Gnorimus variabilis

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Gnorimus variabilis
Stato di conservazione
Vulnerabile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezioneColeopteroidea
OrdineColeoptera
SottordinePolyphaga
InfraordineScarabaeiformia
SuperfamigliaScarabaeoidea
FamigliaScarabaeidae
SottofamigliaCetoniinae
TribùTrichiini
GenereGnorimus
SpecieG. variabilis
Nomenclatura binomiale
Gnorimus variabilis
Linnaeus, 1758

Gnorimus variabilis (Linnaeus, 1758) è un coleottero appartenente alla famiglia degli Scarabeidi (sottofamiglia Cetoniinae).

G. variabilis si presenta come un insetto di dimensioni medie, comprese tra i 16 e i 23 mm. Il suo corpo è ovale e tozzo, con testa, pronoto e dorso ben distinti e di colore nero, spesso punteggiato di puntini bianchi.[1]

Larva di Gnorimus variabilis.

Le larve hanno l'aspetto di grossi vermi dalla forma a "C", con la testa e le tre paia di zampe chitinose e atrofizzate. Lungo il corpo, presentano dei forellini chitinosi che gli permettono di respirare.

Gli adulti compaiono a primavera e sono attivi anche in estate. Sono di abitudini diurne e sono soliti volare sui fiori, di cui si nutrono. Rispetto alla specie congenerica Gnorimus nobilis si rinviene al piano basale fino a quote medie. Le larve si sviluppano nutrendosi del legno all'interno delle cavità degli alberi, in particolar modo querce e faggi.[1]

Distribuzione e habitat

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G. variabilis è presente in tutta l'Europa, comprese Gran Bretagna e sud della Svezia oltre che nel Caucaso e in Asia Minore. In Italia è presente ad eccezione delle Isole, la Calabria, Puglia, Molise e Abruzzo.[1]

Conservazione

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G. variabilis è considerata una specie vulnerabile all'estinzione, sulla Lista rossa IUCN.[2]

  1. ^ a b c Ballerio A., Rey A., Uliana M., Rastelli M., Rastelli S., Romano M., Colacurcio L., Gnorimus variabilis, su Coleotteri Scarabaeoidei d'Italia.
  2. ^ Gnorimus variabilis, su iucn.it, IUCN.

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