Romolo Lastrucci
Romolo Lastrucci | |
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Nascita | Siena, 15 luglio 1889 |
Morte | Roma, 29 settembre 1976 |
Luogo di sepoltura | Roma |
Dati militari | |
Paese servito | Regno d'Italia Repubblica Italiana |
Forza armata | Regio Esercito Esercito Italiano |
Arma | genio militare |
Grado | generale di brigata |
Guerre | Guerra italo-turca Prima guerra mondiale Riconquista della Libia Guerra di Spagna Seconda guerra mondiale |
Comandante di | genio militare dell’XXI Corpo d'armata |
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Romolo Lastrucci (Siena, 15 luglio 1889 – Roma, 29 settembre 1976) è stato un generale italiano, comandante del Genio della 10ª Armata.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Partecipa alla Guerra di Spagna quale comandante del Raggruppamento del Genio del Corpo Truppe Volontarie (CTV), prendendo parte alla battaglia di Santander ottenendo una croce di guerra al valor militare, e successivamente alla battaglia d'Aragona, dove si guadagna una medaglia d’argento al valore.
Promosso generale di brigata per merito di guerra nel 1939,[1] dichiarata l’Italia la guerra alla Francia e alla Gran Bretagna, prese brevissimamente parte alla campagna del Nordafrica della seconda guerra mondiale poiché fu il primo generale italiano a essere fatto prigioniero di guerra dagli inglesi. Comandante del genio dell’XXI Corpo d'armata (inquadrato nella 10ª Armata), giunto due giorni prima da Bengasi, il 16 giugno 1940, dopo essere partito con alcuni soldati e ufficiali alle 7 di mattina su due normali autovetture senza scorta per ispezionare le opere sulla zona di Bardia, al confine con l’Egitto, arrivati nei pressi di Marsa Luch attraverso la via Balbia, incrociarono cinque autoblinde britanniche, la prima vettura continuò la marcia mentre quella sulla quale viaggiava Lastrucci si arrestò per un problema tecnico; circondati, ne seguì uno scontro a fuoco nel quale perì il capitano Francesco Valvo.[2][3] Dopo un breve periodo di detenzione nel campo ancora in costruzione della località di Geneifa, una zona desertica nei pressi del Grande Lago Amaro, penultima stazione della ferrovia Alessandria-Cairo-Suez, lungo il Canale, venne imbarcato il 23 agosto 1940 con altri prigionieri a Suez a bordo del piroscafo Rajula, diretto a Bombay, nell’India Britannica, qui venne separato dagli altri e trasferito al “campo per generali” di Dehra Dun; fu rimpatriato tra gli “ammalati” sul finire del 1944.[4] Dal 23 gennaio 1958 al 18 ottobre 1959 fu vicepresidente nazionale dell’Associazione Nazionale Genieri e Trasmettitori d'Italia (ANGET).[5] Con d.P.R. 21 dicembre 1961 gli venne revocata la concessione dell’onorificenza di cavaliere dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana concessagli il 2 giugno 1959.[6]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Comandante del genio del C.T.V. ereava un'organizzazione atta a tutte le esistenze di guerra, dimostrandosi perfetta nelle battaglie combattute dal giugno 1937 all'aprile 1933. Durante la battaglia dell'Ebro ha eseguito ricognizioni ardimentose. Primo, fra i suoi geifieri, ha diretto personalmente imponenti lavori di ripristino e di interruzioni, s ttc- la diretta offesa del nemico, imprimendo ai lavori tempi di primato ed infondeado ai reparti il suo spirito ardente, contribuendo in tal modo validamente ed instancabilmente alla riuscita delle operazioni. Bello esempio di comandante capace e ardimentoso.»
— Battaglia d'Aragona, 9 marzo-20 aprile 1938-XVI.
Comandante del genio, durante la battaglia di Santander, spiegava doti non comuni di organizzatore e di capo. Dando prova di sereno sul prezzo del pericolo, alto senso del dovere e comprensione delle necessità del momento, dirigeva personalmente, sotto la diretta offesa del nemico, i lavori di riattamento di numerose e vaste interruzioni.»
— Fronte di Santander, 14-26 agosto 1937-XV
[…] Lastrucci Romolo, generale di brigata f.q.[9]»
[…] Lastrucci Romolo, colonnello genio f.q.[10]»
(4 anni di campagna: 1915 – 1916 – 1917 – 1918)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cfr. alle p. 3543; 4522; 4544 in Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali, dispensa 39ª, 6 luglio 1939-Anno XVII.
- ^ Cfr. a p. 6947 in Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali, dispensa 58ª, 5 ottobre 1939–XVII.
- ^ Cfr. a p. 4966 in Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali, dispensa 47ª, 5 settembre 1940-XVIII.
- ^ Gino Galuppini, La cattura di un generale (PDF), in Rassegna della ANRP, marzo-aprile-maggio 2010.
- ^ ANGET.
- ^ Cfr. a p. 1292 sulla Gazzetta Ufficiale n. 70 del 16 marzo 1962.
- ^ Lastrucci Romolo.
- ^ Lastrucci Romolo.
- ^ Regi decreti 1 giugno 1939-XVII.
- ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia, n. 250 del 2 novembre 1938, a p. 26.
- ^ Regio Decreto 18 marzo 1937-XV.
- ^ Regio decreto 28 dicembre 1933-XII.
- ^ Regio decreto 15 aprile 1928.
- ^ a b c d e f Annuario ufficiale delle forze armate del Regno d'Italia. Anno 1936 – XIV. I. Regio Esercito. Volume I – 1ª parte.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Caccia Dominioni de Sillavengo, 1915-1919 Diario di guerra, Milano, Mursia, ISBN 978-88-425-3964-3.
- Gino Galuppini, Come furono fatti i primi prigionieri della guerra 1940-1943, in Il secondo Risorgimento d'Italia, gennaio 2008, pp. 43-49.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Campagna del Nordafrica
- Corpo Truppe Volontarie
- Guerra civile spagnola
- Guerra italo-turca
- Gino Galuppini
- Regio Corpo Truppe Coloniali
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Generali italiani del XX secolo
- Nati nel 1889
- Morti nel 1976
- Nati il 15 luglio
- Morti il 29 settembre
- Nati a Siena
- Morti a Roma
- Croci di guerra al valor militare
- Medaglie d'argento al valor militare
- Militari italiani della prima guerra mondiale
- Militari italiani della seconda guerra mondiale
- Prigionieri di guerra nella seconda guerra mondiale