Introduzione al Libro di Giobbe

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Introduzione al Libro di Giobbe
Titolo originaleIntroduction
Frontespizio della prima edizione
1ª ed. originale1907
Generesaggio
Sottogenerebiblistica, filosofia, teologia
Lingua originaleinglese

«Gl'indovinelli di Dio sono più soddisfacenti delle soluzioni dell'uomo.»

L'Introduzione al Libro di Giobbe è un saggio di G. K. Chesterton.

Fu pubblicata per la prima volta nel 1907 come introduzione (titolata semplicemente Introduction) a un'edizione del Libro di Giobbe per l'editore londinese S. Wellwood. È stata successivamente pubblicata anche separatamente dal testo biblico, raccolta assieme ad altri saggi di Chesterton o anche isolatamente. Nelle fonti di lingua inglese è citata principalmente come Introduction to the Book of Job.

Con il suo consueto stile arguto e poetico, Chesterton presenta il testo biblico, ragionando sul suo messaggio per gli uomini di tutte le epoche e sul suo valore particolare nel contesto della storia ebraica e della sua successiva influenza sul mondo.

Il testo è breve ma particolarmente denso, affrontando in poco spazio vari argomenti corposi. In sintesi, i punti principali del discorso di Chesterton sono:

  • il carattere storicamente composito oppure unitario del testo;
  • il fatto che i moderni detrattori della Bibbia fraintendano il pensiero ebraico: sono, inconsciamente, «troppo cristiani»[2];
  • «la solitudine di Dio» come idea centrale dell'Antico Testamento;
  • il modo in cui il Libro di Giobbe spicca nella Bibbia, chiedendosi quali siano le ragioni di Dio e volendo conoscere la realtà oltre l’apparenza;
  • Giobbe come «pessimista» e i suoi consolatori come «ottimisti», interpretazione tradizionale che Chesterton rigetta;
  • l’ingresso di Dio, che non risponde alle domande bensì ne fa a sua volta molte altre, assumendo il ruolo dello scettico e rivoltando il razionalismo contro sé stesso;
  • il fatto che Dio rimproveri sia il suo accusatore sia i suoi difensori: mentre l’ottimista insiste sulla ragionevolezza del cosmo, Dio dice che per l’uomo l’universo è inesplicabile, diventando per un istante «un bestemmiatore», o addirittura «un ateo»[3];
  • le rivelazioni oblique che filtrano dalle domande di Dio: «improvvise e splendide impressioni che il segreto di Dio sia un segreto luminoso e non triste; cenni semiaccidentali, come una luce vista per un istante dalle fessure d’una porta chiusa»[4];
  • l'alta qualità poetica dell'opera;
  • il suo messaggio morale, che potrebbe aver salvato il pensiero ebraico da un potenziale decadimento;
  • la conclusione non «convenzionalmente soddisfacente» del Libro;
  • la storia di Giobbe come prefigurazione della morte innocente di Cristo.

L'Introduzione fu pubblicata nel 1907, quindi nel periodo fra Eretici (1905) e Ortodossia (1908). Alcuni dei temi qui toccati sono elaborati più ampiamente da Chesterton nei due libri[5].

Per la sua profondità e bellezza, l'Introduzione è un testo che spicca fra le migliaia di articoli e saggi brevi di Chesterton, e il suo valore è riconosciuto anche da persone lontane dalle idee dell'autore. Secondo la Società Chestertoniana Statunitense è «uno dei saggi più ispirati di Chesterton»[6]; il filosofo ateo Slavoj Žižek, che discute l'Introduzione in La mostruosità di Cristo, la definisce «meravigliosa»[7].

Elenco parziale.

  • Contenuto in (EN) The Book of Job, with an Introduction by G. K. Chesterton, London, S. Wellwood, 1907, pp. v–(xxiii).
  • Contenuto in (EN) The Book of Job, with an Introduction by G. K. Chesterton & illustrated in Colour by C. Mary Tongue, London, Cecil Palmer & Hayward, 1916, pp. ix–(xxvii).
  • Raccolto in Gilbert Keith Chesterton, La nonna del drago e altre serissime storie, prefazione di S. Nicolini, posfazione di M. Sermarini, Osimo, Leardini, 2011, pp. 172–184, ISBN 978-88-904385-4-7.
  • Gilbert Keith Chesterton, Introduzione al Libro di Giobbe, traduzione e note di G. Mainardi, Trento, Edizioni del Faro, 2023, ISBN 978-88-5512-387-7.
  1. ^ Chesterton, p. 35.
  2. ^ Chesterton, p. 16.
  3. ^ Chesterton, p. 37.
  4. ^ Chesterton, p. 39.
  5. ^ Chesterton, note 11 (p. 21), 13 (p. 23), 26 (pp. 36–37), 27 (pp. 37–38).
  6. ^ (EN) Bibliography for Beginners [Bibliografia per principianti], su www.chesterton.org. URL consultato il 24 novembre 2023.
    «[...] one of Chesterton’s most transcendent essays, “Introduction to the Book of Job.”»
  7. ^ (EN) Slavoj Žižek, John Milbank, The Monstrosity of Christ: Paradox or Dialectic?, edited by Creston Devis, Cambridge (Massachusetts) and London (England), The MIT Press, 2011, p. 52, ISBN 9780262516204.
    «This suffering, of course, brings us to the Book of Job, praised by Chesterton, in his wonderful short "Introduction to Book [sic] of Job" [...]»

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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