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La famiglia Santuliana (anche nota come Santa Juliana, Santa Giuliana, Santagiuliana, Santa Uliana e Sant’Uliana), è stata una famiglia nobile vissuta a Padova tra il 1042 ed il 1690.

Santuliana
File:N.d.
Interzato in fascia; nel primo una croce patente di rosso al campo nero, nel secondo un leopardo d’oro al campo azzurro, nel terzo d’oro pieno. Cimiero: elmo, turbante e altre spoglie turchesche, sormontate da immane drago vermiglio ad ale verdi abbassate.
TitoliPatrizi
FondatoreGiovanni de’ Zambi
Data di fondazione1042
EtniaItaliana

La storia documentata della famiglia Santuliana inizia nel 1042, con l’arrivo a Padova di Giovanni de’ Zambi, feudatario imperiale tedesco - nonno di un tale nobile Ugone di Santa Giuliana vivente al 1154 - che si stabilisce in territorio patavino nei pressi della Chiesa di Sant’Apollonia. Due secoli più tardi, un suo discendente, chiamato sempre Ugone di Santa Giuliana, è nominato podestà, con il titolo di Rettore, della città di Verona nel 1251, restando in carica fino al 1253. In quell’anno, infatti, è perseguitato insieme al  fratello e decapitato da Ezzelino III da Romano. La famiglia, considerata nobile, viene reputata estinta, tuttavia ne La secchia rapita, ambientata nella prima metà del XIV secolo e quindi quasi un secolo dopo la morte dell’Ugone podestà di Verona, il Tassoni dà notizia di un altro Ugone Santuliana, suggerendo che la famiglia abbia in realtà continuato a prosperare altrove.

La famiglia Santuliana, presto ricomparsa negli annali, acquisisce prestigio nonostante la perduta nobiltà, grazie ad un lucrativo commercio di olio prima e di legname poi. Le ricchezze consentono alla famiglia di possedere, secondo gli estimi del 1544, quello che è oggi noto come Villa Zaborra Castello di San Pelagio e di far costruire da Andrea da Valle, nel XV secolo, un palazzo in via San Francesco a Padova. Nel 1432 la famiglia guadagna il titolo nobiliare di Patrizi e torna ad essere una delle famiglie nobili padovane; nel 1537 Giovanni Santa Giuliana viene insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine di San Marco della Serenissima Repubblica di Venezia. Nel 1570 viene conferito il titolo di Cavaliere dell’Ordine dei Cavalieri Aurati a Giovanni Santagiuliana per i servizi resi presso l’ambasciata serenissima nella Santa Sede.

Nel 1570 il figlio del Cavalier Giovanni Santa Uliana, Marcantonio, è eletto sopracomito di una galea, la Piramide con cane legato, con motto “in utraque fortuna”, che arma a sue spese. Si imbarca con il fratello Camillo ed il cugino Sigismondo Polcastro nell’aprile del 1571 presso il lido di Venezia per partecipare alla Battaglia di Lepanto. Diciannovesima dello schieramento centrale, la Piramide combatte valorosamente, affondando una nave turca e catturandone un’altra, la quale aveva come impresa un drago rosso con le ali verdi. Da quest’ultima vengono catturati schiavi ed armi turche con le quali adornano la propria dimora a Santa Sofia a Padova; il drago, impresa della nave turca, viene da allora raffigurato come cimiero negli stemmi familiari. Camillo, a memoria del trionfo, commissiona una cappella all’interno della Basilica di Sant’Antonio di Padova, completata nel 1624. In questa viene tumulato il padre Giovanni e vengono raffigurate le immagini della sconfitta dei turchi e lo stemma di famiglia. Sempre Camillo, forte della sua esperienza bellica, è tra i fondatori della Accademia Delia nel 1608, nonché più volte deputato di Padova.

I fratelli Francesco e Otto Santuliana, nipoti di Camillo, si dedicano alla malavita almeno dal 1648: compiono infatti “omicidi, svaleggi, stupri, violenze, minacce ed estorsioni nelle botteghe”. Il 22 marzo 1666, esasperata dalle sue scorribande ed incapace di catturare Francesco ed i suoi bravi, la Serenissima lo esilia e provvede a demolire l’ancestrale casa a Santa Sofia, in quella che è ora piazzetta Colonna. In luogo della dimora viene apposta una colonna recitante:

A perpetuo scorno, et infamia de Francesco, o’ Gio; Francesco Sant’Uliana bandito di più bandi come capo de svaleggiatori di corriere e violatore della sicurezza delle barche, e de transiti, per decreto dell’eccelso Conseglio di Dieci XXIX Marzo MDCLXVI

Nonostante l’esilio di Francesco, la famiglia Santuliana continuano ad esistere a Padova. Oltre a Daniel Santuliana, chirurgo in vita al 1685, possiede una certa fama anche Adriano Santuliana, ecclesiastico dominicano. Studia Filosofia a Perugia e Teologia a Milano dove diviene lettore, prima di tornare al convento di S. Agostino di Padova dove insegna Filosofia. A 27 anni, nel 1653, diviene lettore di Logica all’Università di Padova; nel 1663 diventa lettore pure di Filosofia. Insegna a Venezia, Padova, Vicenza, Verona, Brescia, Udine, Treviso, Ferrara, Ravenna, Piacenza ed altre città italiane con grande successo, al punto di essere nominato, nel 1670, teologo del Duca Alessandro della Mirandola. Nel 1690, con la morte del conte Alessandro Santuliana, la famiglia è data per estinta ed i suoi averi venduti, incluso il patrimonio librario specializzato nella disciplina del combattimento.

Nonostante i Santuliana siano ormai dati per estinti, si ha traccia di un Antonio Santuliana, probabilmente il figlio del brigante Francesco, costruttore di strumenti di laboratorio e collaboratore di Antonio Vallisneri tra il 1708 ed il 1709. Tra i dispacci del Capitano Sebastiano Foscari di Vicenza, inoltre, compaiono le denunce verso due ulteriori Santuliana, forse parenti di Antonio: Giovanni e Domenico. Il primo è reo di aver ucciso a colpi di archibugio, nel 1712, tale Giovanni Maria Doin, a sua volta colpevole di aver rubato delle noci dai campi della sua donna, la contessa Anna Feramosca; il pastore Domenico è pure responsabile di un omicidio a colpi di archibugio nel 1714, ma questa volta la vittima è un dipendente comunale con cui aveva avuto una diatriba il giorno prima, tale Giovanni Maria Tomasi. La famiglia Santuliana sembrerebbe quindi essere sopravvissuta alla presunta estinzione per la seconda volta, perdendo ancora una volta i propri titoli nobiliari.

L’albero genealogico

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Della famiglia Santuliana ci è fornito, da Antonio Sant’Uliana, un albero genealogico risalente al 2 agosto 1640, partendo approssimativamente dal XIV secolo.

  • Giovanni
    • Fioravante
      • Giovanni (+1458) sposato Cattarina Borghese
        • Rodolfo
        • Nicolò
        • Daniel Testator (+1479)
          • Giovanni
            • Antonio
              • Gerolamo
                • Tullio sposato Capiuaccia
                  • Adriano (1626+1683)
              • Giovanni (+1593) sposato Angela
                • Marcantonio
                • Giulio Testator
                  • Giovanni
                    • Daniel
                    • Giulio (1609) sposato Orsetta Capodivacca
                      • Alessandro (+1690)
                • Camillo (1541+1640)
                  • Antonio (+1670)
                    • Carlo
                    • Ottone
                    • Francesco
                      • Antonio

Luoghi e architetture

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  • Casa Sant’Uliana, a Padova. Demolita nel 1666, ora presente una piazzetta denominata piazzetta Colonna, in via Altinate.
  • Palazzo Sant’Uliana, a Padova. Edificio costruito da Andrea da Valle nel XV secolo, in via San Francesco dal civico 190 al 196.
  • Castello Sant’Uliana, a Terradura. Edificio del XVI secolo costruito su fortezza del XIV secolo, quasi interamente ricostruito nel XVIII secolo, venduto alla famiglia Zaborra nel 1675, ora noto come Castello di San Pelagio.
  • Cappella Sant’Uliana, a Padova. Cappella all’interno della Basilica di Sant’Antonio di Padova, realizzata nel 1624, smantellata e sostituita.
  • Quaderni per la storia dell’Università di Padova
  • S. Orsato, Historia di Padova
  • A. Carli, Istoria della città di Verona sina all’anno MDXVII
  • M. Cesarotti, Opere
  • G. Cappelletti, Storia di Padova
  • Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, Memorie
  • Touring Club Italiano, Veneto (esclusa Venezia)
  • Miscellanea bibliothecae apostolicae vaticanae
  • E. Alberi, L’Italia nel secolo decimosesto
  • B. Gonzati, La Basilica di S. Antonio di Padova
  • L. I. Grotto dell’Ero, Cenni storici sulle famiglie di Padova e sui monumenti dell’Università
  • C. Rinaudo, Rivista storica italiana
  • P. Preto, Persona per hora secreta
  • L. Organte, Il giro di Padova e dintorni in 501 luoghi
  • Consiglio dei Dieci, Seconda sentenza et bando dell’eccelso Conseglio di Dieci contro Francesco Sant’Uliana
  • G. Mazzantini, Inventari dei manoscritti delle biblioteche d’Italia
  • G. Contarini, Notizie storiche circa li pubblici professori nello Studio di Padova
  • L. S. Olschki, Antonio Vallisneri: gli anni della formazione e le prime ricerche
  • S. Foscari, Dispacci 1709-1714
  • Atti e memorie dell’Accademia patavina di scienze, lettere ed arti

Voci correlate

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