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Queer Lion 2019
Il Queer Lion 2019 è la tredicesima edizione del riconoscimento collaterale che premia «il miglior film con tematiche omosessuali & Queer Culture», assegnato nel quadro delle manifestazioni della 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia che ha avuto luogo dal 28 agosto all'7 settembre 2019.[1]
Il premio è stato patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, tramite il dipartimento per le Pari Opportunità UNAR, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione del Veneto, Città metropolitana di Venezia, Comune di Venezia e dell'Università Ca' Foscari.
Il premio è stato assegnato al film cileno El príncipe di Sebastián Muñoz, con la seguente motivazione:[2]
«El Príncipe è un accorato spaccato della vita in una prigione cilena, alla vigilia dell’ascesa al potere di Allende nel 1970, nel quale gli intensi rapporti emotivi tra prigionieri fanno da contrappunto alla selvaggia brutalità della vita carceraria. Guidato da un eccezionale Alfredo Castro, l’eccellente cast offre interpretazioni emozionanti partendo dalla potenza di una sceneggiatura, in grado di trasmettere la paradossale accettazione di affetti gay in ambito carcerario, in un periodo nel quale ciò non era socialmente accettabile. Il debutto alla regia di Sebastián Muñoz è un’esplorazione, audace e dalla forte carica erotica, della storia recente che mette a nudo un’anima di inattesa tenerezza.»
Giuria
[modifica | modifica wikitesto]- Brian Robinson - programmatore del London LGBT Film Festival - Presidente di giuria
- Federico Boni - Giornalista, critico cinematografico e scrittore
- Giacomo S. Pistolato - Giornalista e membro del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani
Film
[modifica | modifica wikitesto]In gara
[modifica | modifica wikitesto]- Barn, regia di Dag Johan Haugerud (Norvegia, Svezia)
- Ema, regia di Pablo Larraín (Cile)
- Moffie, regia di Oliver Hermans (Sudafrica)
- Rialto, regia di Peter Mackie Burns (Irlanda)
- El príncipe, regia di Sebastian Muñoz (Cile, Argentina, Belgio)
- Psykosia, regia di Marie Grahtø (Danimarca, Finlandia)
- Bombay Rose, regia di Gitanjali Rao (India, Regno Unito, Francia)
- Lingua franca, regia di Isabel Sandoval (Stati Uniti d'America)
- House of Cardin, regia di P. David Ebersole e Todd Hughes (Stati Uniti d'America)
Fuori concorso
[modifica | modifica wikitesto]- Les épouvantails, regia di Nouri Bouzi (Tunisia, Marocco, Lussemburgo)
- Donne sull'orlo di una crisi di nervi (Mujeres al borde de un ataque de nervios) di Pedro Almodóvar (Spagna)
- Darling di Saim Sadiq (Pakistan, Stati Uniti d'America)
- Le Coup des larmes, regia di Clémence Poésy (Francia)
- GUO4 di Peter Strickland (Ungheria)
- Victor Victoria di Blake Edwards (Stati Uniti d'America, Regno Unito)
- Goodbye, Dragon Inn (Bu san), regia di Tsai Ming-liang (Taiwan)
- Crash, regia di David Cronenberg (Canada)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Biennale Cinema 2019: 76ª Mostra internazionale d'arte cinematografica, su labiennale.org. URL consultato il 30 agosto 2019.
- ^ 13° QUEER LION AWARD A “EL PRÍNCIPE” DI SEBASTIÁN MUÑOZ, in queerlion.it. URL consultato il 5 settembre 2019.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale Queer Lion Award, su queerlion.it.
- Sito ufficiale La Biennale di Venezia, su labiennale.org.