NGC 539

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NGC 539
Galassia a spirale barrata
NGC 539 nelle immagini Pan-STARRS
Scoperta
ScopritoreFrancis Leavenworth
Data31 ottobre 1885 [1]
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneBalena
Ascensione retta01h 25m 27.1s [2]
Declinazione-18° 09′ 50″ [2]
Distanza448,4 mega anni luce (137,47 Mpc) a.l.   [2]
Magnitudine apparente (V)13,5 [3]
nella banda B: 14,2 [3][4]
Redshift+0,032017 ± 0,000024 [2]
Luminosità superficiale14,30 [3]
Angolo di posizione145° [3]
Velocità radiale9598 ± 7 [2] km/s
Caratteristiche fisiche
TipoGalassia a spirale barrata
ClasseSB(rs)c [2][1], SBc [3]
Dimensioni285 900 anni luce (87 670 pc) a.l.  
Altre designazioni
NGC 563
PGC 5269
ESO 542-10
MCG -3-4-63
NPM1G -18.0062 [3]
Mappa di localizzazione
NGC 539
Categoria di galassie a spirale barrata

NGC 539 è una vasta e lontana galassia a spirale barrata situata nella costellazione della Balena a una distanza di circa 450 milioni di anni luce dalla nostra Via Lattea.[1]

La galassia ha una classe di luminosità III e presenta una larga riga a 21 cm dell'idrogeno neutro.[2]

Data la sua luminosità superficiale pari a 14,30, NGC 539 può essere classificata come una galassia a bassa luminosità superficiale (nella letteratura in lingua inglese abbreviata in LSB, acronimo di Low Surface Brightness). Le galassie LSB sono galassie di tipo diffuso (D) con una luminosità superficiale inferiore di almeno una magnitudine a quella del cielo notturno circostante.

NGC 539 è stata scoperta il 31 ottobre 1885 dall'astronomo statunitense Francis Leavenworth.[1] Lo stesso Leavenworth riosservò la medesima galassia l'anno successivo, senza rendersi conto che era la stessa già osservata l'anno precedente. Questa seconda osservazione è stata registrata nel New General Catalogue come NGC 563.

La supernova SN 2008gg è stata scoperta all'interno di NGC 539 il 9 ottobre 2008 da parte dell'astronome statunitense Andrew J. Drake[5] nel corso dell'indagine astronomica CSS (Catalina Sky Survey) dell'Università dell'Arizona.[6] È stata classificata come supernova di tipo Ia.[7]

  1. ^ a b c d (EN) Courtney Seligman, Celestial Atlas Table of Contents, NGC 539, su cseligman.com. URL consultato il 10 maggio 2024.
  2. ^ a b c d e f g Results for object NGC 539, su ned.ipac.caltech.edu, National Aeronautics and Space Administration / Infrared Processing and Analysis Center. URL consultato il 10 maggio 2024.
  3. ^ a b c d e f (FR) Les données de «Revised NGC and IC Catalog by Wolfgang Steinicke», NGC 500 à 599, su astrovalleyfield.ca. URL consultato il 10 maggio 2024.
  4. ^ SIMBAD Astronomical Database, in Strasbourg astronomical Data Center. URL consultato il 10 maggio 2024.
  5. ^ (EN) Department of Astronomy, California Institute of Technology (PDF), su sites.astro.caltech.edu.
  6. ^ (EN) Central Bureau for Astronomical Telegrams, Electronic Telegram No. 1538 (TXT), su cbat.eps.harvard.edu. URL consultato il 10 maggio 2024.
  7. ^ (EN) Bright Supernovae - 2008, su rochesterastronomy.org. URL consultato il 10 maggio 2024.

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