Ripresa (pugilato)

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La ripresa («round» in inglese) è ciascuna delle frazioni in cui si divide l'incontro di pugilato, pur essendo presente anche in altre discipline da combattimento.[1]

La durata temporale delle riprese varia in base al contesto agonistico: nel pugilato amatoriale il limite è individuato in 1'30" per la categoria femminile e in 2' per la maschile[1], mentre negli incontri professionistici ciascun round occupa 3'.[1] Per quanto riguarda il numero di riprese, esso è quantificato in 4 frazioni per i match amatoriali e in 12 per gli incontri tra professionisti[1]; solamente alcune organizzazioni minori ne prevedono 15.[2]

Tra ogni ripresa è previsto un minuto di pausa, durante il quale agli assistenti dell'atleta è consentito — previa autorizzazione dell'arbitro — l'accesso al ring per consigliare il pugile e curarlo da eventuali ferite.[1]

L'introduzione delle riprese è ascrivibile al Marchese di Queensberry, che nel 1867 le codificò a titolo regolamentare.[3] Antecedentemente, il numero di round era concordato tra i pugili prima dell'inizio del combattimento oppure rimesso alla discrezionalità arbitrale.[1]

Nel corso del XX secolo, la crescente casistica di incidenti — talvolta dall'esito fatale — verificatasi sui ring indusse le federazioni pugilistiche (soprattutto per quanto concerne il panorama americano) ad abbassare il numero di riprese da 15 a 12.[1] L'innovazione regolamentare, applicata gradualmente negli anni Ottanta[1], non mancò di suscitare polemiche sotto il profilo agonistico.[2]

  1. ^ a b c d e f g h Garzanti, p. 1239.
  2. ^ a b (EN) Matthew Hemphill, Why boxing needs to bring back 15-round title fights, su bleacherreport.com, 29 settembre 2011.
  3. ^ (EN) Marquess of Queensberry rules (Queensberry rules), su britannica.com.

Voci correlate

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