimetica dell'opera di Proust da parte dell'antropologo francese René Girard.

Tra i più importanti critici italiani che hanno scritto su Proust vanno ricordati:

La critica letteraria all'inizio del 2000

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A ottant'anni dalla morte di Proust la critica letteraria tende ora a mostrare la sua capacità di insegnare come affrontare la vita, privilegiando la sua sapienza.

Basti ricordare due libri recenti:

La testimonianza di Joseph Czapski

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Nel 1940 - 1941 nel campo di Griazowietz, in Siberia, Joseph Czapski, pittore e scrittore polacco, tenne una serie di incontri con i suoi compagni di prigionia parlando della Recherche di Proust, avendo a sua disposizione solo la propria memoria. Joseph Czapski fu uno dei pochi ufficiali polacchi (appena 450) che scamparono al Massacro di Katyń perpetrato dai sovietici. Lo stesso Czapski scrive riguardo a questa esperienza: «La gioia di poter partecipare ad un'impresa intellettuale in grado di dimostrarci che eravamo ancora in grado di pensare e reagire a realtà dello spirito che non avevano niente in comune con la nostra condizione di allora trasfigurava ai nostri occhi quelle ore passate nel grande refettorio dell'ex convento, questa strana scuola clandestina dove rivivevamo un mondo che ci sembrava perduto per sempre. È incomprensibile perché proprio noi, quattrocento ufficiali e soldati, ci siamo salvati su quindicimila compagni scomparsi senza lasciare tracce, da qualche parte sotto il circolo polare artico ai confini della Siberia. Su questo lugubre sfondo, quelle ore trascorse a ricordare Proust e Delacroix mi sembrano le più felici».

La testimonianza di Joseph Czapski è pubblicata nello smilzo libretto La morte indifferente: Proust nel gulag; titolo originale Proust contre la déchéance.

Riferimenti su Proust

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Il regista Sergio Leone nel suo capolavoro C'era una volta in America rende omaggio a Marcel Proust come rievocatore della memoria. All'inizio del film, infatti, Robert De Niro, ormai maturo, torna al bar della sua giovinezza e al barista che gli chiede cosa abbia fatto in tutti questi anni risponde: «Sono andato a letto presto» e solo dopo queste parole incomincia a ricordare la sua giovinezza. Marcel Proust infatti per cominciare il tempo perduto scrive: «Per lungo tempo sono andato a letto presto la sera».

Nel film Little Miss Sunshine Steve Carrell si presenta come lo "studioso numero 1 di Marcel Proust": lo stesso film presenta riferimenti alla sua opera Il tempo ritrovato. Luchino Visconti aveva sempre voluto fare un film sulla Recherche. Negli ultimi anni della sua vita cominciò a lavorarci. Nel 1971 lui e Suso Cecchi D'Amico, che scrisse la sceneggiatura, andarono in Francia per cercare i luoghi in cui girare il film. Ma la morte prematura di Visconti non consentì la sua realizzazione.

Film sulla Recherche

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Film sulla Recherche non realizzati

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  • Joseph Losey cercò a lungo di realizzare la versione cinematografica della Recherche e ne affidò la sceneggiatura al grande drammaturgo inglese Harold Pinter che riuscì nell'opera. Nonostante il riconosciuto valore dello scritto [8], il film non fu mai realizzato non avendo Losey potuto trovare i finanziatori negli anni '60. La sceneggiatura è stata pubblicata in tutto il mondo e costituisce ancora oggi un esempio di rara capacità di sintesi e di efficace trasposizione dal linguaggio letterario a quello cinematografico. In Italia è stata pubblicata da Einaudi.
  • Una sceneggiatura, su richiesta della produttrice Nicole Stéphane, fu scritta da Ennio Flaiano; venne pubblicata nel 1989 [9].
  • Anche Luchino Visconti, nei primi anni '70, cercò di portare sul grande schermo l'opera di Proust ed anche in questo caso la sceneggiatura [10], scritta dallo stesso regista insieme a Suso Cecchi D'Amico ed Enrico Medioli, non trovò produttori disponibili a finanziarla. Tra gli interpreti contattati da Visconti, Alain Delon, Silvana Mangano, Romolo Valli.
  1. ^ Jean-Yves Tadié, Vita di Marcel Proust, pag. 312
  2. ^ Marcelproust.it
  3. ^ André Gide, Diario, 1889-1939
  4. ^ Marcel Proust,Scritti mondani e letterari, p. 508
  5. ^ Mario Bonfantini, Proust o l'eredità dell'Ottocento, apparso in Ottocento francese (Torino, Giappichelli 1966 pp. 273-291) dello stesso autore, sottolinea come Proust volle fermamente prendere le distanze dal pensiero bergsoniano.
  6. ^ Marcelproust.it
  7. ^ Jean-Yves Tadié, Vita di Marcel Proust, pag. 566.
  8. ^ pubblicato in italiano nel 1987 presso Einaudi
  9. ^ Progetto Proust, a cura di Maria Sepa, Bompiani, 1989
  10. ^ Mondadori, 1986
  • Harold Bloom, Il Canone Occidentale. I Libri e le Scuole delle Età, Bompiani, Milano, 1996
  • Mario Bonfantini, Ottocento francese, Giappichelli, Torino, 1966
  • Alain de Botton, Come Proust può cambiarvi la vita, Guanda, Milano, 2003
  • Pietro Citati, La colomba pugnalata, Mondadori, Milano, 1995
  • Joseph Czapski, La morte indifferente. Proust nel Gulag ed. L'Ancora del Mediterraneo, Napoli, 2005. ISBN 88-8325-152-0
  • Giacomo Debenedetti, Rileggere Proust, Mondadori, Milano, 1982
  • Giovanni Macchia, L'angelo della notte, Rizzoli, Milano,1979
  • Luigi Magnani, La musica in Proust, Einaudi, Torino, 1997
  • George D.Painter, Marcel Proust , Feltrinelli, Milano, 1965
  • Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto, Mondadori, Milano, 1970. Contiene: Cronologia della vita dell'Autore e del suo tempo, antologia critica e bibliografia a cura di Luciano Erba.
  • Paolo Pinto e Giuseppe Grasso (a cura di), Proust e la critica italiana, Roma, Newton Compton, 1990
  • Jean-Yves Tadié, Vita di Marcel Proust, Mondadori, Milano, 2002
  • Alessandro Piperno, Proust antiebreo, Franco Angeli Editore (2000) ISBN 88-464-1876-X

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore vincitori Premio Goncourt Successore
Georges Duhamel 1919 Ernest Pérochon