Platybelone argalus

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Platybelone argalus
Platybelone argalus
Platybelone argalus
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseActinopterygii
OrdineBeloniformes
FamigliaBelonidae
GenerePlatybelone
SpecieP. argalus
Nomenclatura binomiale
Platybelone argalus
(Lesueur, 1821)
Sinonimi

Belona argalus (Lesueur, 1821)
Belone ardeola (Valenciennes, 1846)
Platybelone argala (Lesueur, 1821)
(errore ortografico)

Strongylura ardeola (Valenciennes, 1846)
Strongylura longleyi (Breder, 1932)
(Fonti: FishBase e WoRMS)

Nomi comuni

Aguglia carenata

Platybelone argalus, conosciuto comunemente come aguglia carenata (G.U. della Repubblica Italiana 2ª Serie speciale - n. 73 del 16-09-2021), è un pesce d'acqua salata appartenente alla famiglia Belonidae.

Distribuzione e habitat

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È presente nei mari tropicali di tutto il mondo, distinguendosi in numerose sottospecie da un areale all'altro. Le sottospecie riconosciute sono 7 e per alcune di loro è stato anche proposto l'elevamento a specie:

P. argalus range map, with each major sub-species highlighted.
P. argalus range map, with each major sub-species highlighted.

Attualmente la validità di tale suddivisione è discussa dalla comunità scientifica.

Il suo habitat tipico si trova sul margine esterno del reef, ed è perciò molto comune vicino alla costa e nei pressi delle isole oceaniche; raramente lo si incontra in mare aperto. È molto superficiale e non si spinge oltre i 5 metri di profondità.

La fisionomia è simile a quella dell'aguglia comune, da cui però si distingue per la differente proporzione tra corpo e becco (quasi 1/3 della lunghezza totale), la maggiore lunghezza della mascella inferiore rispetto a quella superiore, e la presenza sul peduncolo caudale di larghi appiattimenti laterali che costituiscono la caratteristica "carenatura" della specie. La livrea è argentea molto brillante, attraversata dalla testa alla coda dalla vistosa linea laterale.

L'adulto raggiunge una lunghezza media di 35 cm, per un massimo di 50 cm.

Alimentazione

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Si nutre principalmente di piccoli pesci, per la cui cattura si avvale del lungo becco munito di decine di minuscoli denti appuntiti.

È oviparo; depone le sue uova facendole aderire ad oggetti galleggianti grazie ai viticci adesivi di cui sono fornite.

La specie è commestibile e pescata localmente per l'autoconsumo.

  • Louisy P., Trainito E. (a cura di) Guida all'identificazione dei pesci marini d'Europa e del Mediterraneo. Milano, Il Castello, 2006. ISBN 88-8039-472-X.

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