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Triple Gold Club
Il Triple Gold Club, (in italiano: "Club del triplo oro"), è un termine utilizzato nel mondo dell'hockey su ghiaccio per indicare quei giocatori e allenatori capaci di vincere una medaglia d'oro ai Giochi olimpici, una medaglia d'oro al Campionato mondiale e la Stanley Cup, trofeo destinato alla squadra vincitrice della National Hockey League. L'International Ice Hockey Federation li riconosce come i tre eventi hockeistici più importanti al mondo.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Tomas Jonsson, Mats Näslund e Håkan Loob diventarono i primi membri del Club quando il 27 febbraio 1994 conquistarono con la nazionale della Svezia l'oro ai giochi di Lillehammer 1994. Il termine iniziò ad acquisire sempre più notorietà al termine dei giochi di Salt Lake City 2002, quando si aggiunsero i primi tre giocatori di nazionalità canadese.[2][3][4] L'8 maggio 2007 la IIHF annunciò che il Club da lì in poi sarebbe stato riconosciuto a livello ufficiale e che i giocatori vincenti in tutti e tre i principali eventi sarebbero stati premiati.[5][6][7] La prima cerimonia si sarebbe dovuta tenere in Canada nel corso del Campionato mondiale 2008, tuttavia essa fu rimandata a settembre di quell'anno in occasione nella prima edizione della Victoria Cup.[7][8]
I giocatori membri del Triple Gold Club sono trenta: undici canadesi, nove svedesi, sette russi (sei dei quali hanno vinto titoli olimpici e mondiali con la nazionale sovietica o della CSI), due cechi e un finlandese. Undici di loro sono difensori, mentre tutti gli altri sono attaccanti; nessun portiere rientra ancora nel Club.[1] I giocatori ad aver impiegato il minor tempo ad entrare nel Triple Gold Club partendo dal loro primo titolo vinto sono gli svedesi Niklas Kronwall, Mikael Samuelsson e Henrik Zetterberg, vincitori delle Olimpiadi e dei Mondiali nel 2006 e della Stanley Cup nel 2008 con la franchigia dei Detroit Red Wings.[9] Allo spettro opposto il russo Vjačeslav Fetisov impiegò 19 anni per vincere tutti e tre i titoli necessari.
Il canadese Jonathan Toews è il più giovane ad essere stato incluso nel Club, avendo vinto il terzo titolo, la Stanley Cup, all'età di 22 anni e 42 giorni; Pavel Datsyuk invece è il più anziano, capace di vincere l'oro olimpico a 39 anni e 220 giorni. I russi Fetisov e Igor' Larionov, insieme allo svedese Peter Forsberg, sono gli unici giocatori che hanno vinto tutte e tre le competizioni più di una volta. Dieci dei membri del Triple Gold Club hanno conquistato la Stanley Cup militando per i Detroit Red Wings, più di qualsiasi altra formazione della NHL.
Mike Babcock diventò il primo allenatore capace di entrare nel Triple Gold Club il 28 febbraio 2010 dopo aver condotto il Canada alla medaglia d'oro ai giochi di Vancouver 2010. In precedenza aveva vinto il Campionato mondiale nel 2004 e aveva vinto la Stanley Cup alla panchina dei Red Wings nel 2008.[10]
Componenti
[modifica | modifica wikitesto]La IIHF considera i premi che compongono il Triple Gold Club "i tre trofei più importanti che si possano conquistare nello sport".[1] Il Club nacque solo in epoca moderna poiché i giocatori militanti in National Hockey League, a causa del loro status di professionisti, non poterono prendere parte al Campionato mondiale fino al 1977, mentre la prima apparizione olimpica fu nel 1998, essendo fino ad allora intesi come tornei riservati ai giocatori dilettanti. In aggiunta a molti giocatori europei, in particolare quelli provenienti dall'Unione Sovietica e dalla Cecoslovacchia, non fu permesso di giocare in NHL per aggiudicarsi la Stanley Cup prima della caduta della cortina di ferro nel 1989.[1]
Giochi olimpici
[modifica | modifica wikitesto]I tornei di hockey su ghiaccio iniziarono ad essere disputati in occasione dei Giochi olimpici fin dal 1920. Il torneo maschile si svolse per la prima volta nei giochi di Anversa 1920 ed entrò nel programma dei giochi olimpici invernali fin dalla prima edizione di Chamonix 1924.[11][12] I giochi olimpici furono inizialmente riservati ai giocatori dilettanti, escludendo in tal modo gli atleti della NHL e delle altre leghe professionistiche esistenti. La nazionale del Canada dominò i primi tre decenni conquistando sei delle sette medaglie d'oro disponibili. L'Unione Sovietica partecipò per la prima volta alle olimpiadi del 1956, e da allora superò il Canada come principale potenza mondiale, vincendo sette dei nove tornei olimpici ai quali prese parte. Le uniche occasioni nelle quali non giunse la vittoria furono nel 1960 e nel 1980, tornei ospitati e vinti dagli Stati Uniti. Le altre nazioni ad essersi aggiudicate l'oro olimpico sono state il Regno Unito nel 1936, la Svezia nel 1994 e nel 2006, e la Repubblica Ceca nel 1998.[13]
La maggior parte dei migliori giocatori canadesi erano professionisti impegnati in NHL, pertanto la Canadian Amateur Hockey Association fece pressioni per permettere l'utilizzo in ambito internazionale dei giocatori professionisti in aggiunta a quelli dilettanti.[14] Dopo numerosi dibattiti riguardo alla definizione di professionismo nello sport, il Comitato Olimpico Internazionale a partire dal 1988 permise l'uso degli atleti professionisti ai Giochi Olimpici. Inizialmente la NHL si mostrò riluttante a concedere i propri giocatori agli impegni delle diverse nazionali poiché i tornei olimpici e mondiali erano in concomitanza con le fasi decisive della stagione regolare della NHL; alla fine fu raggiunto un accordo e a partire dal 1998 gli atleti della NHL iniziarono a prendere parte alle Olimpiadi.[15]
Campionato mondiale
[modifica | modifica wikitesto]Il Campionato mondiale di hockey su ghiaccio è un torneo annuale organizzato dalla International Ice Hockey Federation. È il principale torneo di hockey internazionale a cadenza annuale. Il torneo svoltosi alle Olimpiadi del 1920 è riconosciuto anche come il primo campionato mondiale. Fra il 1920 ed il 1968 i tornei olimpici furono dichiarati validi anche come campionato mondiali per quell'anno. Il primo campionato mondiale svoltosi in maniera autonoma fu disputato nel 1930, con la partecipazione di dodici nazionali.[16] Il formato attuale del mondiale prevede la partecipazioni di 16 nazionali nel Gruppo A, di 12 nazionali suddivise in due gruppi nella Prima Divisione e di altre 12 nazionali suddivise in due gruppi nella Seconda Divisione. Qualora vi siano più di 40 nazionali iscritte esse prendono parte alla Terza Divisione. Le squadre del Gruppo A sono suddivise in due gironi; le migliori quattro di ciascun gruppo compongono il quadro dei turni ad eliminazione diretta, al termine dei quali viene eletta la nazionale campione del mondo.[17]
Il Canada fu la prima potenza mondiale, capace di imporsi ben 12 volte fra il 1930 ed il 1952. L'Unione Sovietica partecipò per la prima volta nel 1954 e presto diventò la principale rivale del Canada. Dal 1963 fino al dissolvimento del 1991 l'Unione Sovietica fu in grado di dominare la scena con 20 campionati mondiali vinti. Durante quell'era solo altre tre nazioni andarono a medaglie: Canada, Cecoslovacchia e Svezia. Dopo la caduta del comunismo emersero le nazionali della Russia dal 1992, mentre quelle della Repubblica Ceca e della Slovacchia dal 1993.[18] Dagli anni 2000 la lotta per il titolo mondiale si ampliò fino a contare sei nazionali ai primi posti nel ranking IIHF: il Canada, la Repubblica Ceca, la Finlandia, la Russia, la Svezia, gli Stati Uniti e la Slovacchia.[19]
Stanley Cup
[modifica | modifica wikitesto]La Stanley Cup è il trofeo con cui ogni anno viene premiata la squadra vincitrice dei playoff della National Hockey League. La Stanley Cup è il più antico trofeo sportivo professionistico dell'America settentrionale,[20] ed è circondato da numerose leggende, la più antica delle quali è la bevuta di champagne dalla cima della coppa da parte della squadra vincente. A differenza degli altri trofei delle leghe professionistiche nordamericane non viene realizzata una nuova Stanley Cup ogni anno; i vincitori del trofeo possono tenere il trofeo fino alla proclamazione di un nuovo vincitore. È inoltre l'unico trofeo negli sport professionistici che reca il nome dei giocatori della squadra vincente, degli allenatori, dei dirigenti e dello staff incisi sul suo calice.[20] Il trofeo originale è realizzato in argento, alto 18,5 centimetri e dal diametro di 29 centimetri. La Stanley Cup attuale, sovrastata da una copia del trofeo originale, è realizzata in argento e lega di nichel. Il trofeo odierno è altro 89,54 centimetri e pesa 15,5 chilogrammi.[21]
Chiamata in origine "Dominion Hockey Challenge Cup", la coppa fu donata nel 1892 dall'allora governatore Lord Stanley alla miglior squadra dilettantistica del Canada.[22] Nel 1915 le due leghe professionistiche allora esistenti, la National Hockey Association e la Pacific Coast Hockey Association, raggiunsero un gentlemen's agreement con cui le squadre vincitrici dei rispettivi campionati si sarebbero incontrate l'una contro l'altra per contendersi il trofeo della Stanley Cup. Dopo una lunga serie di creazioni e trasformazioni delle leghe professionistiche a partire dal 1926 diventò de facto il trofeo riservato alla vincitrice della NHL. La coppa fu dichiarata de jure solo nel 1947.[23]
Membri
[modifica | modifica wikitesto]* | Giocatore membro della Hockey Hall of Fame.[24] |
In grassetto è indicato il trofeo con cui hanno conquistato l'inclusione nel Triple Gold Club. |
Giocatori
[modifica | modifica wikitesto]Allenatore
[modifica | modifica wikitesto]Allenatore | Data di inclusione | Oro olimpico | Campionato mondiale | Stanley Cup |
---|---|---|---|---|
Mike Babcock | 28 febbraio 2010 | Canada 2010, 2014 | Canada 2004 | Detroit Red Wings 2008 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (EN) Andrew Podnieks, Triple Gold Goalies... not, su iihf.com, International Ice Hockey Federation, 25 marzo 2008. URL consultato il 28 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2009).
- ^ (EN) Don Barnes, Welcome to the Triple Gold Club: Blake, Sakic, Shanahan: New members to elite club: Olympics, worlds, Stanley Cup, National Post, 25 febbraio 2002.
- ^ (EN) Wayne Scanlan, Triple Gold Club awaits Canadian trio, Edmonton Journal, 24 febbraio 2002.
- ^ (EN) Steve Buffery, Skating a fine line, su slam.canoe.ca, Toronto Sun, 26 dicembre 2001. URL consultato l'11 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2012).
- ^ (EN) Associated Press, Europe's top club to play an NHL team in new tournament, su iht.com, International Herald Tribune, 8 maggio 2007. URL consultato l'11 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2009).
- ^ (EN) Associated Press, Winner of three-team tourney to get Victoria Cup, su sports.espn.go.com, ESPN, 8 maggio 2007. URL consultato l'11 agosto 2012.
- ^ a b (EN) Triple Gold Club expands to 22, su iihf.com, International Ice Hockey Federation, 5 giugno 2008. URL consultato l'11 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2009).
- ^ (EN) PR & Media Activities, su iihf.com, International Ice Hockey Federation. URL consultato l'11 agosto 2012.
- ^ (EN) Damien Cox, King Henrik of Hockeytown, su thestar.com, Toronto Star, 6 giugno 2008. URL consultato l'11 agosto 2012.
- ^ (EN) Triple gold for Eric Staal, su iihf.com, International Ice Hockey Federation, 28 febbraio 2010. URL consultato l'11 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011).
- ^ (EN) This Day in History 1924: First Winter Olympics, su history.com, A&E Television Networks. URL consultato l'11 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2009).
- ^ (EN) Kenth Hansen, The Birth of Swedish Ice Hockey - Antwerp 1920 (PDF), in Citius, Altius, Fortius, International Society of Olympic Historians, maggio 1996, pp. 5–27. URL consultato il 12 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2012).
- ^ (EN) Olympic ice hockey tournaments, men, su iihf.com, International Ice Hockey Federation. URL consultato l'11 agosto 2012.
- ^ (EN) Andrew Podnieks, Story #17–Protesting amateur rules, Canada leaves international hockey, su iihf.com, International Ice Hockey Federation. URL consultato l'11 agosto 2012.
- ^ (EN) Joe Lapointe, The N.H.L.'s Olympic Gamble; Stars' Participation in Nagano Could Raise Sport's Profile, su query.nytimes.com, The New York Times, 16 settembre 1997. URL consultato l'11 agosto 2012.
- ^ (EN) International hockey timeline, su iihf.com, International Ice Hockey Federation. URL consultato l'11 agosto 2012.
- ^ (EN) Martin Merk, Changes in Worlds structure [collegamento interrotto], su iihf.com, 12 maggio 2011. URL consultato l'11 agosto 2012.
- ^ (EN) Past medalists, su iihf.com, International Ice Hockey Federation. URL consultato l'11 agosto 2012.
- ^ (EN) Joe Lapointe, Olympics: Hockey; N.H.L. and Its Teams Send Players to Bench, su query.nytimes.com, The New York Times, 11 febbraio 2002. URL consultato l'11 agosto 2012.
- ^ a b (EN) Stanley Cup Fun Facts, su nhl.com, National Hockey League. URL consultato l'11 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2010).
- ^ (EN) Stanley Cup Engraving Facts, Firsts, and Faux Pas, su legendsofhockey.net, Hockey Hall of Fame. URL consultato l'11 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2008).
- ^ (EN) The Stanley Cup, su nhl.com, National Hockey League. URL consultato l'11 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2009).
- ^ (EN) Court:Non-NHL teams could vie for Cup, su tsn.ca, The Sports Network, 7 febbraio 2006. URL consultato l'11 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2007).
- ^ (EN) List of honored Players, su legendsofhockey.net, Hockey Hall of Fame. URL consultato l'11 agosto 2012.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Albo d'oro del Campionato mondiale di hockey su ghiaccio
- Medagliere dell'hockey su ghiaccio ai Giochi olimpici
- Vincitori della Stanley Cup
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Triple Gold Club su IIHF.com, su iihf.com.