Stumpffia pygmaea
Stumpffia pygmaea | |
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Stato di conservazione | |
In pericolo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Amphibia |
Sottoclasse | Lissamphibia |
Ordine | Anura |
Famiglia | Microhylidae |
Sottofamiglia | Cophylinae |
Genere | Stumpffia |
Specie | S. pygmaea |
Nomenclatura binomiale | |
Stumpffia pygmaea Vences & Glaw, 1991 | |
Sinonimi | |
Rhombophryne pygmaea |
Stumpffia pygmaea Vences & Glaw, 1991 è una rana della famiglia Microhylidae, endemica dell'isola di Nosy Be (Madagascar)[2].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Con una lunghezza di 10–12 mm ed un peso di appena 0,2 g S. pygmaea è una delle rane più piccole del mondo[3].
Il dorso ha una colorazione bruna con piccole macchie nere sparse. Anche la mascella superiore ha una intensa pigmentazione nera. Il ventre è di colore grigiastro.
I girini, di colore dal marrone scuro al nero, misurano 1–2 mm.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]È una specie terrestre che trascorre gran parte del suo tempo nelle lettiere di foglie umide della foresta tropicale.
Al calar del sole i maschi iniziano ad emettere il loro richiamo che è una sorta di "cinguettio" consistente in un'unica nota, della durata di circa 200 ms, ad una frequenza di 5.8-6 kHz[4].
Le femmine depongono le uova all'interno di ammassi di schiuma fissati alle foglie.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie ha un areale ristretto alle isole di Nosy Be e Nosy Komba, nel Madagascar nord-occidentale.[1]
Il suo habitat preferito è la foresta pluviale ma si adatta anche a vivere nelle zone di foresta degradata o nelle piantagioni, dal livello del mare sino a 300 m di altitudine.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Per la ristrettezza del suo areale e le minacce al suo habitat la IUCN Red List classifica questa specie come specie in pericolo di estinzione (Endangered).[1].
È protetta all'interno della Riserva naturale integrale di Lokobe.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Miguel Vences, Franco Andreone 2008, Stumpffia pygmaea, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 31 luglio 2019.
- ^ (EN) Frost D.R. et al., Stumpffia pygmaea (Vences and Glaw, 1991), in Amphibian Species of the World: an Online Reference. Version 6.0, New York, American Museum of Natural History, 2014. URL consultato il 31 luglio 2019.
- ^ Flannery T. and Schouten P., Astonishing Animals: Extraordinary Creatures and the Fantastic Worlds They Inhabit, New York, Atlantic Monthly Press, 2004, pp. 126-127.
- ^ Registrazione del richiamo di S. pygmaea (MP3) (MP3), su AmphibiaWeb.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Glaw F. and Vences M., Amphibians and Reptiles of Madagascar, Köln, M. Vences and F. Glaw Verlags GbR., 1994.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikispecies contiene informazioni su Rhombophryne pygmaea
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Stumpffia pygmaea Amphibiaweb: Information on amphibian biology and conservation.