Indice
Inno al Trentino
Inno al Trentino | |
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Compositore | Ernesta Bittanti Battisti (testo) Guglielmo Bussoli (musica) |
Tipo di composizione | Inno |
Epoca di composizione | 1911 |
Prima esecuzione | Trento, giugno 1911 in occasione delle feste a San Vigilio, patrono della città[1] |
Pubblicazione | Trento, 28 giugno 1911[2] |
Durata media | 2 min : 28 s |
Ascolto | |
Inno al Trentino (info file) | |
L'Inno al Trentino è un popolare canto alpino associato al territorio del Trentino, scritto da Ernesta Bittanti Battisti, moglie di Cesare Battisti, e musicato da Guglielmo Bussoli, direttore della «Banda cittadina» di Trento, nel 1911.[1][3][4]
Il testo descrive con precisione e ispirazione lirica i caratteri paesaggistici, umani ed economici della terra trentina, con forti cenni patriottici all'italianità della popolazione e delle sue radici.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il primo ritornello realizzato dalla Bittanti, apprezzato dallo stesso Bussoli, era un richiamo ai colori della bandiera italiana: Bianco di nevi / Rossi di fiori / Verde di prati / Vaghi colori. Questo non sarebbe mai stato accolto dalle autorità austriache e pertanto fu sostituito da quello attuale: Puro bianco di cime nevose [...].[8]
Il testo autorizzato fu pubblicato per la prima volta sul quotidiano socialista Il Popolo il 28 giugno 1911.[2][9]
Nella prima edizione dell'opera viene indicato come autore del testo G. B. Cesari, uno pseudonimo, ma già a partire dalla seconda edizione compare il nome della Bittanti.[10]
L'Inno al Trentino fu composto in occasione del 25º anniversario di fondazione della «Banda cittadina» di Trento. Il brano fu eseguito per la prima volta nel giugno del 1911 durante le feste vigiliane, tuttavia fu censurato dagli austriaci, con una notifica del 2 aprile 1916, per i suoi tratti irredentisti.[11] Guglielmo Bussoli fu portato in questura e gli fu ordinato di non poter più suonare l'inno in pubblico se non che "in occasioni eccezionali e ristrette".[8]
Il compositore Antonio Pedrotti si dedicò all'armonizzazione dell'inno per il coro della SAT.
Inno di Trento
[modifica | modifica wikitesto]L'Inno al Trentino non fu il primo canto di questo tipo, già nel 1896, in occasione dell'inaugurazione del Monumento a Dante, venne presentato ufficialmente l'Inno di Trento,[12] composto da Antonio Stefenelli e musicato dal maestro mantovano Cesare Rossi.[3][13]
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]La prima edizione del 1911, per canto e pianoforte, fu pubblicata dallo Stabilimento musicale M. Gottardi a Trento e dalla Stamperia C. Venturi a Bologna. Sulla copertina sono raffigurati la città di Trento con gli stemmi comunali delle città di Arco, Trento, Rovereto, Ala e Levico; i nomi degli autori "Musica di Guglielmo Bussoli - su parole di G. B. Cesari" e la dicitura «XXV Anniversario Banda Cittadina di Trento».[14][15]
La seconda edizione stampata nel 1915 dalla C. Venturi di Bologna fu realizzata per canto, per piano e canto, per Banda, per piccola orchestra e per complesso mandolinistico. In copertina è ritratto il Monumento a Dante e la citazione di Giosuè Carducci «Ed or s’è fermo, e par ch’aspetti, a Trento.» tratta dalla poesia Per il monumento di Dante a Trento.[16] Anche in questa edizione sono presenti gli stemmi delle città trentine e la scritta "Sanzionato dalle autorità austriache", voluta da Bussoli dopo che la musica e il testo furono accettati in seguito al giudizio del commissario di polizia Wildauer.[8]
La terza edizione del 1924 fu dapprima pubblicata da Umberto Pizzi a Bologna e in seguito da edizioni musicali Carisch a Milano. Questa pubblicazione è molto simile a quella precedente con alcune differenze: il verso carducciano è stato rimosso e lo stesso è stato fatto per il titolo di "Maestro della Banda Cittadina di Trento" al Bussoli.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Pentagramma, Federazione Corpi Bandistici della Provincia di Trento, febbraio 2012, p. 22. URL consultato il 20 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 2 maggio 2013).
- ^ a b Il popolo / giornale socialista, Trento, 28 giugno 1911
- ^ a b Scheda su Inno al Trentino, su museosanmichele.it, Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina, 12 luglio 2007. URL consultato il 20 dicembre 2016.«Ricerca svolta dal Laboratorio di Etnomusicologia del Dipartimento di Scienze Filologiche e Storiche dell'Università di Trento, diretto da Ignazio Macchiarella, in collaborazione con il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina.»
- ^ Vita culturale della provincia, in Studi Trentini di Scienze Storiche, n. 1, XXXII, 1953, p. 503.
- ^ Corpo Musicale "Città di Trento" - La storia, su bandatrento.it. URL consultato l'8 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2017).
- ^ Il Novecento - L'Alba di una nuova nascita, su bandatrento.it. URL consultato l'8 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2017).
- ^ Corpo Musicale "Città di Trento", su federbandetrentine.it, Federazione dei Corpi Bandistici del Trentino. URL consultato il 21 giugno 2017.
- ^ a b c d Battisti.
- ^ Oggi saliremo sul Monte Corno per ricordare Battisti. E la Bittanti, su ricerca.gelocal.it, 10 luglio 2011. URL consultato il 6 giugno 2017.
- ^ Ernesta Bittanti, Inno al Trentino: canto e pianoforte / musica di Guglielmo Bussoli; su parole di G.B. Cesari, Trento, Gottardi, 1911.
- ^ Aldo Gorfer, Il dramma del Trentino, su trentinocultura.net. URL consultato il 23 giugno 2017 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2014).
- ^ Copertina dello sparito Inno di Trento: per pianoforte solo / parole del Dott. Antonio Stefenelli; musica del M.o Cesare Rossi
«Inno ufficiale decretato l'11 ottobre 1896 in occasione dell'inaugurazione del monumento a Dante Alighieri.»
- ^ Cesare Rossi, su fondazionesanguanini.it, Fondazione Sanguanini Rivarolo Onlus. URL consultato il 21 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 21 dicembre 2016).
- ^ Inno al Trentino: canto e pianoforte / musica di Guglielmo Bussoli; su parole di G.B. Cesari, Catalogo Bibliografico Trentino.
- ^ Inno al Trentino: in occasione del XXV anniversario della Banda cittadina di Trento / musica di Guglielmo Bussoli; parole di G.B. Cesari, Catalogo Bibliografico Trentino.
- ^ Inno al Trentino: sanzionato dalle autorità austriache / parole della dott.a Ernesta Battisti Bittanti; musica di G. Bussoli direttore Banda cittadina di Trento
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Antonio Carlini, Clemente Lunelli, Dizionario dei musicisti nel Trentino, Trento, Biblioteca comunale, 1992, pp. 59–60.
- Ernesta Bittanti Battisti, Il maestro Guglielmo Bussoli e l'Inno al Trentino, in Bollettino del Museo trentino del Risorgimento, vol. 1, Trento, 1954, pp. 10-15.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Scheda su Inno al Trentino con testo, su museosanmichele.it, Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina. URL consultato il 20 dicembre 2016.
- Inno al Trentino - Coro Cima Tosa, 2 febbraio 2015. URL consultato l'11 giugno 2017.