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Rastrellamento di Clermont-Ferrand
Rastrellamento di Clermont-Ferrand | |
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Data inizio | 25 novembre 1943 11:00 |
Data fine | 26 novembre 1943 04:00 |
Luogo | Clermont-Ferrand |
Stato | Francia |
Responsabili | Gestapo |
Il rastrellamento di Clermont-Ferrand fu un'operazione condotta il 25 novembre 1943 dalla Gestapo, coadiuvata dall'esercito tedesco, nei locali dell'Università di Strasburgo a Clermont-Ferrand. La retata portò all'arresto e alla deportazione di un centinaio di studenti ebrei o stranieri e membri della Resistenza.[1]
Contesto storico
[modifica | modifica wikitesto]In seguito alla dichiarazione di guerra del 1939, Strasburgo fu dichiarata zona militare dallo Stato Maggiore francese e gran parte della popolazione fu costretta a evacuare; per questo motivo l'Università di Strasburgo fu trasferita a Clermont-Ferrand insieme agli studenti e ai professori. Dopo l'armistizio del 22 giugno 1940 i tedeschi crearono la Reichsuniversität Straßburg e, in linea di principio, non c'era più necessità di ospitare l'università a Clermont-Ferrand, ma molti professori e studenti non vollero aderire alla nuova università tedesca.
Nel 1941 all'interno dell'università si formarono i primi movimenti di Resistenza che riunirono studenti e professori di Strasburgo e Clermont-Ferrand. In particolare, Jean-Paul Cauchi, studente di storia di Strasburgo, fondò il gruppo Combat Étudiant, collegato alla rete Combat. Questi movimenti si unirono per formare i Mouvements unis de la Résistance nel 1942, dopo l'occupazione militare della zona sud da parte dei tedeschi. Contro l'Università di Strasburgo a Clermont-Ferrand furono lanciate diverse operazioni per contrastare le attività antinaziste, per chiudere l'ateneo e per far rimpatriare a Strasburgo i circa 500 alsaziani considerati "tedeschi etnici". Nel corso del 1943 ci furono diversi rastrellamenti a Clermont-Ferrand e a Strasburgo.[2]
In seguito a tre attentati contro i tedeschi, tra cui l'uccisione il 24 giugno di due membri della Gestapo in casa del membro della Resistenza professor Jean-Michel Flandin, nella notte tra il 24 e il 25 giugno 1943 Jakob Ottmann fece arrestare 37 studenti nella residenza universitaria Gallia di Clermont-Ferrand.[3] Gli ebrei furono deportati ad Auschwitz, gli altri a Buchenwald.[4] Dei 37 deportati, sette riuscirono a fuggire durante il viaggio e dodici morirono in Germania.
Il 23 ottobre 1943 fu arrestato Georges Mathieu, uno dei collaboratori di Jean-Paul Cauchi, che avrebbe avuto un ruolo attivo nella retata del 25 novembre.
I fatti
[modifica | modifica wikitesto]Il 25 novembre 1943, tra le 10:00 e le 10:30, i nazisti circondarono gli edifici universitari di avenue Carnot. L'operazione coinvolse duecento uomini della Luftwaffe, comandati dal colonnello Eltsatz, e tutto il personale Sicherheitsdienst disponibile a Clermont-Ferrand. Alcuni gruppi si occuparono anche della biblioteca universitaria al numero 1 di boulevard Lafayette, dove furono arrestati i collaboratori della Bnu Marie Kuhlmann e Thérèse Kiener,[5] degli edifici di avenue Vercingétorix e della facoltà di legge, e in misura minore (senza la presenza della Gestapo) delle residenze Gallia a Strasburgo. Secondo le dichiarazioni successive di Georges Mathieu, l'obiettivo iniziale dell'operazione, organizzata dal capo della sicurezza nazista Paul Blumenkamp, era quello di arrestare non solo i diciassette professori e gli studenti identificati come combattenti della Resistenza, ma anche tutti gli altri studenti ebrei e stranieri, tutti gli alsaziani-lorenesi di età compresa tra i diciotto e i trent'anni (potenzialmente appartenenti alla Resistenza), nonché i presidi delle facoltà.
Quando le lezioni terminarono alle ore 11:00, centinaia di studenti e insegnanti furono ammassati nel cortile della Facoltà di Lettere e Filosofia al 34 di avenue Carnot. I soldati tedeschi si appostarono alle finestre della facoltà, sul lato dell'atrio, e puntarono le armi sul cortile. Intorno alle 12:00 i docenti furono condotti nell'atrio, dove li attendevano gli agenti della RSHA, accompagnati da Georges Mathieu, che ordinò loro di dividersi in due gruppi[6] a seconda che fossero di Strasburgo o di Clermont-Ferrand: furono così raggruppate 1 200 persone.[4] Alle 13:00 la maggior parte era stata rilasciata; rimanevano 400-500 persone.
Alle 15:00 tutti furono condotti in un grande refettorio. Alcuni soldati espressero la loro disapprovazione per l'operazione. A partire dalle 21:00 gli uomini furono portati a gruppi di dieci da Georges Mathieu e Ursula Brandt, accompagnati dagli agenti di polizia francesi.[3] I poliziotti annotarono le loro identità e Georges Mathieu divise le persone interrogate in due gruppi. I prigionieri furono trasferiti al 92° reggimento di fanteria di Clermont-Ferrand, che fungeva da prigione. Alle 4 del mattino uno dei due gruppi fu liberato; rimasero quindi 130 persone.[4]
Furono arrestati anche alcuni insegnanti nelle loro abitazioni.
Conseguenze
[modifica | modifica wikitesto]Durante l'operazione furono uccise diverse persone:
- il professor Paul Collomp, papirologo, ammazzato dal membro della Gestapo Sepp Kaltseiss per non aver alzato le mani abbastanza velocemente quando gli era stato ordinato dallo stesso Kaltseiss, mentre Georges Mathieu e Kaltseiss andavano a reperire gli indirizzi degli insegnanti;
- un giovane ucciso a colpi di pistola su una panchina vicino alla Facoltà di Giurisprudenza;[4]
- Henri Gabriel Blanchet[7], di 15 anni, colpito[8] da sei proiettili di mitragliatrice per aver schernito un soldato che gli aveva intimato di scendere dal marciapiede di avenue Vercingétorix mentre si recava al collegio Godefroy de Bouillon.
Circa 1 200 persone furono arrestate, quasi 500 tenute in custodia per tutto il giorno e 130 furono infine arrestate e deportate, tra cui François Amoudruz, di appena 17 anni. Solo una trentina di loro, tra cui Arlette Lévy-Andersen, tornarono dai campi.
Nel febbraio 1944 la BBC dichiarò che Georges Mathieu aveva "consegnato l'Università di Strasburgo alla Gestapo". Mathieu fu arrestato dai combattenti della Resistenza, processato e poi fucilato il 12 dicembre 1944.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ La rafle du 25 novembre 1943 sur le site de l’Université de Strasbourg, su unistra.fr.
- ^ Guyotjeannin Charles, Les étudiants en pharmacie des universités de Strasbourg et de Clermont-Ferrand victimes en 1943 de la barbarie nazie., in Revue d'histoire de la pharmacie, n. 323, 1999, pp. 309-316.
- ^ a b Henri-Ferreol BILLY, Rafle de l'université de Strasbourg du 25 novembre 1943, su Histoire et Généalogie, 26 novembre 2016. URL consultato il 13 agosto 2024.
- ^ a b c d e Musée de la résistance en ligne, su museedelaresistanceenligne.org. URL consultato il 13 agosto 2024.
- ^ (FR) Catherine Maurer, La Secondre Guerre Mondiale (1939-1945). Deux bibliothèques, dans et hors Strasbourg, in Frédéric Barbier, Bibliothèques Strasbourg : origines - XXIe siècle, Paris, Éditions des Cendres, 2015, p. 297, ISBN 978-2-8592-3060-9.
- ^ Clermont-Ferrand et l’Université de Strasbourg (PDF), su educdome.puy-de-dome.fr.
- ^ Henri Gabriel BLANCHET - Service historique de la Défense, Caen Cote AC 21 P 314161, su www.memoiredeshommes.sga.defense.gouv.fr.
- ^ BLANCHET Henri - Maitron, su fusilles-40-44.maitron.fr.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Matthieu Arnold, La rafle du 25 novembre 1943, in Revue d'Histoire et de Philosophie religieuses, vol. 91, n. 3, 2011, pp. 353–363, DOI:10.3406/rhpr.2011.1567.
- Thomas Kvist Christiansen. Vi er her for at dø. Fredericia : Kvist Kommunikation og Billunds Boghandel, 2018. Traduit du danois et édité par Fabrice Boyer (Nous sommes ici pour mourir. Clermont-Ferrand : Presses universitaires Blaise-Pascal, 2021)
- De l'Université aux Camps de Concentration, Strasbourg, Presses Universitaires de Strasbourg, 1996.
- Strasbourg-Clermont-Ferrand, 1943-1993, Strasbourg, Presses universitaires de Strasbourg, 1994, ISBN 9782868207463.
- (FR) L'université de Strasbourg à Clermont-Ferrand, in Bulletin historique et scientifique de l'Auvergne, gennaio-marzo 1980, pp. 7-11.
- "La grande épreuve ou Témoignage"/ Mannie Chambeyre, Paulette Amoudruz (épouse de Serge Fischer), 1948. Manuscrit conservé à la BNU Strasbourg sous la cote MS.5.986.
- Catherine Piettre, Il y a 80 ans, la rafle de l'Université de Strasbourg, in Dernières Nouvelles d'Alsace, 25 novembre 2023, p. 25.
- (FR) Léon Strauss, La rafle de l'université repliée à Clermont-Ferrand le 25 novembre 1943, in Eric Le Normand, La résistance des Alsaciens, a cura di Association pour des études sur la Résistance intérieure des Alsaciens (AERIA), illustrazioni di Christophe Clavel, Fondation de la Résistance, département AERI, 2016, ISBN 978-2-915742-32-9.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Thomas Kvist Christiansen, Arlette, une histoire que nous ne devons jamais oublier, su YouTube, Kvist Film og Kommunikation, 2020.
- Storia della Resistenza dall'Università francese di Strasburgo a Clermont-Ferrand:
- 25 novembre 1943: grande rafle contre l'ensemble des Facultés, su mapage.noos.fr.
- La dernière année de la vie de Georges Mathieu, su mapage.noos.fr.
- Paul Hagenmuller un des étudiants (par la suite devenu un père de la chimie en France, su societechimiquedefrance.fr.
- La Chanson de l'Université de Strasbourg, su La Diane française, 1944.