Romulus (silloge)

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Romulus
AutoreRomolo
1ª ed. originaleIX secolo
GenereAntologia
SottogenereSilloge
Lingua originalelatino

Romulus è una silloge di favole in prosa in lingua latina del IX secolo.

Perugia, Fontana maggiore, due favole di Fedro: La gru e il lupo e Il lupo e l'agnello

In epoca medievale le «favole esopiche», ossia le favole provviste di "morale" di cui sono protagonisti animali che si comportano e parlano come esseri umani, erano molto popolari. Era stato tramandato il nome di Esopo, il greco creatore del genere, e molte raccolte di favole medievali si richiamavano ad Esopo anche nel titolo, solitamente a sproposito[1]. L'autore della maggior parte di favole pervenute in epoca medievale dall'età classica era infatti il poeta latino del I secolo Fedro, il quale le aveva scritte in senari giambici; in epoca medievale il nome di Fedro era però del tutto ignoto e verrà nuovamente alla luce solo alla fine del XVI secolo[2].

Autore della maggior parte delle favole esopiche era considerato, invece di Fedro, un certo Romolo (in lingua latina: Romulus) che, come dichiarato nel testo, avrebbe tradotto dal greco le favole di Esopo per farle conoscere al figlio Tiberino. Romulus dava pertanto il nome alla silloge di favole in prosa messa insieme forse nel IX secolo partendo da manoscritti di Fedro a noi ignoti e che probabilmente contenevano numerose aggiunte[3]. Il Romulus si presentava in tre versioni[4]:

  • Il Romulus Ordinarius (Romulus Vulgaris): la versione più ampia (83 favole) e probabilmente la più vecchia, risalente probabolmente al IX secolo;
  • Il Romulus di Vienna
  • Il Romulus di Nilant (o Anonimo Nilanti): 45 favole pubblicate nel 1709 da Johan Frederik Nilant (o Jean-Frédéric Nilant)[5].

Dalle suddette opere in prosa vennero generate alcune opere in versi:

  • Novus Aesopus di Alexander Neckam (1157-1217): redazione del XII secolo in distici elegiaci di 42 favole, di cui 37 derivate dal Romulus e 5 da altre fonti[6][7]
  • Romulus di Nevelet: una redazione in distici elegiaci di 60 favole dell'Anonimo di Nevelet, così detto perché fu pubblicato senza il nome dell'autore da Isaac Nevelet nel 1610[8]; secondo Hervieux l'Anonimo di Nevelet sarebbe Gualtiero Anglico[3]
  • Aesopus di Ademaro di Chabannes: 67 favole che attualmente si pensa siano originate dal Romulus Vulgaris[4]
  • Romulus Roberti: 22 favole provenienti da un Romulus anglo-latino, perduto, le cui prime quattro favole provenivano dallo Speculum historiale di Vincenzo di Beauvais e le altre dall' Esope di Maria di Francia. Prende il nome da A. C. M. Robert[9]
  1. ^ Per es., le "Isopet" di Maria di Francia erano traduzioni delle favole di Fedro (Harriet Spiegel, "The Male Animal in the Fables of Marie de France". In: Clare A. Lees (a cura di), Medieval Masculinites: Regarding Men in the Middle Ages. Minneapolis: University of Minnesota, 1994, pp. 111-26 ([1])), mentre le favole del "Novus Esopus" di Baldo erano addirittura traduzioni del Pañcatantra indiano (Edelestand du Méril, "Alter Aesopus, par Baldo". In: Poésies inédites du moyen âge, précédées d'une histoire de la fable ésopique. Paris : Franck, 1854, pp. 213 et segg. (on-line)
  2. ^ Phaedri Augusti liberti Fabularum aesopiarum libri V, nunc primum in lucem editi, Augustobonae Tricassium (Troyes) excudebat Io. Odotius Typographus regius, anno MDXCVI cum privilegio
  3. ^ a b Léopold Hervieux, Les fabulistes latins depuis le siècle d'Auguste jusqu'à la fin du moyen âge. Paris : Firmin-Didot, 1899
  4. ^ a b Philippe Renault, (juillet-décembre 2003), Fable et tradition ésopique. Folia Electronica Classica (Louvain-la-Neuve), 6. (on-line)
  5. ^ Johan Frederik Nilant, Leida, 1709 (Anonimo di Nilant on-line Archiviato il 6 settembre 2008 in Internet Archive.)
  6. ^ Alexander Neckam, Novus Aesopus, a cura di Giovanni Garbugino. Genova : Università di Genova, Facoltà di lettere, Dipartimento di archeologia, filologia classica e loro tradizioni, 1987 (Genova : Erredì)
  7. ^ Edelestand du Méril, "Novus Aesopus, par Alexander Neckam". In: Poésies inédites du moyen âge, précédées d'une histoire de la fable ésopique. Paris : Franck, 1854, pp. 169-212 (on-line)
  8. ^ "Anonymi Fabulae Aesopeae". In: Mythologia Aesopica, a cura di Isaac Nevelet, Francofurti, 1610, 486-530
  9. ^ A.C.M. Robert (éd.), Fables inédites des XIIe, XIIIe et XIVe siècles, et Fables de La Fontaine rapprochées de celles de tous les auteurs qui avoient, avant lui, traité les mêmes sujets, précédées d'une notice sur les fabulistes, Paris: Cabin, 1825, t. II, p. 547-562 (on-line)
  • Hermann Oesterley (1870), Romulus: Die paraphrasen des Phaedrus und die Aesopische fabel in mittelalter
  • Léopold Hervieux (1893-1899), Les fabulistes latins depuis le siècle d'Auguste jusqu'à la. fin du Moyen-Age, Vol. II.: Phèdre et ses anciens imitateurs directs et indirects
  • Georg Thiele (1910), Der Lateinische Äsop des Romulus und die Prosa-Fassungen des Phädrus: Kritischer Text mit Kommentar und einleitenden Untersuchungen, Heidelberg, 1910 (rist. Hildesheim-Zürich-New York, 1970), ISBN 3487076632, ISBN 9783487076638, [2]

Voci correlate

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