Propositura dei Santi Marco e Lorenzo
Propositura dei Santi Marco e Lorenzo | |
---|---|
Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Località | Poppi |
Coordinate | 43°43′22.84″N 11°45′58.82″E |
Religione | cattolica |
Titolare | San Marco e San Lorenzo |
Diocesi | Arezzo-Cortona-Sansepolcro |
La propositura dei Santi Marco e Lorenzo è un edificio sacro che si trova in via Mino da Poppi 4, a Poppi.
Storia e descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Eretta nel 1284 una precedente chiesa, essa fu ricostruita nelle forme attuali nel XVIII secolo e riconsacrata nel 1784. La semplice facciata, introdotta da una simmetrica scala settecentesca che segue il pendio del terreno, presenta un timpano triangolare impostato su due lesene laterali e un portale inquadrato da una cornice liscia con timpano curvo sormontato da una finestra.
L'interno ha un impianto a navata unica, scandita da lesene di ordine composito; la volta a botte è interrotta da sei fasce. Le quattro cappelle laterali mostrano altari di gusto tardobarocco con significative pale. Al primo altare destro è una Madonna col Bambino e Santi di un artista anonimo del Settecento. Nella parete adiacente è appesa Deposizione di Francesco Morandini detto il Poppi, firmata in basso a destra e databile alla fine degli anni ottanta del Cinquecento, nel quale il disegno e la tecnica pittorica ricercate e impeccabili si coniugano ormai con una depurazione delle forme ispirata ai modelli fiorentini dell'inizio del secolo e a un'intonazione devozionale e pietistica di stampo già controriformato.[1]
Al terzo altare a destra è un'altra tavola di Francesco Morandini detto il Poppi con la Pentecoste, precedente di qualche anno e probabilmente eseguita tra 1575 e 1577 circa.
L'altare maggiore settecentesco è sormontato da un Crocifisso ligneo della seconda metà del Quattrocento, di cultura germanica nella minuzia descrittiva dell'anatomia e nella drammaticità del volto, attribuito al Maestro del Crocifisso di Bagno di Romagna, un seguace di Giovanni Teutonico.[2]
Un'altra interessante opera, all'ultimo altare sinistro, è la Resurrezione di Lazzaro di Jacopo Ligozzi, firmata e datata 1619, ma forse condotta in collaborazione con il figlio Francesco.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Alessandra Baroni Vannucci, Francesco Morandini detto il Poppi, Lamentazione sul Cristo morto, in Liletta Fornasari (a cura di), Il Seicento in Casentino. Dalla Controriforma al Tardo Barocco, catalogo di mostra, Firenze, 2001, pp. 212-213.
- ^ Francesco Traversi, Prima, durante e dopo Vasari, in Quiete e Rinascita. Giorgio Vasari a Camaldoli e in Casentino, catalogo di mostra a cura di Michel Scipioni e Claudio Ubaldo Cortoni, Città di Castello 2024, pagg. 30 - 31.
- ^ Lucilla Conigliello, Jacopo Ligozzi, Resurrezione di Lazzaro, in Il Seicento in Casentino. Dalla Controriforma al tardo barocco, catalogo di Mostra, Poppi, 2001, pp. 242-243.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Il Casentino, a cura di Giovanni Cherubini, Firenze, 2000.
- Il Casentino e il Valdarno superiore. La storia, l'architettura, l'arte delle città e del territorio. Itinerari nel patrimonio storico-religioso, a cura di Laura Speranza, Firenze, 2000.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla propositura dei Santi Marco e Lorenzo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Fonte: scheda nei "Luoghi della Fede", Regione Toscana, su web.rete.toscana.it.