Dobrotitsa
Dobrotitsa | |
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Monumento a Dobrotitsa a Dobrič | |
Despota di Dobrugia | |
In carica | 1347-1386 |
Predecessore | Balik |
Successore | Ivanko |
Nascita | XIV secolo |
Morte | 1386 |
Dobrotitsa (in bulgaro Добротица?, pronuncia [doˈbrɔtit͡sɐ]; in romeno Dobrotiță; Τομπροτίτζας nei documenti bizantini dell'epoca;[1][2] Dobrodicie nei documenti genovesi dell'epoca) (XIV secolo – 1386) è stato un nobile bulgaro e sovrano del principato de facto indipendente di Karvuna e della fortezza di Kaliakra dal 1354 al 1379-1386[3][4][5].
L'origine etnica di Dobrotitsa è contestata, e di conseguenza è considerato da alcuni un nobile bulgaro[6] parente della dinastia Terter (dal clan cumano Terteroba),[7][8] da altri un valacco (principalmente dagli storici romeni),[9] e ad altri un turco cristianizzato.[10] Fonti veneziane della fine del XIV secolo si riferiscono a Dobrotitsa come a un "despota dei bulgari" (DESPOTUM BULGARORUM DOBROTICAM) e al suo regno come "parti di Zagore (Bulgaria) subordinate a Dobrotitsa" (PARTES ZAGORAE SUBDITAS DOBROTICAE).[11]
Nel 1346, Dobrotitsa e suo fratello Teodoro furono inviati insieme a 1.000 soldati dal sovrano di Dobrugia, Balik, per aiutare l'imperatrice bizantina Anna di Savoia nella guerra civile contro Giovanni VI Cantacuzeno, ma furono sconfitti da Giorgio Phakrases. L'anno successivo, dopo la morte di Balik, divenne il sovrano della Dobrugia. Nel 1348 Dobrotitsa rilevò la fortezza di Midia e nel 1356 riuscì a impadronirsi di Kozyak (l'odierna Obzor) ed Emona dai bizantini.[12]
Nel 1366 l'imperatore Ivan Alessandro rifiutò di consentire all'imperatore bizantino Giovanni V Paleologo, che stava tornando in patria dall'Ungheria, il passaggio attraverso la Bulgaria. Per costringere i bulgari, un parente di Giovanni V, il conte Amedeo VI di Savoia, allora alla guida della crociata sabauda, attaccò le città costiere bulgare. Nell'autunno dello stesso anno la marina di Amadeo catturò Anchialos, Mesembria, Emona e il 25 ottobre assediò la robusta fortezza di Varna, dove fu respinto. Di conseguenza, Ivan Alessandro diede ai bizantini un salvacondotto in tutta la Bulgaria e mantennero le città conquistate.[13] Nel 1369 Dobrotitsa e Vladislav I di Valacchia aiutarono Ivan Alessandro a sconfiggere gli ungheresi e a riconquistare Vidin.[14] In segno di gratitudine, l'imperatore diede a Dobrotitsa Emona e Kozyak.[15] Successivamente costruì una marina a Varna che fu adoperata in azioni fino a Trebisonda. I manoscritti genovesi scrivono che la sua marina era molto forte anche se piuttosto piccola e ottenne successi contro ottomani e genovesi.[1] Gli successe suo figlio Ivanko nel 1386.
I nomi della regione della Dobrugia derivano dalla versione turca del suo nome.[16] Da lui prendono il nome anche la città di Dobrič e due villaggi nel nord della Bulgaria.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b M. Balard,, Actes de Kilia du notaire Antonio di Ponzo, 1360 in Genes et l'Outre-Mer,, su Chilia, 1360, despre Dobrotici, vol. 2, 5 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2007).
- ^ Ioannis Cantacuzeni, Historiarum, II, pp. 584-585, ed. Bonn
- ^ (EN) John V. A. Fine e John Van Antwerp Fine, The Late Medieval Balkans: A Critical Survey from the Late Twelfth Century to the Ottoman Conquest, University of Michigan Press, 1994, p. 367, ISBN 978-0-472-08260-5.
- ^ (EN) István Vásáry, Cumans and Tatars: Oriental Military in the Pre-Ottoman Balkans, 1185–1365, Cambridge University Press, 24 marzo 2005, p. 78, ISBN 978-1-139-44408-8.
- ^ (EN) Laurențiu Rădvan, At Europe's Borders: Medieval Towns in the Romanian Principalities, BRILL, 1º gennaio 2010, p. 508, ISBN 978-90-04-18010-9.
- ^ (BG) Васил Н. Златарски, История на българската държава през средните векове, Част I, II изд., Наука и изкуство, София 1970.
- ^ (BG) Г. Бакалов, История на българите, Том 1, 2003, с457
- ^ (BG) Петър Николов, Сквирските князе Половци-Рожиновски — клон на династията Тертер.
- ^ Nicolae Iorga, Notes d’un historien relatives aux événements des Balcans in Bulletin de la Section Historique de l'Academie Roumaine, Bucharest, 1913.
- ^ Halil Inalcik, Dobrudja, in Encyclopedia of Islam, II, Leiden, 1991.
- ^ (BG) Vasil Gi︠u︡zelev e Bulgaria. Glavno upravlenie na arkhivite, Venet︠s︡ianski dokumenti za istorii︠a︡ta na Bŭlgarii︠a︡ i bulgarite ot XII-XV v., 1. izd, Glavno upravlenie na arkhivite pri Ministerskii︠a︡ Sŭvet, 2001, pp. 108, 136, ISBN 978-954-08-0022-6, OCLC 57004197.
- ^ Ioannes Cantacuzenus Historiarum..., II, p. 384, sq
- ^ (EN) John V. A. Fine e John Van Antwerp Fine, The Late Medieval Balkans: A Critical Survey from the Late Twelfth Century to the Ottoman Conquest, University of Michigan Press, 1994, p. 367, ISBN 978-0-472-08260-5.
- ^ Георги Бакалов, История на България, "Есента, 1369 г."
- ^ Гюзелев в. Средновековната крепост Калиакра, p. 127.
- ^ Paul Wittek, Yazijioghlu 'Ali on the Christian Turks of the Dobruja, in Bsoas, London, 1952.
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