Discussione:Tipi di batterie

Questa voce contiene una traduzione, completa o parziale, della voce originale:
«List of battery sizes» tratta da Teknopedia in inglese.
La versione tradotta è del 26 giugno 2010. Consulta la cronologia della pagina originale per conoscere l'elenco degli autori.

Manca la batteria da 4,5 V indicata anche come 3LR12 o MN1203 --188.153.78.146 (msg) 15:20, 27 nov 2014 (CET)[rispondi]

I "nomi comuni" sono veramente comuni? A parte AA al posto di stilo (ma AA si sta effettivamente diffondendo), le LR44 le ho sempre viste chiamare così o AG13 (come nell'immagine e in quella della voce http://it.wikipedia.org/wiki/LR44) non SR44. Inoltre, stando alla voce LR44, le SR44 sono quelle ad ossido d'argento, non tutte quelle elencate nella stessa riga della tabella. Stesso o analogo problema potrebbe esserci per altri casi.

E a proposito di ossido d'argento e altre tecnologie, perché mettere assieme nella stessa riga di tabella batterie che non solo utilizzano tecnologie diverse ma in vari casi producono anche Volt differenti?

La sezione "Batterie meno comuni" sarebbe da chiarire meglio, intanto la sposto in fondo. (Immagino, dal titolo della sezione siano meno comuni di tutte le altre elencate)

Andrebbero uniformate le tabelle, ad esempio in alcune c'è la colonna con i V in altre no. Quella nella sezione Batterie per fotocamera è nell'altro senso (per colonne e non per righe)

Problemi ci sono anche con le voci sulle singole batterie. Come si sceglie il titolo? Perché ad es. LR44 si chiama così e non con uno dei vari nomi indicati nella voce (sia sinonimi per batteria identica, sia per gli altri tipi trattati non completamente identici). E appunto in che casi raggruppare in una voce batterie non completamente identiche? --109.53.209.103 (msg) 20:07, 26 dic 2014 (CET)[rispondi]

Credo ci vorrebbe una fonte recente (o almeno un testo scolastico il più possibile aggiornato) per evitare di fare confusione tra il formato dell'accumulatore e la tipologia della "batteria". IMO se fino a decine di anni fa il mercato forniva quasi esclusivamente "batterie", dalle mie parti (Veneto) popolarmente dette anche "pile" o "torce" per analogia con le torce elettriche per le quali almeno quarant'anni fa erano il principale uso, del tipo zinco-carbone per cui non c'erano problemi di ambiguità nemmeno se un acquirente andava in un negozio superspecializzato. dato che la tecnologia ci ha offerto nel tempo un'evoluzione è ovvio che vi siano oramai diverse tipologie di accumulatori (basti pensare tra i ricaricabili e no) e sarebbe probabilmente utile sfogliare listini di aziende del settore per avere una visione globale del fenomeno.--Threecharlie (msg) 20:36, 26 dic 2014 (CET)[rispondi]

Anche secondo me la sezione delle "batterie poco comuni" non ha molto senso e sarebbe meglio spostare le informazioni nelle altre sezioni o creare un titolo più significativo. Quanto ai nomi delle pagine e ai diversi nomi delle batterie, penso che ciascun nome sia riferito ad una particolare classificazione e che esistano differenti classificazioni, quindi si potrebbe verificare appunto quali sono queste classificazioni e stabilire quale bisogna preferire rispetto alle altre e perché. --Daniele Pugliesi (msg) 22:51, 26 dic 2014 (CET)[rispondi]

Credo che occorra precisare meglio il termine "batteria" (battery) quando è ricaricabile e "pila" (cell) quando genera autonomamente per la sua composizione chimica (vedi anche https://en.wikipedia.org/wiki/Battery_(electricity).

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Sarebbe opportuno usare correttamente i termini di pila o cella primaria quando ci si riferisce a celle primarie (es le pile alcaline usa e getta) e batteria, accumulatore o cella secondaria quando si parla di celle secondarie, quindi ricaricabili, (ad esempio le batterie dei portatili). Nonostante nell'uso comune siano pressoché sinonimi e che in Inglese ci si riferisca indistintamente con battery ad entrambe, ma wikipedia è un'enciclopedia dunque dovrebbe usare la terminologia corretta. — Questo commento senza la firma utente è stato inserito da Marek Stone (discussioni · contributi) 23:29, 3 lug 2020 (CEST).[rispondi]

[@ Marek Stone] Il termine batteria si adatta sia alle pile sia agli accumulatori, è sbagliato definire "batteria" soltanto un accumulatore o un cella secondaria ed è corretto il termine battery usato indistintamente nei paesi anglofoni per pile e accumulatori costituiti da più elementi. Una pila composta da più elementi viene definita correttamente "batteria" (batteria di elementi), mentre è corretto rimarcare la distinzione tra pila e accumulatore. Per essere ancora più precisi, quando non si parla dei singoli elementi, sarebbe più corretto scrivere "batteria di pile" e "batteria di accumulatori" ma forse queste sottigliezze ce le possiamo risparmiare ;-) --Scalorbio (msg) 09:26, 4 lug 2020 (CEST)[rispondi]

Pile al litio-cloruro di tionile (Li-SOCl2)

Esistono anche queste nuove pile, non ancora documentate su Teknopedia. Tuttavia pare siano state già inventate negli anni ’50 per applicazioni aerospaziali. Risultano prodotte soprattutto da SAFT, ma ormai se ne trovano anche di Tadiran, Robiton, RS, Farnell, Fanso e altri. I formati coprono i vari valori delle pile e accumulatori al litio (14250, 17330, 26500, 34615…).

Le spiegano bene gli URL https://technoluxpro.com/it/batarejki/li-socl2.html e https://www.repcomsrl.com/cat/batterie/litio-cloruro-di-tionile/. Si tratta di pile non ricaricabili caratterizzate da un anodo in litio metallico (il contenitore esterno), un catodo in carbone e un elettrolita pastoso in cloruro di tionile (SOCl2, quindi un atomo di zolfo, uno di ossigeno e due di cloro) che è tossico, rilasciando anidride solforosa, cloro e cloruro di zolfo. Hanno una tensione nominale di 3,6 V, la più alta delle pile in commercio, capacità maggiore di ogni altra pila (600 Wh/kg), e bassissima autoscarica (< 1%/anno), quindi sono adatte ad applicazioni che contano su una durata fino a 20 anni, e per questo sono di solito dotate di un “case” ermetico. Anche il range operativo di temperatura è elevato: da –60° a +100°. Le correnti, invece, sono basse, non superando i 150 mA. Queste pile non sono intercambiabili con quelle al litio classiche, avendo un voltaggio diverso; forse anche per questo sono rare quelle piatte o “a bottone”, e non hanno la stessa forma delle altre.

"monofluorato di carbonio": che cos'è? Patrizio --93.147.228.155 (msg) 12:44, 6 nov 2023 (CET)[rispondi]

Credo sia questo. --Scalorbio (msg) 14:08, 6 nov 2023 (CET)[rispondi]

@Scalorbio Ciao, allora è monofluoruro di carbonio (polimerico); "fluorato" sarebbe l'anione dell'acido fluorico HFO3, che però non esiste. Patrizio --93.147.228.155 (msg) 14:32, 6 nov 2023 (CET)[rispondi]

Ok, se hai voglia correggi la voce, magari anche (Accumulatore agli ioni di litio), io posso aiutarti poco perché non sono esperto in chimica, ti ho risposto perché ho queste voci tra gli osservati speciali. --Scalorbio (msg) 14:41, 6 nov 2023 (CET)[rispondi]