Opitero Verginio Tricosto Esquilino

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Opitero Verginio Tricosto Esquilino
Console della Repubblica romana
Nome originaleOpiter Verginius Tricostus Esquilinus
GensVerginia
Consolato478 a.C.

Opitero Verginio Tricosto Esquilino (latino: Opiter Verginius Tricostus Esquilinus; fl. V secolo a.C.) è stato un politico e militare romano del V secolo a.C.

Opitero Verginio apparteneva alla Gens Verginia e portava, come il nipote, Lucio Verginio Tricosto Esquilino, tribuno consolare nel 402 a.C., l'agnomen di Esquilino perché viveva sul colle omonimo[1]. Nel 478 a.C. divenne, in sostituzione di Gaio Servilio Strutto Ahala, consul suffectus al fianco del collega Lucio Emilio Mamercino ma, come Gaio Servilio, anche lui sarebbe morto prima della fine del suo mandato[1].

Nel suo Ab urbe condita libri Tito Livio indica Opitero Verginio, anziché Vopisco Giulio Iullo, come collega di Lucio Emilio Mamercino durante il consolato dell'anno 473 a.C.[2], confondendosi probabilmente col mandato precedente di Lucio Emilio.

  1. ^ a b Smith, p. 53.
  2. ^ Tito Livio, Ab urbe condita libri, II, 54, 3.

Fonti primarie

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Fonti secondarie

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  • William Smith, Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology, vol. II, Boston, Little, Brown, and Company, 1867.

Voci correlate

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Predecessore Fasti consulares Successore
Cesone Fabio Vibulano III
e
Tito Verginio Tricosto Rutilo
(478 a.C.)
Gaio Servilio Strutto Ahala[1]
con Lucio Emilio Mamercino II
Gaio Orazio Pulvillo I
e
Tito Menenio Agrippa Lanato

  1. ^ suffectus Opitero Verginio Tricosto Esquilino