Tributo del falcone maltese

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Un falco pellegrino a Malta
Philippe de Villiers de l'Isle Adam prende possesso dell'isola di Malta, 26 ottobre 1530 di René Théodore Berthon.

Il Tributo del falcone maltese era un tributo annuale che il Gran Maestro dei Cavalieri dell'Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme doveva pagare all'Imperatore Carlo V e a sua madre, la regina Giovanna di Castiglia, in qualità di monarchi di Sicilia, per la concessione di Tripoli, Malta e Gozo. Erano in vigore anche altre condizioni. Il tributo annuale da pagarsi il 1º novembre consisteva in un esemplare di falco. L'accordo fu redatto e firmato a Castel Franco ed è datato ventitreesimo giorno del mese di marzo nell'anno del Signore 1530.[1][2][3][4][5][6][7]

Testo della concessione

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Il testo recita:

«[Noi] concediamo, e nella nostra liberalità, generosamente doniamo al suddetto Reverendo Gran Maestro della Religione e dell'Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme, in perpetuità feudale, nobile, libera e fiera, le nostre città, castelli, luoghi e isole di Tripoli, Malta e Gozo, con tutte le loro città, castelli, luoghi e territori insulari; con giurisdizione pura e mista, diritto e proprietà di governo utile; con potere di vita e di morte su maschi e femmine che risiedono nei loro limiti e con le leggi, le costituzioni e i diritti ora esistenti tra gli abitanti; insieme a tutte le altre leggi e diritti, esenzioni, privilegi, entrate e altre immunità di sorta; così che possano in seguito tenerli in possesso feudale per noi, come re di entrambe le Sicilie, e dai nostri successori nello stesso regno, regnanti in carica quel momento, sotto il solo pagamento di un falco; che ogni anno, in occasione della festa di Ognissanti, sarà presentato dalla persona o dalle persone debitamente autorizzate a tale scopo, nelle mani del viceré o del presidente, che a quel tempo potrebbe amministrare il governo, in segno e riconoscimento di feudale permanenza in carica; e dopo aver effettuato tale pagamento, rimarranno esenti e liberi da ogni altro servizio rivendicabile dalla legge e dalle consuetudini eseguite dai vassalli feudali.[8]»

La concessione doveva essere rinnovata in caso di una nuova successione e completata secondo le disposizioni del diritto comune. Altre condizioni erano le seguenti:

  1. Patto di non aggressione nei confronti del Regno di Sicilia;
  2. Nessuna immunità ai fuggitivi della giustizia;
  3. Nomina di un vescovo di Malta;
  4. Nomina del vescovo di Gran Croce e membro del Consiglio dell'Ordine;
  5. Preferenza di nominare un italiano come Ammiraglio dell'Ordine;
  6. Divieto di trasferibilità del feudo;
  7. Arbitrato in caso di controversia;
  8. A prescindere dalle leggi o condizioni che possono essere in vigore a favore delle persone già residenti lì;

L'Ordine dei Cavalieri Ospitalieri e il Gran Maestro pagarono annualmente il tributo fino al 1798 quando l'Ordine venne espulso da Malta per ordine dei francesi.

  1. ^ La cesión de Malta a los Caballeros de San Juan a través de la cédula del 4 de marzo de 1530 (PDF). URL consultato il 17 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  2. ^ La Soberana Orden de Malta a Través de Diez Siglos de Historia y Su Relación con la Acción Humanitaria.
  3. ^ El halcón maltés regresará a España dos siglos después.
  4. ^ La verdadera historia del halcón maltés (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2016).
  5. ^ El halcón y el mar (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2016).
  6. ^ El Rey volverá a tener otro halcón maltés en primavera.
  7. ^ Conferencia de Antonio de Castro García de Tejada, Halconero Mayor del Reino (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2013).
  8. ^ Testo della concessione (PDF), su regalis.com, www.regalis.com. URL consultato il 16 marzo 2020 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2013).

Collegamenti esterni

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