Sherwani

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Achkan sherwani e churidar (parte inferiore del corpo) indossati da uomini durante un matrimonio in Rajasthan, India.
Redingote, in stile britannico, del XIX secolo su cui è basato lo sherwani.

Sherwani (in lingua hindi शेरवानी, in lingua urdu شیروانی e in lingua bengali শেরওয়ানি) è un abito lungo, tipo cappotto, indossato nel subcontinente indiano, molto simile al britannico frock coat o al polacco zupan e tradizionalmente associato al subcontinente indiano.[1] Viene indossato sopra un kurta con l'aggiunta di altri elementi come churidar, dhoti, jama o salwar come abbigliamento sottostante. Si può distinguere dell'achkan per via del fatto che è più corto, spesso confezionato con stoffa più leggera e per la presenza di una fodera.

Lo sherwani nacque nel XIX secolo nell'India britannica come abito di corte, in stile europeo, per i regnanti della dinastia Moghul,[2] prima di essere più in generale adottato nel tardo XIX° secolo. Apparve come una fusione tra il britannico frock coat e un kurta i jama, per la prima volta a Lucknow negli anni 1820.[3] Fu poi gradualmente adottato dal resto della famiglia reale indiana e dall'aristocrazia, e successivamente dalla dente normale, come una forma più evoluta di abbigliamento tradizionale per le grandi occasioni.

Nel Bangladesh, lp sherwani o achkan viene indossato nelle occasioni firmali come i matrimoni (Eid).

Jawaharlal Nehru (a sinistra) che indossa un achkan sherwani con churidar.[4]

In India l'achkan sherwani viene generalmente indossato in inverno per le occasioni speciali, specialmente nel Rajasthan, Punjab, Delhi, Jammu, Uttar Pradesh e Hyderabad.[4][5] L'achkan sherwani è generalmente indossato dagli indù, mentre il semplice sherwani è stato storicamente favorito dai musulmani.[6] I due capi hanno somiglianze notevoli, anche se gli sherwani, in genere, sono più svasati sui fianchi e gli achkan sono più lunghi. L'achkan, successivamente, si è evoluto nel Nehru Jacket che è molto popolare in India.[4] L'achkan o lo sherwani sono generalmente indossati con un Churidar come di sotto.[7]

Jinnah (destra) parla all'Assemblea costituente il 14 agosto 1947, indossando uno sherwani.

Dopo l'indipendenza del Pakistan, Mohammad Ali Jinnah indossò frequentemente lo sherwani.[8] Seguendolo il suo esempio, la maggior parte dei funzionari di governo in Pakistan, come il presidente e il primo ministro, iniziarono ad indossare lo sherwani formale nero sopra lo shalwar qameez nelle occasioni ufficiali e nelle festività nazionali. Ma, come scrive il dott Tariq Rahman sui funzionari in stile europeo "gli impeccabilmente vestiti ufficiali dell'Asia meridionale, sia civili che militari, non l'hanno mai indossato in pubblico fino al 1970 quando il primo ministro Zulfiqar Ali Bhutto diede rispettabilità a questo abito indossando in pubblico".[9] Comunque, il generale Muhammad Zia-ul-Haq lo rese obbligatorio per tutti nelle occasioni ufficiali e nelle festività nazionali.

In Sri Lanka era generalmente indossato come formale uniforme dai legislatori Mudaliyar e prima dai Tamil, durante il periodo coloniale britannico e anche i diplomatici lo adottarono nelle occasioni formali all'estero.

Moderni sherwani

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Lo sherwani è indossato, per la maggior parte, in India, Bangladesh e Pakistan.[1] Questi indumenti di solito sono dotati di ricami raffinati. Una grossa differenza nell'uso dello sherwani è la scelta dell'indumento sottostante; mentre in India viene preferito il churidar o il dhoti, in Pakistan e nel Bangladesh viene indossato principalmente con il salwar.

Sherwani sono stati disegnati dallo stilista indiano Rohit Bal per gli equipaggi della linea aerea British Airways nei voli da e verso l'India. Il compositore di colonne sonore A. R. Rahman indossò uno sherwani nero per ricevere il Premio Oscar.

la giornalista, regista e attivista pakistana Sharmeen Obaid-Chinoy si recò in sherwani alla cerimonia degli Oscar 2012 e 2015.[10][11][12][13][14]

  1. ^ a b Encyclopedia of National Dress: Traditional Clothing Around the World [Volume 1], p. 571
  2. ^ Royal Patronage, Power and Aesthetics in Princely India, su books.google.co.in, Google Books.
  3. ^ The Social Life of Things: Commodities in Cultural Perspective, su books.google.co.in, Cambridge University Press.
  4. ^ a b c Nehru’s style statement, su tehelka.com. URL consultato il 10 febbraio 2017 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2016).
  5. ^ Shifting Sands: Costume in Rajasthan, su digitalcommons.unl.edu.
  6. ^ From Cool to Un-cool to Re-cool: Nehru and Mao tunics in the sixties and post-sixties West, su academia.edu.
  7. ^ Altogether book, su books.google.co.in.
  8. ^ Akbar S. Ahmed, Jinnah, Pakistan and Islamic Identity: The Search for Saladin, Psychology Press, 1997, pp. 99–, ISBN 978-0-415-14966-2.
  9. ^ http://www.tariqrahman.net/language/The%20Teaching%20of%20Punjabi.htm
  10. ^ Pakistan's Oscar triumph for acid attack film Saving Face, in BBC News, Nosheen Abbas. URL consultato il 28 dicembre 2014.
  11. ^ Oscar-winning Pakistani Filmmaker Inspired by Canada http://www.cbc.ca/news/arts/story/2012/02/28/oscar-saving-face-obaid-chinoy.html
  12. ^ (EN) Alex Clark, The case of Saba Qaiser and the film-maker determined to put an end to 'honour' killings, in The Guardian, 14 febbraio 2016, ISSN 0261-3077 (WC · ACNP). URL consultato il 18 febbraio 2016.
  13. ^ [1] Dawn 24 January 2012. Retrieved 24 January 2011
  14. ^ Sharmeen Obaid-Chinoy fights to end honour killings with her film A Girl in the River, su cbc.ca. URL consultato il 18 febbraio 2016.

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