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Tadeusz Byliński
Tadeusz Stefan Byliński | |
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Nascita | Noworadomsk, 13 ottobre 1891 |
Morte | vicino a Białymbłot, 7 luglio 1944 |
Cause della morte | Fucilazione |
Luogo di sepoltura | cimitero Nadgórze, Wyszków |
Dati militari | |
Paese servito | Impero russo Polonia |
Forza armata | Esercito imperiale russo Esercito polacco Armia Krajowa |
Arma | Cavalleria |
Anni di servizio | 1914-1934 |
Grado | tenente colonnello |
Guerre | Prima guerra mondiale Guerra sovietico-polacca Seconda guerra mondiale |
Campagne | Fronte orientale (1914-1918) |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da "Tadeusz Stefan Byliński"[1] | |
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Tadeusz Stefan Byliński (Noworadomsk, 13 ottobre 1891 – Białymbłot, 7 luglio 1944) è stato un militare polacco, già distintosi come ufficiale nel corso della prima guerra mondiale, e poi nella guerra sovietico-polacca. Posto in pensione nel 1934, dopo l'occupazione dela Polonia da parte dei tedeschi, avvenuta nel settembre-ottobre 1939, divenne membro della resistenza armata entrando nell'Armia Krajowa. Insignito della Croce d'argento dell'Ordine Virtuti militari[2][3][4].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque il 13 ottobre 1891 a Noworadomsko, figlio di Mieczysław e Zofia Poplińska.[1] Partecipò alla prima guerra mondiale nell file dell'esercito imperiale russo. Dopo che la Polonia riconquistò l'indipendenza, fu accettato in servizio nell'esercito polacco. Prese parte alla guerra polacco-sovietica come capitano di cavalleria nelle file del 2° Reggimento ulani "Grochowskie" per le sue attività militari ricevette la Croce d'argento dell'Ordine Virtuti militari. Il 3 maggio 1922 fu promosso al grado di maggiore con anzianità dal 1 giugno 1919, in servizio ancora il 2° Reggimento ulani a Suwałki.[5] Nel 1923 fu comandante dello squadrone di riserva e nel 1924 quartiermastro del reggimento.[6][7][8][9] Il 12 aprile 1927 fu nominato tenente colonnello con anzianità dal 1° gennaio 1927.[10] Nel 1927 fu trasferito al 16° Reggimento lancieri della Grande Polonia a Bydgoszcz come vice comandante del reggimento.[11][12][13] Il 22 marzo 1929 assunse la carica di comandante del reggimento,[14][15] entrando poi in contrasto con il generale di brigata Wiktor Thommée, comandante della 15ª Divisione fanteria che aveva il comando a Bydgoszcz.[N 1][3] Il 23 marzo 1932 fu trasferito alla carica di Ispettore distrettuale dei cavalli a Brėst.[16][17][18][2] Il 28 febbraio 1934 venne posto in pensione dal comandante del IX Comando di area militare, passando contestualmente in forza al Quadro Ufficiali Distrettuali N. IX.[19] Durante la seconda guerra mondiale e l'occupazione tedesca in corso, fu uno degli organizzatori dell'Armia Krajowa a Wyszków, che era subordinato al comandante del distretto di Radzymin.[2] Era membro della delegazione del Consiglio principale di previdenza sociale fondato a Wyszków nel luglio 1941, un'organizzazione di beneficenza il cui compito era aiutare i più poveri.[2] Partecipò alla formazione dei successivi partecipanti alla Rivolta di Varsavia.[4] Fu fucilato il 7 luglio 1944 dai tedeschi vicino a Białymbłot.[2] Fu sepolto nel cimitero Nadgórze a Wyszków.[1][2] Dal 1922 era sposato presso la parrocchia di Sant'Alessandro, a Varsavia, con la signora Romana Leska, stemma Gończa (1897–1976), dalla quale ebbe i figli Jerzy (1925–1944) e Józef (1927–1944), che morirono entrambi durante l'insurrezione di Varsavia.[1]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Anche il comandante della locale Scuola sottufficiali, tenente colonnello Franciszek Polniaszek, entrò in contrasto con Thommée e fu successivamente trasferito.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Sejm Wielki.
- ^ a b c d e f Tadeusz Stefan Byliński.
- ^ a b Bydgoszcz Wyborcza.
- ^ a b Wyszkow.
- ^ Lista starszeństwa oficerów zawodowych 1922, p. 158.
- ^ Rocznik Oficerski 1923, p. 603.
- ^ Rocznik Oficerski 1923, p. 678.
- ^ Rocznik Oficerski 1924, p. 545.
- ^ Rocznik Oficerski 1924, p. 600.
- ^ Dz. Pers. MSWojsk., Nr 13 z 20 kwietnia 1927 roku, p. 118.
- ^ Dmochowski 1934, p. 69.
- ^ Rocznik Oficerski 1928, p. 305.
- ^ Rocznik Oficerski 1928, p. 338.
- ^ Dz. Pers. MSWojsk., Nr 7 z 22 marca 1929 roku, p. 102.
- ^ Dmochowski 1934, p. 73.
- ^ Dz. Pers. MSWojsk., Nr 6 z 23 marca 1932 roku, p. 237.
- ^ Rocznik Oficerski 1932, p. 141.
- ^ Rocznik Oficerski 1932, p. 528.
- ^ Dz. Pers. MSWojsk., Nr 11 z 7 czerwca 1934 roku, p. 186.
- ^ (PL) Złoty Krzyż Zasługi (PDF), su Monitorpolski, n. 260, 10 Listopada 2028.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (PL) Czesław Dmochowski, XV-lecie 16/2 Pułku Ułanów Wielkopolskich 1919–1934, Bydgoszcz, 1934.
- (PL) Lista starszeństwa oficerów zawodowych, Warszawa, Ministerstwo Spraw Wojskowych, 1922.
- (PL) Rocznik Oficerski 1923, Warszawa, Ministerstwo Spraw Wojskowych, 1923.
- (PL) Rocznik Oficerski 1924, Warszawa, Ministerstwo Spraw Wojskowych, 1924.
- (PL) Rocznik Oficerski 1928, Warszawa, Ministerstwo Spraw Wojskowych, 1928.
- (PL) Rocznik Oficerski 1932, Warszawa, Ministerstwo Spraw Wojskowych, 1932.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Tadeusz Byliński
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Tadeusz Stefan Byliński, su Sejm Wielki. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- (PL) Tadeusz Stefan Byliński, su Turystyka Wyszkow. URL consultato il 28 dicembre 2024.
- (PL) Marcin Ręczmin, Generał Thommée do oficera: "Weźcie stryczek i się powieście", su Bydgoszcz Wyborcza. URL consultato il 13 ottobre 2024.
- (PL) W hołdzie niezłomnej odwagi powstańców, su Wyszkow. URL consultato il 28 dicembre 2024 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2016).