Macrocranion

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Macrocranion
Fossile di Macrocranion tupaiodon
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineErinaceomorpha
FamigliaAmphilemuridae
GenereMacrocranion

Il macrocranio (gen. Macrocranion) è un mammifero insettivoro estinto, appartenente agli erinaceomorfi. Visse nell'Eocene inferiore - medio (circa 56 - 48 milioni di anni fa) e i suoi resti fossili sono stati ritrovati in Europa e in Nordamerica.[1]

Fossili di notevole interesse e di buono stato di conservazione sono stati trovati in Germania nel pozzo di Messel, una miniera abbandonata poco lontana da Francoforte.[2]

Questo animale era di corporatura gracile e l'aspetto doveva ricordare vagamente quello di un riccio. Tuttavia, almeno alcune specie erano sprovviste di aculei, come ad esempio M. tupaiodon; questa specie era fornita di una pelliccia folta e poteva raggiungere una lunghezza di circa 15 centimetri, come un odierno scoiattolo. Altre specie più piccole, come M. tenerum (lungo solo 5 centimetri), erano invece fornite di aculei come i ricci attuali. Tutte le specie di Macrocranion, tuttavia, possedevano lunghe zampe (in particolare quelle posteriori) che indicano una predisposizione alla corsa.[3] La tibia era saldata per metà della sua altezza al perone. Il cranio era di grosse dimensioni rispetto al resto del corpo, ma sembra che gli occhi fossero piuttosto piccoli.

Classificazione

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Il genere Macrocranion venne descritto per la prima volta nel 1949 da Weitzel,[4] sulla base di resti fossili ritrovati in Germania, nel ben noto giacimento di Messel. La specie tipo, M. tupaiodon, è ben conosciuta grazie a numerosi esemplari completi. In seguito, al genere Macrocranion vennero attribuite numerose altre specie; le più antiche sono M. vandebroeki del Belgio, risalente al limite tra Paleocene ed Eocene, e M. junnei dell'Eocene inferiore del Wyoming.[5] Tra le altre specie note, oltre alla già citata M. tenerum (anch'essa proveniente da Messel), si ricordano M. germonpreae, M. nitens e M. robinsoni.

Macrocranion fa parte di una famiglia di insettivori primitivi noti come anfilemuridi (Amphilemuridae), affini agli attuali ricci. Macrocranion, in particolare, sembrerebbe essere stato una forma più piccola e snella rispetto ad altre forme come Pholidocercus, anch'esso proveniente da Messel.

Sono attualmente una decina le specie riconosciute appartenenti al genere Macrocranion:[5][6][7]

Paleobiologia

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Gli eccezionali fossili di Messel conservano non solo gli scheletri di Macrocranion, ma anche le parti molli e il contenuto dello stomaco. Esemplari di M. tupaiodon indicano che questo animale aveva mangiato pesce poco prima della sua morte. Altri fossili di M. tenerum, invece, suggeriscono che si cibasse di formiche e che fosse quindi insettivoro. Quest'ultima specie poteva affidarsi alla difesa data dagli aculei, ma le lunghe zampe indicano che poteva correre molto velocemente per sottrarsi ai predatori. Anche le altre specie di Macrocranion erano dotate di lunghe zampe posteriori, che fanno pensare a un sistema di difesa basato sulla corsa e sul salto. È probabile che Macrocranion fosse un animale notturno, che scavava di notte nel terreno alla ricerca di cibo. Udito, tatto e olfatto dovevano essere ben sviluppati, mentre la vista era ridotta.

Galleria d'immagini

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  1. ^ Kenneth D. Rose, The beginning of the age of mammals, Baltimore, Johns Hopkins University Press, 2006, ISBN 0-8018-9221-X.
  2. ^ W. Maier, Macrocranion tupaiodon Weitzel, 1949, - ein igelartiger Insektivor aus dem Eozän von Messel und seine Beziehungen zum Ursprung der Primaten, in Journal of Zoological Systematics and Evolutionary Research, vol. 15, n. 4, 1977, pp. 311–318, DOI:10.1111/j.1439-0469.1977.tb00544.x.
  3. ^ Wolfgang Maier, Macrocranion tupaiodon, an adapisoricid (?) Insectivore from the Eocene of ‘Grube Messel’ (Western Germany), in Paläontologische Zeitschrift, vol. 53, n. 1-2, 1979, pp. 38–62, DOI:10.1007/BF02987787.
  4. ^ Karl Weitzel: Neue Wirbeltiere (Rodentia, Insectivora, Testudinata) aus dem Mitteleozän von Messel bei Darmstadt. Abhandlungen der Senckenbergischen Naturforschenden Gesellschaft 480, 1949, S. 1–24
  5. ^ a b Smith, T., Bloch, J. I., Strait, S. G., & Gingerich, P. D., New species of Macrocranion (Mammalia, Lipotyphla) from the earliest Eocene of North America and its biogeographic implications, in Contributions from the Museum of Paleontology, University of Michigan, vol. 30, n. 14, 2002, pp. 373-384 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2014).
  6. ^ Élodie Maitre, Gilles Escarguel, Bernard Sigé: Amphilemuridae (Lipotyphla, Mammalia) éocènes d’Europe occidentale : nouvelles données taxonomiques. Comptes Renduds Palevol 5, 2006, S. 813–820
  7. ^ Élodie Maitre, Gilles Escarguel und Bernard Sigé: Amphilemuridae éocènes d’Europe occidentale – Nouvelles donées, Formes affines Systématique et Phylogénie. Palaeontographica A 283 (1-3) , 2008, S. 35–82
  • Maier, W. (1977). Macrocranion tupaiodon Weitzel, 1949, - ein igelartiger Insektivor aus dem Eozän von Messel und seine Beziehungen zum Ursprung der Primaten. Journal of Zoological Systematics and Evolutionary Research, 15 (4): 311–318. doi:10.1111/j.1439-0469.1977.tb00544.x.
  • Maier, Wolfgang (1979). Macrocranion tupaiodon, an adapisoricid (?) Insectivore from the Eocene of ‘Grube Messel’ (Western Germany). Paläontologische Zeitschrift, 53 (1-2): 38–62. doi:10.1007/BF02987787.
  • M. J. Novacek, T. M. Bown, and D. Schankler. 1985. On the classification of early Tertiary Erinaceomorpha (Insectivora, Mammalia). American Museum Novitates ,2813:1-22
  • Smith, T., Bloch, J. I., Strait, S. G., & Gingerich, P. D. (2002). New species of Macrocranion (Mammalia, Lipotyphla) from the earliest Eocene of North America and its biogeographic implications. Contributions from the Museum of Paleontology, University of Michigan, 30 (14): 373–384.
  • J. J. Hooker and D. E. Russell. 2012. Early Palaeogene Louisinidae (Macroscelidea, Mammalia), their relationships and north European diversity. Zoological Journal of the Linnean Society, 164:856-936

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Collegamenti esterni

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