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Raymond Louis de Crevant d'Humières, marchese di Preuilly
Raymond Louis de Crevant d'Humières | |
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Nascita | Compiègne, 1628 |
Morte | Parigi, 20 giugno 1688 |
Religione | cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | Regno di Francia |
Forza armata | Esercito francese Marina militare francese |
Anni di servizio | 1663 - 1688 |
Grado | Lieutenant général des armées navales |
Guerre | Guerra franco-olandese |
Battaglie | Prima battaglia di Schooneveld Battaglia di Alicudi Battaglia d'Agosta Battaglia di Palermo |
fonti nel testo | |
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Raymond Luis de Crevant d'Humières (Compiègne, 1628 – Parigi, 20 giugno 1688) è stato un ammiraglio francese. Ebbe un ruolo importante nella campagna di Sicilia e nel 1673 venne promosso al grado di tenente generale di marina.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Origini e famiglia
[modifica | modifica wikitesto]Raymond era figlio di Luigi di Crevant, signore d'Argy e marchese di Humières (v. 1606-1648), governatore di Compiègne, e di sua moglie Isabelle Phélippeaux d'Herbault (1611-1642), figlia di Raymond Phélypeaux d'Herbault[1]. Da questa unione nacquero nove figli, tre femmine e sei maschi. Suo fratello maggiore, Louis IV de Crevant, entrò nell'esercito e raggiunse la dignità di Maresciallo di Francia.
La carriera militare
[modifica | modifica wikitesto]Gli inizi in cavalleria ed il passaggio alla marina reale francese
[modifica | modifica wikitesto]Come suo fratello maggiore, Raymond abbracciò la carriera militare nell'arma di cavalleria per qualche tempo, raggiungendo il rango di colonnello. Il 30 novembre 1663 ricevette dal re il brevetto di Capitano di vascello.
Il 18 marzo 1664 si ricongiunse col duca di Beaufort alle Isole Baleari nel raid d'Ibiza che venne strappata ai corsari[2]. L'anno successivo partecipò con lo squadrone dell'ammiraglio Duquesne alla lotta contro i corsari barbareschi nel mediterraneo, ottenendo l comando della Beaufort nel 1662, con 36 cannoni e 230 uomini d'equipaggio.
Il 20 aprile 1671, venne nominato cavaliere dell'Ordine di San Lazzaro e di Nostra Signora del Monte Carmelo. Nel 1672 compì una missione nel Levante a bordo della Diamant.
La Guerra d'Olanda (1672-1678)
[modifica | modifica wikitesto]Il marchese di Preuilly-d'Humières si segnalò nella Prima battaglia di Schooneveld il 7 giugno 1673 con la flotta combinata anglo-francese contro quella olandese presso le rive delle Fiandre, a capo della Tonnant, di 64 cannoni. Nel suo Histoire maritime de la France, Léon Guérin descrisse la principale sua azione in combattimento:
«La Tonnant, comandata da Preuilly d'Humières, era minacciata da un grande pericolo quando la nave di Ruyter si trovò tra lui ed il vice ammiraglio della Francia; [...] Tuttavia, Valbelle, Preuilly d'Humieres e Hailly seguirono da vicino la linea di Ruyter, ripiegando poi verso il vice ammiraglio Estrées [...].»
Il 12 dicembre 1673 venne promosso capo squadra. Il 29 gennaio 1675, al comando de Le Triomphant, 60 cannoni, fece parte di otto vascelli di squadra agli ordini di Duquesne incaricati di scortare il duca de Vivonne in Sicilia dove venne nominato viceré[3]. La flotta francese affrontò la flotta spagnola dell'ammiraglio Melchior de la Cueva, ben superiore in numero (20 vascelli contro 17 galee). Preuilly d'Humière comandò la retroguardia, composta da du evascelli di linea, rimanendo coinvolto nei combattimenti al punto da rappresentare la mossa decisiva per la vittoria francese[4].
Preuilly d'Humières prese parte ala campagna di Sicilia del 1676. Al comando della Saint-Michel, 60 cannoni, diresse l'avanguardia della flotta francese che combatté sotto il duca di Vivonne contro la squadra spagnola presso Milazzo, al largo di Messina, l'8 gennaio 1676 dove si distinse particolarmente. Nella sua Biographie universelle (p. 35), Louis Gabriel Michaud scriveva:
«Nel combattimento, che perdurò dalle nove del mattino alle due di pomeriggio l'avanguardia, comandata da Preuilly, caricò a tal punto gli olandesi con le proprie forze [...] da raggiungere il successo nell'azione e favorendo così l'ingresso della flotta francese nel porto di Messina. L'occasione e la maniera con cui il combattimento venne condotto, fece sì che Ruyter relazionasse agli stati generali del suo paese di non aver mai visto un'azione meglio diretta e che nel contempo nella sua vita non si era mai trovato in un combattimento più violento.»
Durante la battaglia d'Agosta, l'11 aprile 1676, nel corso della quale amiral Ruyter rimase ucciso, fu il braccio destro di Duquesne, in compagnia di Tourville. Il marchese di Preuilly de Humières riuscì a respingere con vigore un attacco a Barletta. Il 2 giugno 1676 presenziò alla Battaglia di Palermo, sempre sotto gli ordini del duca di Vivonne, e si distinse nuovamente. Michaud scrisse a tal proposito:
«Vivonne, al suo arrivo, trovò l'armata combinata e pronta per la battaglia disposta su una sola linea, protetta dal forte di Castellamare e da una grande batteria di artiglieria. Essa era composta di 27 vascelli, 19 galee e 4 brûlots. Anche se era rischioso, Vivonne non esitò ad attaccare. Prescrisse a Preuilly di attaccare alla testa della linea con 9 vascelli, 7 galee e 4 brûlots di quelli che comandava. Quando la divisione si trovò a portata di cannone, tutto il fuoco venne diretto su di essa. Una si grande audacia li intimidì ad ogni modo. [...] I brûlots approfittando del disordine abbordarono tre vascelli che si incendiarono. Il resto dell'armata seguì l'esempio di Preully ed il successo fu tale che l'armata combinata nemica perse in un sol colpo tremila uomini, 12 vascelli, 6 galee e 4 brûlots.»
Con questi risultati, venne promosso tenente generale il 30 dicembre 1676.
Missioni diplomatiche nel Mediterraneo e nel Baltico
[modifica | modifica wikitesto]Durante gli ultimi mesi del 1682 ed i primi del 1683, il tenente generale de Preuilly d'Humières si dedicò nuovamente a dare la caccia ai pirati barbareschi, grazie ad una divisione composta di quattro bastimenti, aiutato in seconda dal capitano capitaine de Bellisle-Érard. A bordo de L'Hercule, scortò trenta navigli commerciali a Saint-Malo, dove giunse il 28 marzo 1683. Qualche mese più tardi, si trovò alla testa di una squadra inviata nel Mar Baltico ed in Danimarca[5].Partita da Brest nel giugno del 1683, la flotta di tredici vascelli giunse nel luglio di quello stesso anno a Copenaghen per poi tornare alla base di partenza[6].
Nel 1684, fu nuovamente nel Mediterraneo in compagnia di una squadra posta agli ordini di Victor Marie d'Estrées, vice ammiraglio di Ponente. Le navi si stanziarono a Tangeri nel mese di settembre del 1685, dopo che una lettera di Luigi XIV a Moulay Ismail gli richiedeva la restituzione degli schiavi cristiani detenuti in loco.
Tornato a Parigi, ivi morì il 20 giugno 1688[7]. Legò i suoi beni a sua nipote mademoiselle d'Humières ed il suo corpo venne trasportato e sepolto poi nella chiesa di Monchy in Normandia.
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Personaggio molto influente, fu segretario a suo tempo della Camera del Re, Tesoriere di Stato, consigliere di Stato, segretario di Stato, membro del partito cattolico, ministro di Stato e segretario di Stato per gli affari esteri.
- ^ Léon Guérin, Histoire maritime de France, vol. 3, Dufour et Mullat, 1851, p. 156
- ^ Léon Guérin, Histoire maritime de France, vol. 3, Dufour et Mullat, 1851, p. 258
- ^ Léon Guérin, Histoire maritime de France, vol. 3, Dufour et Mullat, 1851, p. 259
- ^ Michel Mollat, Marins et océans, vol. 2, Commission française d'histoire maritime, Economica, 1991, p. 114
- ^ Léon Guérin, Histoire maritime de France, vol. 3, Dufour et Mullat, 1851, p. 377
- ^ Louis Gabriel Michaud, Biographie universelle, ancienne et moderne, vol. 78, Paris, Michaud, 1846, p. 35
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Bussy-Rabutin Roger de, Correspondance de Roger de Rabutin, comte de Bussy, avec sa famille et ses amis, Charpentier, 1859, p. 425.
- (FR) Guérin Léon, Histoire maritime de France, vol. 3, Dufour et Mullat, 1851.
- (FR) Mollat Michel, Marins et océans, vol. 2, Commission française d'histoire maritime, 1991, ISBN 2-7178-2127-9.
- (FR) Michaud Louis Gabriel, Biographie universelle, ancienne et moderne, vol. 78, Paris, Michaud, 1846, p. 35.