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Discussione:Plurale dei sostantivi e degli aggettivi in italiano/bozza
Plurale maschile
[modifica wikitesto]Il plurale delle parole maschili, quando non siano invariabili, in italiano si ottiene sempre cambiando la desinenza in -i, vi sono tuttavia dei gruppi di parole che richiedono alcuni adattamenti morfo-fonologici a causa delle particolari uscite della parole
- Le parole maschili uscenti in -io (vedi anche plurale delle parole in -io):
- se la I è un mero segno diacritico, -cio (/-ʧo/), -gio (/-ʤo/), -glio (/-ʎo/), -scio (/-ʃo/) il morfema -o viene sostituito da -i, e la prima I praticamente viene soppressa in quanto grafema diventato ortograficamente inutile, per cui le parole usciranno in -ci (/-ʧi/), -gi (/-ʤi/), -gli (/-ʎi/), -sci (/-ʃi/):
- braccio → bracci; agio → agi; aglio → agli, guscio → gusci
- se la I è accentata, -ìo (/-'io/), il morfema -o viene semplicemente sostituito da -i e i suoni delle due I si affiancano -ìi (/-'ii/), per cui si avrà:
- zìo → zìi; vocìo → vocìi; leggìo → leggìi; bisbiglìo → bisbiglìi; fruscìo → fruscìi
- se la I è atona -io (/-'jo/) praticamente le due I di contraggono e nella grafia moderna si scrive una i sola (/-i/)
- armadio → armadi
- se la I è un mero segno diacritico, -cio (/-ʧo/), -gio (/-ʤo/), -glio (/-ʎo/), -scio (/-ʃo/) il morfema -o viene sostituito da -i, e la prima I praticamente viene soppressa in quanto grafema diventato ortograficamente inutile, per cui le parole usciranno in -ci (/-ʧi/), -gi (/-ʤi/), -gli (/-ʎi/), -sci (/-ʃi/):
- In passato vigeva l'uso di segnare sulla I un accento circonflesso, -î, oppure di scrivere ugualmente una doppia i, -ii (ma la pronuncia era sempre /-i/), nei casi in cui il plurale potesse portare ad ambiguità, ad esempio: principe diventa principi; principio può diventare, per chiarezza, principii o principî. Oggi, queste grafie vengono considerate obsolete od utili soltanto in ambiti specialistici caratterizzati da una elevata precisione terminologica (condomini designa gli "abitanti", condominî gli "edifici"), e le eventuali ambiguità dovute ad omografia viene lasciate fugare dal contesto oppure da altri segni grafici, comunque opzionali, come l'accento tonico: princìpi e prìncipi.
- Le parole maschili uscenti in -co (/-ko/) e -go (/-go/) formano, per ragioni storico-linguistiche, il plurale in due modi distinti (vedi anche plurale delle parole in -co e -go):
- alcune in -ci (/-ʧi/) e -gi (/-ʤi/), conformando l'aspetto fonologico a quello ortografico, modificando il suono della consonante passando dalla variante "dura" a quella "dolce";
- amico → amici; asparago → asparagi
- alcune in -chi e in -ghi (/-gi/), conformando l'aspetto ortografico a quello fonologico, aggiungendo una H per mantenere invariato il suono della consonante
- carico → carichi; albergo → alberghi
- alcune in -ci (/-ʧi/) e -gi (/-ʤi/), conformando l'aspetto fonologico a quello ortografico, modificando il suono della consonante passando dalla variante "dura" a quella "dolce";
- Benché non esistano vere e proprie ragioni linguistiche per considerare tale alternanza legata all'accentazione della parola (alcune parole possono avere indifferentemente entrambi i plurali: sarcofaghi - sarcofagi) i linguisti segnalano la seguente tendenza:
- le parole sdrucciole presentano maggiormente uscite in -ci e -gi: medico, medici, psicologo, psicologi.
- le parole piane presentano maggiormente uscite in -chi e -ghi: sacco, sacchi, lago, laghi.
- Le parole uscenti in -sco (/-sko/) fanno regolarmente plurale in -schi (/-ski/), solo un ristretto numero fa o ammette un plurale in -sci, con relativo cambio di pronuncia /-ʃi/, e sono legati ai nomi di antichi popoli italici:
- parole maschili utenti in -a pluralizzano normalmente con -i, ci sono diversi classi di invariabili, tra quelli variabili si segnala che:
- le parole uscenti in -ca (/-ka/) e -ga (/-ga/), mantenendo inalterato il suono della consonante, aggiungo una H in -chi (/-ki/) e in -ghi (/-gi/) (fanno eccezione belga e euripiga che pluralizzano in /-ʤi/: belgi e euripigi).
- numerosi termini di origine greca uscenti in -ma che formano il plurale in -mi
- diversi termini riferiti a persone finiscono con i seguenti i suffissi al singolare per maschile e femminile ma non al plurale: -ista → -isti, -cida → -cidi, -iatra → -iatri, -eta → -eti...
Plurale femminile
[modifica wikitesto]Il plurale delle parole femminili, quando non invariabili o irregolari, in italiano si ottiene sempre cambiando la desinenza -a in -e e quella -e in -i, esistano tuttavia alcuni gruppi di parole che richiedono determinati adattamenti morfo-fonologici a causa delle particolari uscite della parole:
- le parole femminili uscenti in -ca (/-ka/) e in -ga (/-ga/), mantenendo inalterato il suono della consonante, formano il plurale inserendo il diacritico h, -che (/-ke/) e in -ghe (/-ge/):
- anca → anche; alga → alghe.
- le parole uscenti in -cia e -gia (vedi anche plurale delle parole in -cia e -gia):
- se la I è accentata, -cìa (/-'ʧia/), -gìa (/-'ʤia/), il morfema -a viene semplicemente sostituito da -e: -cìe(/-'ʧie/) e -gìe /-'ʤie/)
- farmacìa → farmacìe; allergìa → allergìe
- se la I è un mero segno diacritico, -cia (/-ʧa/) e -gia /-ʤa/), pur mantenendo lo stesso suono, le parole rendono il plurale con due grafie diverse:
- accanto a queste grafie sono presenti, seppure minoritarie, grafie alternative ispirate al vecchio criterio etimologico - di cui questa regola è una recente semplificazione - che di solito trovano segnalazione nei principali dizionari o perlomeno in quelli che rifanno anche alla tradizione letteraria italiana (provincia → provincie; ciliegia → ciliege).
- A quanto sopra, per amor di precisione, si può aggiungere una postilla sulle parole uscenti in -scia (/-ʃa/) che formano sempre il plurale in -sce (/-ʃe/) (ascia → asce) e di l'unica eccezione è rappresentata dalla parola scìa (/-'ʃia/) e derivati, che fa obbligatoriamente plurale con la -i-, scìe, essendo accentata (/-'ʃie/).
- se la I è accentata, -cìa (/-'ʧia/), -gìa (/-'ʤia/), il morfema -a viene semplicemente sostituito da -e: -cìe(/-'ʧie/) e -gìe /-'ʤie/)
- le parole uscenti in -ie:
- se la I è un mero segno diacritico, -cie (/-ʧe/), -gie (/-ʤe/), -glie (/-ʎe/), si ha praticamente la regolare sostituzione della desinenza -e con -i e la soppressione della diacritica i, per cui le parole usciranno in -ci (/-ʧi/), -gi (/-ʤi/), -gli (/-ʎi/) (fa eccezione specie → specie):
- superficie → superfici; effigie → effigi; moglie → mogli
- se la I ha valore fonologico -ie (/-ie/) il plurale è invariabile.
- se la I è un mero segno diacritico, -cie (/-ʧe/), -gie (/-ʤe/), -glie (/-ʎe/), si ha praticamente la regolare sostituzione della desinenza -e con -i e la soppressione della diacritica i, per cui le parole usciranno in -ci (/-ʧi/), -gi (/-ʤi/), -gli (/-ʎi/) (fa eccezione specie → specie):
- le parole uscenti i -ea (/-ea/ o /-'ɛa/) formano il plurale sostituendo semplicemente la desinenza -a con -e e i suoni delle due E si affiancano -ee (/-ee/ o /-'ɛe/):
- àrea → àree; ninfèa → ninfèe.
Plurali invariabili
[modifica wikitesto]Come in diverse altre lingue flessive, in italiano sono presenti parole invariabili al plurale sintetizzabili, seppure in modo non esaustivo, nei seguenti gruppi:
- parole ossitone o tronche, cioè con accento tonico sull'ultima sillaba, e sono:
- tutte le parole che graficamente presentano un accento grafico sull'ultima vocale: città, caffè, colibrì, comò virtù
- tutti i monosillabi uscenti con una sola vocale: fa, re, sci, do, gru
- parola che finiscono per consonante
- parole italiane di origine stranieta, ma ormai avvertite dai parlanti come italiane tanto da essere indicate come tali perfino dai dizionari : bar, film, gas, quiz, tram...
- parole straniera acclimatate da tempo nella lingua italiana: computer (ing,), avance (fr.), movida (sp.), lager (ted.), ...
- gli accorciamenti:
- auto[mobile], bici[cletta], chemio[terapia], cinema[tografo], corto[circuito], dinamo[elettrica], eco[grafia], etero[sessuale], flebo[clisi], foto[grafia], frigo[rifero], metro[politana], moto[cicletta], [tele]novela, omo[sessuale], piano[forte], polio[mielite], radio[ricevente/fonia], retro[bottega], , stilo[grafica], tele[visore/visione], termo[sifone] ...
- le parole uscenti in -i: bisturi, analisi, ...
- parole maschili terminanti in -ia:
- alleluia, boia, fucsia, gianduia, gloria, (mass) media, messia, paria, quia, sosia, vaglia, via, ...
- nomi maschili di animali esotici terminanti per -a:
- diversi nomi maschili di colori che primariamente pero indicano altri oggetti: rosa, lilla, ...
- parole femminili uscenti in -ie:
- acuzie, balbuzie, barbarie, blandizie, calvizie, canizie, carie, cesarie, colluvie, congerie, flavizie, illuvie, ingluvie, intemperie, irsuzie, mollizie, pauperie, pernizie, planizie, progenie, ploluvie, serie, ...