Indice
Museo Renata Tebaldi
Museo Renata Tebaldi | |
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Facciata del palazzo delle Scuderie di Villa Pallavicino | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Busseto |
Indirizzo | Palazzo delle Scuderie di Villa Pallavicino - via Ferdinando Provesi 41 |
Coordinate | 44°58′37.28″N 10°02′11.25″E |
Caratteristiche | |
Tipo | lirica, multimedia |
Collezioni | abiti e oggetti di scena, riconoscimenti e immagini del soprano Renata Tebaldi |
Periodo storico collezioni | XX secolo |
Istituzione | 2005 |
Fondatori | Comitato Renata Tebaldi |
Apertura | 2014 |
Proprietà | Comune di Busseto |
Gestione | Renata Tebaldi Fondazione Museo |
Visitatori | 8 000 (2022) |
Sito web | |
Il museo Renata Tebaldi ha sede in via Ferdinando Provesi 41 a Busseto, in provincia di Parma, all'interno del palazzo delle Scuderie di Villa Pallavicino; inaugurato nel 2014, è interamente dedicato alla cantante lirica Renata Tebaldi.[1][2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il palazzo delle Scuderie, innalzato agli inizi del XVIII secolo, fu completamente restaurato tra il 2011 e il 2014.[3]
Il Comitato Renata Tebaldi, fondato nel 2005 per conservare la memoria della cantante lirica, vi inaugurò il 7 giugno del 2014 il museo,[4] che espone numerose testimonianze della carriera artistica del soprano, raccolte negli anni da Giuseppina Barbieri, madre di Renata Tebaldi, e da Ernestina Viganò, sua governante e amica.[5]
Percorso espositivo
[modifica | modifica wikitesto]Il museo occupa l'ala ovest del piano terreno del palazzo delle Scuderie.[6]
Il percorso espositivo, che raccoglie, tra gli altri, costumi e gioielli di scena disegnati da Giorgio de Chirico, Beni Montresor, Aleksandr Nikolaevič e Nicola Alexandrovich Benois,[7] si articola in 6 sale, con allestimenti realizzati su progetto della stilista Daniela Gerini.[8]
Stanza dei documenti
[modifica | modifica wikitesto]La prima sala espone all'interno di vetrine le onorificenze di cui Renata Tebaldi fu fregiata, le lettere e i riconoscimenti di numerose personalità, tra le quali Arturo Toscanini, John Fitzgerald Kennedy e Rudolph Giuliani, e altri documenti relativi alla carriera della cantante.[9]
Stanza dei gioielli
[modifica | modifica wikitesto]La seconda sala espone all'interno di vetrine numerosi gioielli di scena, realizzati artigianalmente per alcune interpretazioni della cantante lirica da vari orafi italiani degli anni trenta e quaranta del XX secolo.[10]
Stanza di Renata
[modifica | modifica wikitesto]La terza sala espone alcuni oggetti e abiti personali cui il soprano mostrava un particolarmente attaccamento.[11]
Stanza di Madama Butterfly
[modifica | modifica wikitesto]La quarta sala espone alcuni oggetti e abiti di scena, utilizzati da Renata Tebaldi durante le sue esibizioni dell'opera pucciniana Madama Butterfly, cui era molto legata.[12]
Stanza delle fotografie
[modifica | modifica wikitesto]La quinta sala espone una serie di fotografie che ritraggono Renata Tebaldi durante alcune delle sue più importanti esibizioni e in occasione dell'incontro con alcune personalità del mondo del teatro dell'epoca, tra le quali Paolo Grassi e Maria Callas.[13]
Stanza dei costumi di scena
[modifica | modifica wikitesto]La sesta e ultima sala, molto più ampia, espone una serie di abiti da scena indossati dalla cantante lirica durante le sue interpretazioni di Desdemona nell'Otello, di Tosca nell'opera omonima, di Manon nell'opera omonima, di Fedora nell'opera omonima, di Aida nell'opera omonima, di Donna Leonora nella Forza del destino e di Alice Ford nel Falstaff.[14]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Museo Renata Tebaldi, su ibcmultimedia.it. URL consultato il 28 settembre 2018 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2018).
- ^ Museo Renata Tebaldi - Busseto, su bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 28 settembre 2018.
- ^ Paolo Panni, Busseto. Due milioni e mezzo di euro per risistemare le ex scuderie, su patrimoniosos.it. URL consultato il 29 febbraio 2016.
- ^ Museo Renata Tebaldi, su turismo.comune.parma.it. URL consultato il 28 settembre 2018.
- ^ Renata Tebaldi: un museo la riscopre a Busseto, su affaritaliani.it. URL consultato il 29 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).
- ^ La Villa Pallavicino [collegamento interrotto], su parmatales.com. URL consultato il 28 settembre 2018.
- ^ Il museo Renata Tebaldi, una casa per la "Voce d'angelo", su italianways.com. URL consultato il 28 settembre 2018.
- ^ Museo Renata Tebaldi, su museionline.info. URL consultato il 28 settembre 2018.
- ^ Sala 1 - la Sala dei documenti, su museorenatatebaldi.it. URL consultato il 28 settembre 2018.
- ^ Sala 2 - la sala dei gioielli, su museorenatatebaldi.it. URL consultato il 28 settembre 2018.
- ^ Sala 3 - la stanza di Renata, su museorenatatebaldi.it. URL consultato il 28 settembre 2018.
- ^ Sala 4 - la stanza di Madama Butterfly, su museorenatatebaldi.it. URL consultato il 28 settembre 2018.
- ^ Sala 5 - le fotografie, su museorenatatebaldi.it. URL consultato il 28 settembre 2018.
- ^ Sala 6 - i costumi, su museorenatatebaldi.it. URL consultato il 28 settembre 2018.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Museo Renata Tebaldi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su museorenatatebaldi.it.
- Museo Renata Tebaldi, su PatER - Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna.