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Monastero della Santissima Annunziata (Grosseto)
Monastero della Santissima Annunziata | |
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Stato | Italia |
Regione | Toscana |
Località | Grosseto |
Coordinate | 42°45′36.11″N 11°06′41.65″E |
Religione | cattolica |
Ordine | Benedettini Francescani |
Diocesi | Grosseto |
Demolizione | 1577 |
Il monastero della Santissima Annunziata era un complesso religioso situato nel centro storico di Grosseto.
La sua ubicazione era nella parte occidentale del centro, nell'area compresa tra il bastione Molino a Vento e il bastione Garibaldi delle mura di Grosseto. Al monastero sarebbe da riferirsi anche la vicina chiesa di San Benedetto.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La presenza di una comunità di monache benedettine è documentata a Grosseto in epoca alto-medievale. In una lettera del 21 maggio 1180 che il vescovo Martino ricevette da papa Alessandro III, si legge la raccomandazione ad agevolare le monache di Sant'Ambrogio di Montecellesi, intenzionate a stabilirsi presso il poggio di Montecurliano, in un più ampio quadro di permuta territoriale tra la mensa diocesana e i conti Aldobrandeschi.[1]
In seguito agli interventi militari di Siena per il controllo della città di Grosseto alla metà del XIII secolo, che videro le fortificazioni della città demolite e ricostruite, il monastero andò incontro ad un forte degrado, finché non risultava già abbandonato nel 1270, con le monache riparate a Siena presso il convento di Santa Margherita a Porta Tufi.[1] A lungo disabitato, soltanto all'inizio del XV secolo è nuovamente documentata la presenza di una comunità monastica, quando divenne sede delle monache terziarie francescane, secondo la regola di santa Chiara.[1] A cominciare dal 1421 fu prevista negli statuti comunali grossetani un'offerta da lasciare ogni anno all'oratorio delle suore di Santa Chiara per il 25 marzo, festa della Santissima Annunziata.[1] La comunità non ebbe tuttavia una solida continuità, a giudicare dallo scarso numero di monache e dalla testimonianza di periodi in cui il convento risultava disabitato; ad esempio, nel 1479 il convento risultava abbandonato e papa Sisto IV assegnò il possesso dell'edificio, con rescritto del 2 maggio, al Capitolo della cattedrale di Grosseto, salvo poi ritornare sede dell'ordine di Santa Chiara pochi decenni più tardi.[1]
Il monastero venne infine demolito nel 1577, durante i lavori per l'edificazione della nuova cinta muraria voluta dai Medici, precisamente il tratto di cortina muraria tra il baluardo di San Michele e il baluardo delle Monache, così denominato proprio in ricordo del perduto convento.[2] Le poche suore rimaste furono trasferite in case in affitto, prima di ricevere una sistemazione presso un nuovo convento da costruirsi nel "Prato di San Francesco", di fronte all'omonima chiesa.[3] Il nuovo edificio fu abitato a partire dal 1585, quando venne concluso il piano terra di quello che diventerà poi il convento delle Clarisse.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Monastero della Santissima Annunziata, su Atlante Storico Topografico del Comune di Grosseto. URL consultato il 19 aprile 2019 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2006).
- ^ Mariano Boschi, Grosseto e le sue mura, Ghezzano, Felici Editore, 2014, p. 173.
- ^ a b Mariagrazia Celuzza e Mauro Papa, Grosseto visibile. Guida alla città e alla sua arte pubblica, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2013, pp. 138–139.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mariano Boschi, Grosseto e le sue mura, Ghezzano, Felici Editore, 2014.
- Mariagrazia Celuzza e Mauro Papa, Grosseto visibile. Guida alla città e alla sua arte pubblica, Arcidosso, Edizioni Effigi, 2013.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Monastero della Santissima Annunziata, su Atlante Storico Topografico del Comune di Grosseto. URL consultato il 19 aprile 2019 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2006).