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Terrecotte architettoniche di San Salvatore
Terrecotte architettoniche di San Salvatore | |
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Autore | sconosciuto |
Data | VIII secolo |
Materiale | terrecotte |
Ubicazione | Museo di Santa Giulia, Brescia |
Le terrecotte architettoniche di San Salvatore sono un gruppo di undici manufatti in terracotta risalenti all'VIII secolo conservato nel museo di Santa Giulia a Brescia e provenienti dall'originale apparato decorativo della chiesa di San Salvatore, nucleo dell'ex monastero di Santa Giulia entro cui ha sede lo stesso museo. I frammenti sono ancora conservati nella chiesa di San Salvatore, nell'ultima cappella in fondo alla navata sinistra, appositamente dedicata alla loro esposizione.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Gli undici frammenti sono certamente databili all'VIII secolo e quindi dovevano far parte di un qualche apparato monumentale della chiesa originale, che non è possibile ricostruire, se non congetturando una funzione liturgica o sepolcrale. Ciò è inoltre supportato dall'assenza di corrosione dovuta a fenomeni atmosferici, a dimostrazione che si trattava di una decorazione interna[1].
Tutti i manufatti sono stati recuperati nell'area della stessa chiesa, durante gli scavi archeologici condotti a più riprese nella seconda metà del XX secolo[1].
Descrizione e stile
[modifica | modifica wikitesto]Le undici terrecotte architettoniche frammentarie possono essere ricondotte a cornici, ghiere, mensole e formelle. Esse rappresentano un caso isolato nella manifattura artistica longobarda e il gruppo bresciano è il più completo esistente di questa particolare forma d'arte[2]. Anche la rarità di altri esempi simili contribuisce a rendere difficoltosa la comprensione della loro funzione originale. Probabilmente si trattava di una struttura ad arco completata da mensole e altre cornici[1].
L'ornamentazione superficiale, raffigurante girali di vite e altri motivi vegetali, geometrici e animali fantastici, sono stati ottenuti mediante due diverse lavorazioni: per alcuni si è fatto ricorso a stampi, altri sono stati invece direttamente scolpiti sull'elemento cotto[1].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo Bertelli, I cicli pittorici e gli stucchi della basilica di San Salvatore, in Renata Stradiotti (a cura di), San Salvatore - Santa Giulia a Brescia, Milano, Skira, 2001.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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